Appunti di viaggio. GP Ungheria 3.parte

La calma e il silenzio surreale del paddock durante le qualifiche vengono prepotentemente interrotte alle 15 in punto con la proclamazione della pole position. I fotografi i giornalisti e le TV corrono al famoso “ring delle interviste”, un quadrato di transenne al centro del quale entrano tutti i piloti, appena usciti dalla vetture, sudati e con il viso ancora tirato, a rilasciare le prime dichiarazioni sulle qualifiche. Un conto è ascoltarli in tv, un conto è averli li davanti, preparare le domande giuste, fare cenno all’addetta  stampa del pilota per farlo venire da te e gestire quei 5 minuti a te dedicati. Il tempo a disposizione non è molto e i microfoni sono invece tantissimi, quindi due massimo tre domande per giornalista/tv e via si passa da un pilota all’altro nel giro di pochissimo tempo. Quasi in contemporanea si svolge poi la conferenza stampa dei primi tre classificati, quindi, o hai a disposizione vari operatori da mandare a coprire tutti i momenti importanti, o, se sei da solo, semplicemente ti trasformi in superman e corri come un pazzo tra ring e conferenza.

 

Passata questa ondata di semi delirio c’é finalmente un momento di respiro per tutti. I meccanici possono finalmente pranzare visto che le macchine dopo le qualifiche vengono portate alle varifiche e finchè non gli vengono riconsegnate non possono essere portate nei box; discorso un po diverso per gli ingegneri, pranzo meritato finalmente anche per loro, ma subito dopo iniziano riunioni su riunioni (possono piacere o meno, possono essere geni o scemi agli occhi di tanti, ma di sicuro non si può dire che non lavorino non stop dalle 7 del mattino). E mentre i meccanici aspettano e gli ingegneri discutono il paddock si riempe sempre più con gli ospiti che si posizionano davanti ai vari box e motorhome nella speranza di rubare una foto o un autografo del proprio pilota preferito.

 

Un bel pó di sano allenamento con le solite tre rampe di scale e si torna in sala stampa a scrivere sulle qualifiche appena concluse. Con calma finalmente? Macchè, i piloti hanno le varie conferenze stampa nei loro motorhome, quindi butti giù di corsa il pezzo sulle qualifiche e ricominci a saltare come un grillo tra un motorhome e l altro per registrare e prendere nota delle loro dichiarazioni; cosi finiamo nel motorhome McLaren. In conferenza c’erano i piloti e i responsabili del team. L’incontro si svolge all’ultimo piano della gigantesca struttura anglo giapponese, qualche sedia messa a disposizione, microfono che viene consegnato a tutti i giornalisti che devono fare una domanda e tanta pazienza e disponibilità  di piloti e responsabili. Ma entrando nel motorhome McLaren per salire al piano conferenza l attenzione viene presa dai festoni in via di allestimento; oggi è il compleanno di Fernando Alonso ed il team, a sorpresa, gli sta preparando una festa.

 

L’ atmosfera che si respira quando lo spagnolo scende le scale e si trova davanti il motorhome pieno di persone, con la musica spagnola a tutto volume, con la sua addetta stampa e il suo fisio vestiti con abiti tipici spagnoli è davvero bella. E ancor più bello è che questo sia stato aperto ai media e agli ospiti del team; perché ogni tanto è bello anche scrivere o raccontare del lato umano di questa formula uno così fredda e asettica nella sua tecnologia e nella sua barriere. Piano piano arriva sempre più gente, amici, colleghi, Carlos Sainz jr con papà intenti a tagliare la torta con Fernando. Kyviat,che preferisce le olive al fantastico dolce(valli a capire i russi),non esita ad abbracciare lo spagnolo e congratularsi. Stessa scena viene fatta da Pedro De La Rosa, da Franz Tost, da Ericsson e da molti altri. Fernando, felice e sorridente (e diciamolo, se lo merita anche qualche momento di serenità vista la situazione tragica del motore honda) si dedica a tutti, brinda e abbraccia fotografi, giornalisti, amici…e si mette addirittura a fare da a cameriere consegnando lui stesso fette di torta a tutti gli invitati (torta tra l’altro buonissima, posso confermarlo di persona). Così tra un sorriso un abbraccio e un bicchiere di vino lasciamo il motorhome e smaltiamo  subito la torta con i 3 piani di scale. Sono le 18 ma la giornata non è ancora finita per chi deve raccontare e documentare il favoloso e tanto particolare circus della F.1.

 

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