Suzuki Ignis il piccolo ibrido semplice da gestire

 

Per alcuni è l’anti Panda per eccellenza, per altri qualcosa di strano che circola sulle nostre strade. Eh sì, perché se si parla di Suzuki Ignis il primo problema è che è un modello poco conosciuto, eppure ha delle caratteristiche interessanti che meritano di essere conosciute. Intanto le dimensioni sono “giuste” per la città, tanto per dire è solo 5 centimetri più lunga della Panda, ma con la piccola torinese non ci sono punti di contatto. Qui siamo di fronte a un concetto totalmente diverso pur nel filone delle auto cittadine che devono essere spaziose, dinamiche e poco costose.

 

Su quest’ultimo punto apriamo una parentesi, perché l’ingresso avviene a circa 14 mila euro e il top, nella versione 4WD ibrida arriva a oltre 19 mila, quindi cittadina sì ma prezzi da media. Il problema, o il pregio, è che con Ignis siamo di fronte a un piccolo ibrido che ha il suo costo. Non è un sistema complesso, non sostituisce in pieno il motore termico, 1200 cc da 90 cavalli, ma aiuta nelle riprese e ripartenze. Un modo ingegnoso di sfruttare i vantaggi dell’elettrico, la spinta iniziale, senza avere però complicazioni e costi maggiori e questo spiega perché si viaggia sui 19 mila euro nella versione top di gamma. Al volante poco da dire: il divertimento è assicurato. Viaggia da paura, i 90 Cv su quel tipo di auto e quel peso sono una garanzia, se poi si aggiunge l’elettrico in partenza al semaforo è bello vedere la faccia di chi sta a fianco e ti vede andare via con scioltezza…

 

 
 

La linea lascia perplessi, nel senso che la coda tronca non piace a tutti, qualcuno ha fatto pure la battuta “ma te la danno già tamponata?” salvo poi aprire il bagagliaio e scoprire che lo spazio è superiore alla media delle rivali e che la forma è intelligente anche per l’aerodinamica, ma si sa sui gusti non si può sindacare, per cui o piace o non piace. Personalmente piace, il frontale prende bene specie quando si sceglie la versione bicolore con fari e inserti arancio su fondo bianco, davvero eleganti e divertenti. Al volante, tanto per riprendere il filo, il feeling è subito buono, agevole, sicura. Anche la visibilità interna non è male anche se quelli più alti potrebbero avere problemi coi montanti ma essendo una vettura che piace molto alle donne, escluso che ci sia un pubblico femminile numeroso oltre il metro e 78…Una vettura, quindi, indicata per chi la usa in città e ogni tanto fa una puntata fuori dai centri cittadini, una vettura pratica con una indole moderna e green (vedi il piccolo ibrido) una linea che si distingue e quindi dedicata a chi vuole uscire dalla massa o magari non si vede al volante della Panda perché considerata classica e quindi opta per altre vetture avendo la necessità delle 5 porte. Unico appunto, ripeto, il prezzo che potrebbe far storcere il naso a chi si aspetta di pagare meno.

 
IL PARERE DI CONFMOTORI SISTEMA

di Alessandro Angelone

 

Stiamo parlando di una vettura che è da poco sul mercato e al momento la nostra rete non ha segnalazioni particolari in merito, segno che è nata bene e soddisfa la clientela che l’ha scelta. Il motore 1200 è ultra conosciuto e nel corso degli anni ha raggiunto buoni livelli di affidabilità. La cosa interessante, secondo noi, è l’adozione del sistema ibrido semplice, un sistema poco costoso ma di aiuto nel contenimento dei consumi che in città sono dovuti spesso agli stop and go al semaforo o al traffico. Questa soluzione ci sembra molto intelligente e pratica, un modo diverso di affrontare il problema e permette, in alcune città, di entrare nelle ZTL o avere altre agevolazioni. In questo Suzuki ha mostrato di avere idee innovative e interessanti, tanto di cappello.

 

 

 

Condividi su: