F.1 Gp Austria, la gara dei misteri Red Bull vince, Ferrari convince Mercedes si ritira

 

Per una Red Bull che vince in casa, una Mercedes che soffre. Due ritiri contemporaneamente sono un dato di fatto che negli archivi della F.1 non si trovano facilmente. Con Max Verstappen sul podio a gongolare per aver dato la prima vittoria casalinga alla Red Bull, due Ferrari ai suoi lati con Raikkonen e Vettel a fare da damigelle d’onore a una corsa impeccabile dell’olandese. Restano però i misteri di questa gara, partita con un Raikkonen arrembante che alla prima curva ha fatto perdere a Bottas il comando e facendo sfilare all’interno Hamilton, e continuata poi col ritiro della Mercedes numero 77 per un problema idraulico.

 

Il gran premio dei misteri è proseguito proprio su questo episodio, con una safety car virtuale che ha permesso al gruppo di testa di rientrare ai box e cambiare le gomme col solo Hamilton rimasto fuori a chiedere se fosse stata la mossa giusta. E restando in tema di misteri, capire perché le stesse gomme soft (banda gialla) su alcune macchine si sono consumate come gomma da masticare, su altre (vedi Verstappen Ferrari e Haas) sono durate fino alla fine, con Raikkonen capace pure di fare il giro più veloce della corsa. E poi, tanto per restare in clima, il ritiro di Hamilton con la pressione carburante ai minimi termini e conseguente stop. “Adesso è un bel casino – ha detto Lauda senza peli sulla lingua – perché abbiamo a mala pena 5 giorni per riparare i guasti ma se non capiamo il perché è inutile visto che si è trattato di due problemi diversi. Mai successo, adesso studiamo e vediamo che fare”. E qui parte la seconda parte del GP, perché nella classifica generale i 6 motori Ferrari presenti in gara sono arrivati tutti e 6 in zona punti.

 

Oltre alle due rosse, ci sono le due Haas di Grosjean e Magnussen in quarta e quinta posizione, miglior piazzamento della squadra americo-parmigiana, e poi le due Sauber di Ericsonn e Leclerc. Per Renault, a parte la vittoria di Verstappen, ci sono stati i ritiri di Hulkenberg e Ricciardo con l’altra Red Bull. Quindi un disastro totale. E resta un mistero perché i due motori Mercedes di Force India di Ocon e Perez, sesto e settimo, non abbiano accusato alcun problema. Come dire che i guai in casa della Stella stanno tutti nel motore evoluzione portato, in ritardo, in Francia e che sta dando problemi in pista dopo averli dati al banco prova.

 

E venendo invece alla classifica del mondiale, la Ferrari con Vettel è tornata in testa per un punto. Se Raikkonen avesse fatto passare Vettel sarebbero stati di più. Ed è la prima volta che Maranello non fa giochi di squadra: “Kimi ha corso bene, ha gestito la gara e ha attaccato, non sarebbe stato giusto fermarlo” ha detto Arrivabene, il responsabile del team. Vero, giusto e sacrosanto, visto che Kimi è apparso davvero in palla e grintoso. Ma in passato a Maranello hanno fatto anche altro, per cui tutto questo buonismo appare perlomeno sospetto…E parlando di sospetto, mettiamoci anche la McLaren di Alonso. Partito dai box dopo aver sostituito turbo, elettronica, alettoni e altro, Fernando è arrivato ottavo salvando il bilancio del secondo motore Renault nei primi dieci. “E’ andata bene, ho avuto un pizzico di culo” ha sentenziato lo spagnolo. Almeno lui si è divertito…

Automoto.it

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