DACIA DUSTER 110 CV PRESTIGE Evoluzione di una rivoluzione

Evoluzione non rivoluzione. Parlando di  Dacia Duster il SUV franco rumeno rappresenta il meglio delle due espressioni. Ha rivoluzionato lo scenario, proponendosi come mezzo adeguato e modaiolo, ma ha rappresentato sempre una evoluzione del concetto base, ovvero il low cost che ha sempre segnato Dacia, consentendo a tanti di usufruire di un SUV senza doversi svenare. In questa ottica la versione Prestige, presentata l’anno scorso, ha mostrato i segni di una evoluzione nel solco della rivoluzione del passato. Linee identiche, ma piccoli tocchi qua e là che lo hanno reso ancora più SUV, ancora più elegante, vedi frontale e paratie laterali, con qualcosa in più negli interni che ora sono anche di qualità superiore.

 

ELEGANTE CON PICCOLI RITOCCHI AL DESIGN

 

 Il tutto mantenendo fede al prezzo basso di ingresso di gamma, che è di 11900 euro, mentre nelle versioni a gasolio, come quella che abbiamo provato (1500 dCi da 110 cavalli) con l’allestimento al top si arriva a circa 17500 euro. Una inezia a ben guardare, anche a fronte di cosa si ha per le mani. Ovvero un SUV, con un differenziale che si blocca con la rotellina a centro consolle, e permette di attraversare terreni impervi oppure godersi l’autostrada come una normale berlina. In questo il motore dCi 1.5, di derivazione Renault, è un toccasana, perché nonostante le dimensioni, gli ingombri e il peso di Dacia, spinge sempre.

 

Certo, i rapporti sono un po’ corti e nella versione col cambio manuale sei sempre lì a cambiare marcia perché va su di giri rapido, ma non è che si muova molto. Eppure la danno da zero a 100 in 11.9, nemmeno molti a ben guardare. In ogni caso questo motore è il punto di forza perché si fanno tranquillamente i 18 km al litro e se si va di sesta lunga in autostrada i 20 al litro si raggiungono come ridere. Insomma, sul consumo non si scherza, è perfetta. Sul resto dobbiamo considerare il rapporto qualità prezzo. Imbattibile, per cui se si analizza qualche dettaglio, come alcuni vani portaoggetti, o la rumorosità del motore (abbinato a cerchi da 17 pollici e gommoni adeguati non è un bel sentire) si può dire tranquillamente che ci sta.

 

 

Qualcuno potrebbe avere da obiettare per il design frontale, che ricorda molto la Sandero, anzi vista di fronte sembra quasi la stessa vettura visto che non ci sono grosse differenze di ingombri. Economia di scala, si chiamano, ed è una soluzione utile per abbattere i costi e dare qualità, quella Renault, nella parte meccanica che è quella che interessa maggiormente. L’unità a gasolio resta il 1.5 dCi nelle versioni da 90 e 110 CV, quest’ultima anche con cambio robotizzato a doppia frizione e a sua volta disponibile per le versioni 4×4. Grosso passo in avanti per lo spazio a bordo, anche prima era abbondante, ma l’abbinata coi sedili di tessuto diverso e forma, la rendono migliorata e più godibile.

 

Rispetto al passato, è evidente una maggiore ricercatezza nei dettagli, come nei tasti a bilanciere nella consolle o nelle tre pratiche manopole per il climatizzatore (per la prima volta automatico), che inglobano i display per la temperatura, per la direzione dei flussi e per la velocità della ventola: particolari che non danno l’impressione di essere a bordo di una “low cost”, e ricordano quanto già proposto da vetture più costose. Anche gli altri comandi sono disposti ordinatamente, a eccezione del tasto del cruise control: posto tra i sedili, non è facilmente individuabile.

 

SU STRADA STERZO PIU’ DIRETTO E MENO ROLLIO

 

Migliorato, invece, il monitor del navigatore con grafica e risoluzione diversa rispetto al passato. Su strada il comportamento è tipico dei SUV, ovvero a baricentro alto, ma rispetto a prima adesso lo sterzo è più diretto, più sincero, e l’assetto è migliorato, insomma si capisce che succede a bordo senza rollii o beccheggi fastidiosi in curva. Tra l’altro il controllo elettronico di stabilità (ESP) interviene quando serve specie in alleggerimento in uscita di curva, quando il retrotreno tende ad alleggerirsi un po’ troppo. Diciamo che siamo di fronte a una vettura onesta, concreta, senza fronzoli e qualche piccola preziosa perla qua e là che al prezzo di vendita la rendono accettabilissima a qualsiasi allestimento e motorizzazione. Se non vi piacciono i diesel, ci sono anche benzina e GPL, per cui non manca la scelta

 

 

 

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