F.1 Berger, tutto Ferrari casa e famiglia. Perché Vettel può vincere il mondiale

 

Il luogo migliore per una festa di compleanno? Se ti chiami Gerhard Berger e hai fatto il pilota di F.1, non può essere che un autodromo. Il 27 agosto il pilota austriaco compirà 59 anni. Nel suo palmares ha corso fra gli altri con Benetton, Ferrari e McLaren vincendo con tutte queste squadre un totale di 10 GP, ha corso insieme a Senna, Alesi, Mansell, ha rischiato la vita in un incidente a Imola nell’89 restando imprigionato nella sua Ferrari in fiamme, ma non ha mai perso la passione e l’amore per le corse. Il prossimo week end lo vedrà impegnato a Misano Adriatico, ma nelle vesti di promotore del DTM, il campionato turismo tedesco, che in questa occasione schiera in corsa il ritorno di Alex Zanardi con una BMW M4. Un pilota di grido per un campionato in crescita. Visto che Fernando Alonso si è ritirato dalla F.1, potrebbe essere uno da coinvolgere in un prossimo evento?

 

Berger ci ride sopra e spara la battuta come suo solito: “Con quello che prende Alonso di stipendio ci pago gli stipendi di tutti gli altri messi insieme! No, credo che Fernando abbia già un percorso professionale stabilito, certo un pilota del suo calibro darebbe davvero una bella risonanza alle gare, ma non credo sia possibile a breve, dovremo rinunciarci e risparmiare dei soldi!”.

Se Alonso rappresenta il sogno proibito, la F.1 potrebbe dare sbocchi a piloti di livello? “Intanto diciamo che buona parte dello schieramento del DTM è composto da piloti ex F.1 e alcuni sono ancora collaudatori nel circus iridato. Certo, ci sto lavorando per avere piloti in attività a qualche gara, ma la F.1 ha tempi e ritmi diversi per cui è difficile da fare, ma ci sto provando. Di sicuro il DTM è una alternativa professionale di altissimo livello”.

 

Il  sogno nel cassetto per promuovere la serie?

“Il mio sogno si chiama Alfa Romeo e Maserati. Hanno le macchine giuste per questo campionato che è in crescita, sarebbe davvero una bella vetrina per loro partecipare a questa serie. Ne avevo parlato con Sergio Marchionne tempo fa, poteva essere davvero una cosa interessante per il gruppo e darebbe nuova linfa alla serie e uno sbocco agonistico a marchi di prestigio come Alfa Romeo e Maserati”

 

Abbiamo parlato di Alonso e quindi parliamo di F.1: ha sbagliato a lasciare o doveva insistere?

“Alonso è un pilota dal grande talento, uno dei migliori in assoluto, purtroppo ha fatto delle scelte che lo hanno penalizzato. Ha subito il dominio Red Bull quando era alla Ferrari e quando è arrivato alla McLaren si è trovato una macchina non competitiva e il dominio della Mercedes mentre adesso la Ferrari è tornata vincente al contrario degli ultimi tempi in cui ci ha corso Alonso. Senza una squadra competitiva non puoi vincere e per varie ragioni, tecniche o politiche, lui è rimasto tagliato fuori da queste squadre nei momenti buoni, un peccato perché è davvero un grandissimo pilota”

 

Colpa di Briatore e del suo management?

“No, Flavio ha sempre fatto le scelte giuste e le migliori data la situazione, credo sia accaduto altro, poi le circostanze, certe scelte politiche… Il risultato è che Alonso avrebbe meritato più titoli mondiali rispetto ai due che ha vinto”.

 

E parlando di mondiale, da ex pilota della Ferrari, come vede la stagione?

“Ho la Ferrari nel cuore da pilota, per i ricordi e le vittorie ottenute insieme e per quello che ha rappresentato per me Maranello. Giusto 30 anni fa vinsi a Monza un GP incredibile con la Ferrari, l’unica della stagione dominata dalla McLaren. Senza dimenticare che con un motore Ferrari abbiamo vinto con la Toro Rosso a Monza e Sebastian Vettel, fu una cosa incredibile. All’epoca ero coinvolto nel team. Ma ho anche molti amici alla McLaren, con cui ho corso e alla Renault che poi era la Benetton. Ho davvero amici dappertutto quindi farei un torto a qualcuno se lo dimenticassi. Di sicuro la Ferrari ha una gran macchina, capace di lottare per il mondiale. Credo che Hamilton valga Vettel e la Mercedes sia a portata della Ferrari. Sarà una lotta a due fantastica, dove tutto può accadere, molto dipenderà dalle circostanze e da chi dei due piloti sarà abile nello sfruttare le occasioni”.

 

Vettel insiste per avere Raikkonen al suo fianco, Leclerc viene dato come il prossimo pilota della Ferrari, se fosse lei a decidere cosa farebbe?

“Raikkonen è il numero 2 perfetto per Vettel: è veloce, nonostante l’età, ha esperienza, sa sistemare le macchine e non dà fastidio a nessuno. Davvero un ottimo elemento che si integra perfettamente in questa Ferrari. Sebastian ha vinto 4 mondiali con la Red Bull, sa come vincere un mondiale, la Ferrari è una squadra forte e competitiva, per cui gli ingredienti ci sono tutti. Leclerc per me rappresenta il futuro, solo Max Verstappen, fra i giovani, ha lo stesso talento. Diciamo che se in futuro la Ferrari dovesse farsi sfuggire Leclerc, ne sarei molto sorpreso…”

 

 

E di Ricciardo che ha lasciato la Red Bull per la Renault?

“Sulla carta la decisione sembra sbagliata, ma in F.1 non si può mai dire. Quella che sembra una squadra debole poi si rinforza e cresce. Daniel aveva bisogno di una nuova sfida, aveva bisogno di qualcosa di diverso, spero lo abbia trovato alla Renault, perché sono convinto che l’anno prossimo la Red Bull Honda sarà fortissima. Daniel è un pilota fortissimo, sorridente, uno che dà una bellissima immagine alla F.1, spero che abbia fatto la scelta giusta”.

 

Niki Lauda, suo grande amico e consigliere. Dopo l’intervento sa dirci qualcosa?

 

“Sento spesso la moglie, il decorso post operatorio sta proseguendo bene, ma ci sono ancora difficoltà, non è ancora del tutto a posto. Continua a combattere come al solito e giorno per giorno affronta le difficoltà legate al suo intervento. Niki è davvero un grande: come pilota, come manager alla Mercedes e sopratutto come uomo”.

 

Nostalgia di quando veniva in  riviera romagnola a rimorchiare ragazze e a tornare a correre in auto?

“Beh intanto torno a Misano con sei ragazze stavolta. Solo che si tratta di moglie e figlie, per cui direi che me la cavo ancora bene e sono felice di poter stare insieme alla mia famiglia, che ho scoperto essere il bene più prezioso per un uomo, non c’è F.1 che tenga”.

 

Avvenire

 

 

 

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