F.1 GP Monza le emozioni della pole vista da vicino

C’era un grosso nuvolone nerissimo sopra Monza quindici minuti prima delle qualifiche. Tanto nero che dopo cinque minuti sono cominciate i primi goccioloni. Ma… no. Siamo a Monza, perdiana! Siamo nel Tempio della Velocità, nel santuario della Rossa e del suo Grande Popolo! Se ne rende conto, anche il Cielo, forse sollecitato da mille preghiere che salivano dal Parco. E così, mentre ci stavamo avvicinando alla Variante Ascari bardati da heavy rain, il nuvolone si è dissolto d’incanto e i goccioloni evaporati. Un segno? Chissà… Giungiamo con grandissima emozione nel cuore al muretto della Variante Ascari, per vedere da più vicino possibile la staccata tremenda di una delle Curve più famose al mondo. Ecco infatti il primo giro: arrivano le prime monoposto, staccata, inserimento, percorrenza, uscita. Tutto abbastanza in tranquillità. Poi il primo passaggio lanciato, sottolineato da una frenesia, un brusio di emozione palpabile che arrivava dalle Tribune Ascari Due e Ascari Tre.

 

La staccata fa paura! Appena si chiude il DRS è come se si aprisse un paracadute, le Belve si scompongono leggermente per la violentissima decelerazione, magistralmente domate dai loro Capitani Coraggiosi. Nemmeno il tempo di battere le ciglia e PAM! Una strambata violentissima a sinistra per buttare la Monoposto sul cordolo interno. Non tutti lo prendono in pieno, però. Nei giri più veloci tutti cercano di salirci il giusto, senza esagerare, come Ocon o Gasly. È stupendo vedere questi Missili colorati arrivare in quel punto a più di 340 orari (343 Ocon), decelerare violentemente e poi inclinarsi sul cordolo, neanche fossero trimarani dell’Americas Cup. Ed è interessantissimo ammirare come ciascuno cerchi di portare maggiore velocità possibile all’interno della chicane, in modo da percorrerla proprio sullo slancio. Maestri di inserimento Lewis, Sebastian, Max e Fernando, autore di una Q1 da urlo.

 

Loro non aggrediscono in maniera brutale il cordolo in entrata. La mandano su, accompagnandola con ferma dolcezza, in modo da farla scorrere il più possibile. Bisogna stare attenti a non stare però troppo larghi, né troppo veloci, pena la troppa velocità che poi penalizza nel cambio di direzione. È capitato a Seb e Brendon, che in due occasioni, hanno messo leggermente le ruote nella buca che c’è a metà curva, perdendo leggermente la linea e quindi velocità. È stata una qualifica entusiasmante, giocata anche su questi dettagli. Quando tra Seb e Lews, ad un certo punto del Q2, c’erano 13 millesimi di distacco, tutto diventa di capitale importanza, anche i battiti di ciglia. E chi è il Maestro assoluto nel controllo dei propri movimenti? Proprio Lui, l’arzillo trentanovenne venuto dal Nord. Che oggi ha controllato benissimo i suoi battiti di ciglia, ha cavalcato alla Grande il cordolo della Ascari e anche il migliaio di Cavallini della sua SF71H, ma ha saputo lasciare andare il cuore. È finita col il po po po di berlinese memoria, intonato a gran voce dalla Tribuna 14 dietro di noi. Gente Felice, finalmente appagata da una prima fila Rossa nel Tempio che popola da sempre i Sogni più belli del Dodicesimo Uomo. Anche la Prossima Notte non farà certo eccezione…

 

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