F.1 GP Germania, Ferrari sconfitta suo malgrado. Vettel sciupa tutto con un errore incredibile

 

Ci sono gare destinate ad entrare nei libri di storia per quello che hanno saputo offrire. Il GP di Germania, di quest’anno, è una di quelle gare dove si sono mischiate tutte le componenti essenziali della F.1 di una volta. Una rimonta epica di Lewis Hamilton, che da 14 a vincitore ha saputo incantare; le condizioni meteo difficili, con la pioggia che ha diviso gli uomini dai campioni, vedi errore di Vettel a muro quando era in testa, e gli ubbidienti numeri 2, come Bottas e Raikkonen che si sono sacrificati nell’interesse della squadra.

 

Una gara epica per come si è svolta, con una Ferrari sconfitta suo malgrado in quanto la miglior macchina del lotto era senza dubbio la rossa. Con un momento difficile, umanamente, per la vicenda Marchionne che avrebbe certamente desiderato un altro epilogo. Invece no. In testa per 53 giri di gara, Vettel è incappato in un errore banale a prima vista, determinante per la gara e la classifica mondiale ma sopratutto per il morale. Perché perdere una gara così, col rivale numero 1 indietro, dopo averlo sconfitto a casa sua a Silverstone (tanto che Hamilton via radio dopo la gara ha commentato “ho vinto a casa sua…” per ripicca) vedere la sua rossa ferma nella sabbia contro le protezioni, ha fatto davvero male. Un errore ci sta, purtroppo non è il primo della stagione e questo è stato importante perché Hamilton, vincendo, ha portato a 17 i punti di vantaggio nella classifica iridata e con la Mercedes a 310 punti contro i 302 della Ferrari è là davanti pure nel costruttori.

 

Cosa sia successo dovranno capirlo anche i tecnici. Perché al cambio gomme, anticipato per Raikkonen al 14 giro, si è rivelata la mossa giusta per Kimi, che quando si è fermato Vettel era davanti in testa alla corsa, ma da quel momento in poi (25 giro…) ha cominciato ad  accusare problemi di blister sulle gomme, cosa che lo ha rallentato e di molto. Infatti Hamilton, partito con le stesse gomme banda gialla, pur con più giri sul groppone e pure lui con blister evidente al posteriore, continuava ad essere più veloce delle Ferrari davanti a sè. Con Raikkonen primo e Vettel secondo, dopo 4 giri di tentativi (mai andati a buon fine perché Vettel non è mai riuscito ad avvicinarsi oltre il secondo e tre decimi da Kimi) è arrivato via radio l’ordine di farlo passare (cosa che ha indispettito Raikkonen perché potevano farlo 4 giri prima senza far perdere tutto questo tempo e cambiando la strategia in corsa).

 

Ebbene al 44 giro ha cominciato a piovere, Leclerc e Alonso montano le intermedie (mossa da disperati, se va bene vai a punti, se va male da lì non ti sposti) mentre davanti hanno mantenuto le slick sperando smettesse. Lo ha fatto ma nel frattempo Vettel, 53 giro, in affanno (girava anche 2 secondi più piano di Hamilton che nel frattempo aveva montato le viola, supersoft) è arrivato lungo quel tanto da finire sullo sporco all’esterno nella seconda curva del Motodrom e fa le urla della folla (e i fischi dei suoi tifosi, mai sentiti così arrabbiati) hanno visto svanire il sogno di una vittoria che a Hockenheim, a pochi chilometri da casa Vettel, è mancata in rosso. A questo punto, con Hamilton davanti, Bottas secondo dopo un pit stop disastroso e Kimi terzo, gli ultimi giri sono stati da amministrazione, solo che con Hamilton al volante, l’amministrazione si è trasformata in un’altra lezione di guida, con giri veloci dopo giri veloci, a dimostrare la sua classe e bravura.

 

Ha vinto con una macchina inferiore alla Ferrari, non ha sbagliato nulla, in sei giri aveva superato 8 avversari, non ha perso lucidità nei momenti difficili e sul bagnato, gomme asciutto, ha dato lezioni. Un risultato che fa male ai tifosi della Ferrari ma sportivamente mette Hamilton sul gradino più alto del podio. Non solo della gara ma della classifica assoluta dei piloti di talento che in Germania hanno scritto un’altra pagina della storia della F.1.

automoto.it

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