F1 2019. Verso Shanghai 1000 GP, il viaggio. 2^ parte

 

Sveglia all’alba in hotel, ma non per l’orario quanto per il fuso. Le 6 ore in avanti si fanno sentire per cui notte insonne e alba disastrosa. A colazione sembra di essere già nel paddock, c’è mezza F.1. L’altra metà è già in pista… Si parte con le navette dell’hotel e gli autisti sono inflessibili: o si riempie tutto o non si parte, col risultato che fanno spostare gente da un lato all’altro e viceversa. In qualche modo si parte e si attraversa una zona industriale. Quale e di che tipo non si sa. Ci sono villaggi deserti, appena costruiti, sembrano città fantasma. Anzi, lo sono. I vialoni tre corsie ricordano le autostrade, con in più una corsia riservata e protetta per moto e biciclette. Lo spettacolo è desolante, da anni a questa parte l’autodromo sorge in zona disagiata. Basti dire che la palude è stata bonificata e che sono stati piantati migliaia di pali di cemento armato per tenere la struttura in ordine, anche se ogni tanto e qualche pezzo cede, iniezioni successive riportano a livello il tutto. 
 

In pista ma col parcheggio sbagliato

 

Si arriva in autodromo, si aggira la fermata del metro che in un’ora e mezza (e cambio di due linee) porta in centro. Il parcheggio designato è il P3, ma da lì si deve aspettare un’altra navetta che facendo un giro intorno alla struttura porta al paddock. Sarebbe stato più semplice arrivare direttamente, ma si vede che fare le cose facili non è nelle corde dell’organizzazione. Si prende il posto in sala stampa e ci viene dato uno zaino ricordo della gara. Anzi no è un borsone. Che però sembra uno zaino. Utilità prossima allo zero, però fa tendenza… Si prende la connessione internet e si scopre che i sistemi legati a Google non funzionano. Niente gmail, niente Facebook, niente di nulla che siamo soliti usare da noi e nelle altre parti del mondo. E allora come si aggira l’ostacolo? Acquistando una VPN nuova di pacca, tutti che si passano le dritte e in qualche modo si resta connessi con  le redazioni, anche se a spizzichi e bocconi.

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