F.1 Gp Usa la Ferrari che vince non si discute, se perde è colpa degli altri…

E’ perfettamente inutile chiedere ad un ferrarista quanto sia bella la Rossa. Ti risponderà sempre che è stupenda, che è la più bella del mondo.

E, nella stragrande maggioranza dei casi, il ferrarista in più ti dirà che la Rossa è anche la Macchina più veloce in pista. Quando non vince i Gran Premi è sempre colpa di qualcun altro: l’avversario scorretto, la Federazione che complotta perennemente contro, il meteo avverso, qualche stratega non

troppo avveduto, il management, sportivo o tecnico, non all’altezza della situazione. Talvolta si spinge perfino a citare i propri Piloti, come colpevoli di non far volare adeguatamente i propri Sogni…

Già da questo elenco di possibili cause di insuccesso, si può evincere che è veramente difficile eccellere in F.1. Una disciplina in cui debbono proprio coincidere tante volontà, tanto impegno comune, tanta passione e anche tanti interessi per poter davvero puntare al top. Una disciplina in cui sappiamo purtroppo che, spessissimo, conta più la politica che l’abilità e la scaltrezza tecnica, conta più l’interpretazione del regolamento sportivo o tecnico del bel sorpasso voluto e realizzato da uno dei nostri Eroi.

C’è una cosa però di cui nessuno sembra tenere conto: che il ferrarista è un innamorato. Non è e non può essere persona razionale. E’ un individuo che ha perso la testa da piccolo e non l’ha recuperata più. Vive di Emozioni fortissime, contrastanti, fluttuanti. Va a vedere la Sua Beneamata dal vivo e si commuove fino alle lacrime quando la vede passare nel breve tratto di pista davanti a lui. Quando la guarda in tv, sempre rapito da batticuore da infarto, va in brodo di giuggiole solo a vederLa in cima alla lista dei tempi, fossero anche solo quelli del venerdì mattina.

 

Non puoi spiegare a uno così le ragioni per cui gli avversari stanno vincendo per l’ennesima volta i Campionati del Mondo di F.1. Non puoi spiegare ad un cuore sempre così caldo perché la Sua Amatissima ha perso la Grande Occasione in meno di quaranta giorni, dopo che fino al sabato di Monza gli sembrava di vivere su una nuvola…

Forse bisognerebbe cominciare a frammischiare un po’ la gente: quegli degli addetti ai lavori, piloti, team manager, tecnici, funzionari, seduti a vedere il GP vicino ai tifosi, quelli innamorati davvero. Ce ne sono tanti. Tantissimi. Forse solo così potrebbero capirsi. Senza parlarsi troppo. Solo guardandosi.

 

Vivendo insieme la Competizione più Bella al Mondo. Forse solo scoprendo le lacrime scendere copiose dai volti degli innamorati che guardano sul podio un vecchio, scorbutico finlandese, più d’uno potrebbe capire. Potrebbe cominciare a tenerne conto, ad entrare un po’ nel cuore di queste persone.

Senza pretendere che queste capiscano mai certe problematiche tecniche, certe dinamiche politiche che stanno dietro ad una disciplina che muove così tanti interessi, tanti capitali. Ma tenendo conto che questi ultimi si reggono proprio sulla Passione e sull’Amore incondizionato di quegli innamorati, quelli che non dormono neppure, rapiti dal Sogno di quel finlandese scorbutico, che li ha proiettati nell’alto dei cieli. Nonostante venissero da quaranta giorni da incubo. Dimenticati. Dissolti. Da cinquantasei giri in cui i cuori si sono aperti. Da una Gara in cui la Rossa Amatissima ha dimostrato davvero chi veramente Lei sia. Cosa possa fare. Cosa possa dare. Quanto possa fare ancora innamorare.

Ma forse è solo utopia. Solo un sogno anche questo. Come quello di quel finlandese scorbutico. Stai a vedere che, magari, alla fine, non sia mai, scopro di essere uno di quegli innamorati anche io…

 

 

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