ELMS, GLI ULTIMI PROTOTIPI

 

Per chi ha anagraficamente qualche anno in più, e tanti ricordi di campionati ormai dimenticati, le vetture partecipanti alla serie ELMS, acronimo di European Le Mans Series, per alcune caratteristiche, identificabili nella linea che i bolidi presentano, per la tipologia di gare del campionato, per la presenza in pista in contemporanea di vetture Gran Turismo, portano nostalgicamente ad assimilare le stesse a quelle che gareggiavano nel Campionato del Mondo Prototipi che tanto successo aveva negli anni ’70. 

Volendo condividere questo approccio si potrebbe quasi sostenere che le vetture ELMS configurino gli “ultimi prototipi”; a livello di campionato, purtroppo, quello attuale non è invece paragonabile a quello di quasi cinquanta anni fa, in quanto composto da sole sei gare, tutte in territorio europeo, mentre i campionati del passato trovavano onore anche oltre oceano in eventi mitici quali la 24 Ore di Daytona o la 12 Ore di Sebring. 

L’altra differenza che riporta alla realtà attuale si rileva nel fatto che, in passato, i modelli delle varie case automobilistiche si differenziavano e si caratterizzavano in modo inconfondibile gli uni dagli altri, al contrario di quanto avviene oggi dove le vetture in pista risultano meno distinguibili tra loro, in un “appiattimento” estetico sotto l’aspetto aerodinamico e stilistico. 

 

 
Nostalgia e paragoni a parte, si tratta comunque di una serie comunque avvincente, intensa, insidiosa proprio perché breve, e dove un punteggio a “zero” può risultare determinante ai fini del risultato finale, dove i mezzi in pista sanno esprimere prestazioni ragguardevoli e dove sussiste un sostanziale equilibrio all’interno delle varie classi, denominate LMP2, LMP3 e GTE, di appartenenza. 

Il campionato 2019 risulta articolato, con il prologo dei tests a Le Castellet il 09/04 che risulterà basilare per le squadre per rifiinire gli ultimi dettagli, sulle sei gare di Le Castellet (13-14/04), Monza (11-12/05), Barcellona (20-21/07), Silverstone (30-31/08), SPA Francorchamps (21-22/09) e Portimao (26-27/10), quest’ultima tappa da confermare; in effetti, in questo challenge dove non mancano sia quantità che qualità, sia per quanto riguarda i mezzi che i piloti, qualche appuntamento in più ci starebbe bene. 

Anche in questa serie, ed è giusto che sia così, da rimarcare l’incredibile livello di sicurezza che questi prototipi hanno raggiunto e che pone i piloti in condizione di cercare il limite con la consapevolezza e la tranquillità di poterlo fare con un margine ragionevolmente sufficiente; per referenze chiedere al nostro bravo pilota Giorgio Sernagiotto, che nelle prove della 24 Ore di Le Mans dello scorso anno è occorso in uno spaventoso incidente a circa 330 km orari, uscendo incolume da una vettura distrutta. 

Altro elemento di fascino di queste macchine sta nel rombo dei motori che, come in passato, non “strozzato” eccessivamente da silenziatori, esprime in decibel significativi tutta la potenza dei propulsori; in effetti, questa è una delle poche serie automobilistiche per le quali sussista la necessità di tappi per le orecchie qualora si abbia l’opportunità di stazionare a bordo pista, lungo la pit lane o nelle immediate vicinanze del tracciato. 

Proprio per i parallelismi riportati, come appassionati sarebbe bello pensare che questa serie possa riguadagnare i fasti della sua antenata progenitrice e generare un campionato più “importante” e tale da far pensare che l’epoca del campionato dei prototipi come la si intendeva in passato non sia terminata.

 

 

 

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