55 anni della Scuderia Ferrari Club Vedano al Lambro

GIUSEPPE MAGNI – Foto ERCOLE COLOMBO

 

Che cos’è la passione? Da dove viene? Come nasce? Da quale materiale è costituita?

Enzo Ferrari disse, a suo tempo, che la passione non si può descrivere, la si può solo vivere. In effetti, nelle giornate tra ieri e oggi, se si fosse entrati nel Parco di Monza da Vedano al Lambro, all’ingresso in Via Montagnetta, si fosse arrivati in Piazzale Vittorio Brambilla e si fosse svoltato a destra, proprio in Via Enzo Ferrari, proseguendo dritto per Via IV Novembre, si sarebbe arrivati in una Piazza dove la Passione, quella vera, quella con la P maiuscola, la si poteva davvero vivere nel pieno della sua intensità, la si poteva avvertire nitida e altissima, anzi, la si poteva quasi toccare con mano, viste le meraviglie esposte agli occhi e ai cuori dei numerosi convenuti. Non ci si è potuti che commuovere, profondamente, di fronte alla Ferrari 312 T5 di Gilles Villeneuve, che faceva bella mostra di sé proprio sotto al palco. Che dire della mitica 275P, appena lì a fianco, ma non certo per fare da valletta alla T5?

“Dove siamo? In paradiso?” Mi sono chiesto. Poteva davvero esserlo. Anzi, spero proprio che possa essere così! Eravamo proprio di fronte al Municipio di Vedano al Lambro, dove si sono celebrati i 55 anni dalla fondazione della Scuderia Ferrari Club locale, il club Ferrari con più storia alle spalle, dato che tutto cominciò con uno striscione esposto alla 1000 chilometri di Monza, nell’aprile del 1967. Erano gli anni dove impazzava il Mondiale Prototipi, con la Scuderia Ferrari che esaltava le folle, era di pochissimi mesi prima l’esaltante tripletta rossa alla 24 Ore di Daytona, quello del famoso arrivo in parata immortalato da Franco Lini, immagine scolpita nel cuore di ogni ferrarista. L’amore enorme che, già allora, la Rossa sapeva suscitare, fece sì che apparve questo primissimo gesto, questo simbolo di quel fiume enorme di Passione per la Scuderia più famosa del mondo, che non si è più fermato.

Ed è stato davvero con trepidante emozione che oggi abbiamo ascoltato gli interventi dei numerosi ospiti intervenuti alla festa, sotto gli occhi un po’ lucidi e giustamente molto orgogliosi del presidente Giovanni Marras e dei suoi uomini.

Ercole Colombo, presidente onorario, Franco Scandinaro, Osvaldo Vismara, Peo Consonni, Fabrizio Barbazza sono leggende che non hanno certo bisogno di presentazioni. C’è stata pure l’enorme sorpresa di un saluto in diretta da parte del presidente di Liberty Media, Stefano Domenicali, molto attento alle nuove generazioni, ma pronto ad omaggiare anche il primissimo Ferrari Club della più bella storia del mondo, quella delle corse in macchina e della Passione per la Macchina Rossa.

C’è stato anche il tempo per vedere il bellissimo filmato che si proiettava all’interno del Palazzo Comunale e di ammirare la meravigliosa esposizione di modellini e di caschi (veri!) di numerosi piloti di Formula 1. Ma ben presto siamo tornati da Lei, la Regina, la 312 T5, con adagiato, davanti a sé, il leggendario casco dell’Eroe più grande di sempre, Gilles Villeneuve.

E adesso basta, perché ho solo bisogno di piangere…

Grazie, Scuderia Ferrari Club Vedano al Lambro!

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