OPEL CORSA 1.2 GLS AT8 Il turbo da 130 CV mette il pepe nella piccola cittadina

DI PAOLO CICCARONE FOTO L.NICOLI

Dici Opel Corsa e parli di una cittadina che nel corso degli anni ha ottenuto successi a ripetizione. L’arrivo della piccola, nel 1993, aveva rivoluzionato gli schemi e anche se la potenza era bassa, il 1200 aveva 45 cavalli appena, i sistemi di sicurezza passivi segnarono un notevole passo in avanti per la categoria. Infatti di vetture ne hanno poi vendute oltre 6 milioni nel mondo, a dimostrazione che piaceva e che era pratica e versatile. Con l’arrivo nella galassia PSA Opel Corsa ha subito l’ennesima trasformazione utilizzando il pianale già visto sulla Peugeot 208, ma con rifiniture e stile che sono tipicamente Opel.

STESSO PIANALE DELLA 208, MA STILE DIVERSO

A partire dagli interni che marcano una netta differenza con la sorella francese. Anche se lo schermo touch pad è identico alla 208, cambiano le impostazioni. Così come i comandi per disattivare lo stop and start e l’allineamento in corsia, posti sul pianale a fianco del cambio e cambia anche la disposizione dei comandi al volante o l’apertura del bagagliaio. Rispetto alle versioni precedenti, stavolta Opel Corsa è proposta  solo a cinque porte ma se per la carrozzeria c’è poco da scegliere, cambia la musica per i motori.

TRE CILINDRI BENZINA, TRE POTENZE DA 75, 101 E 131 CV

Il propulsore 1.2 a tre cilindri a benzina è stato declinato in tre diverse potenze: 75, 101 e 131 cavalli, quello che abbiamo provato nella versione GLS AT8 con cambio automatico. Nel primo caso manca il turbo ed è abbinato a un cambio manuale a cinque marce, mentre la versione intermedia fa scegliere fra la trasmissione classica (a sei rapporti) e il cambio automatico a otto marce. Quest’ultimo è di serie per la variante al momento più potente. Unica, invece, la versione turbodiesel, con un 1.5 da 102 cavalli e cambio manuale a sei marce o automatico con otto rapporti. Prevista anche una versione  Corsa-e, spinta da un motore elettrico da 136 cavalli alimentato da batterie poste sotto il pianale (secondo la casa assicurano un’autonomia di 330 km, misurati in base al ciclo WLTP) per tenere basso il baricentro, nonostante il notevole peso complessivo dell’auto: si parla di 1455 kg, conducente e passeggeri esclusi.

TELAIO LEGGERO, OTTIMA MANEGGEVOLEZZA

Se per l’elettrica si parla di peso in più, per le batterie e tutto il resto, la versione coi motori tradizionali sorprende per la leggerezza e di conseguenza per i consumi ridotti (in relazione alla potenza) che ne migliora anche la tenuta di strada. Basti dire che col nuovo pianale sono stati tolti 108 kg e non è certamente poco. Anzi! Il tutto si traduce con una guidabilità brillante, una reattività rapida e con riprese scattanti. Nella versione provata, col turbo 1200 cc da 130 CV oltre alla ripresa si gode anche la coppia. Il cambio a 8 rapporti è scalato bene, si passa da un rapporto all’altro senza strappi, sempre nel giusto regime di rotazione, con la coppia adeguata e senza problemi particolari.

RETROCAMERA E ANGOLI CIECHI, ADAS IN OPTIONAL

Certo, la potenza c’è e i motori benzina non sono della stessa efficienza di un diesel, per cui percorrenze medie cittadine di 13,6-14,5 km al litro sono da mettere in conto anche se la Casa dichiara almeno 17,5 km al litro. Poi molto dipende da come si guida perché a parità di macchina, si sballa anche del 30 per cento. Poche cose, accelerate a fondo quando non serve, strappi e via così e il benzinaio diventa un appuntamento fisso invece che saltuario. Tornando a Opel Corsa 1.2, nella versione provata mancavano un paio di optional che riteniamo importanti. La retrocamera, perché coi montanti bassi e spioventi, la visione posteriore non è certo il massimo (si deve andare ad occhio e senza sensori peggio ancora in parcheggio) e l’avviso dell’angolo cieco di visuale. Sono considerati optional.

La dotazione di serie è già buona: si va dal sistema di riconoscimento dei segnali stradali al rilevatore di stanchezza, dalla frenata automatica d’emergenza con riconoscimento dei pedoni al mantenimento in corsia. Tutte funzioni che sono di serie fin dalla versione base, mentre pagando si può avere un sistema anti-tamponamento e investimento più evoluto (fra l’altro, riconosce anche i ciclisti oltre ai pedoni ed è attivo anche al buio) abbinato al cruise control adattativo: si ritrovano nel Radar pack, a 550 euro. Nei pacchetti Rear View Camera (650 euro) e Park&Go (750), invece, ci sono sia la retrocamera, utile vista la scarsa visibilità dal lunotto, sia i sensori per l’angolo cieco dei retrovisori. Tra gli extra (a 600 euro) anche i raffinati fari a matrice di led: una dotazione esclusiva fra le utilitarie. Insomma, c’è molto ma si può fare di più, il problema che sale il conto finale perché dai 21250 euro della versione provata, si può salire di altri 2 mila senza accorgersene per avere una versione completa di tutto (escluso il tetto in cristallo).

CERCHI DA 17 POLLICI IN OPZIONE MA NE VALE LA PENA

Anche i cerchi da 17 pollici (molto belli ed eleganti) sono optional rispetto ai 16 pollici di serie. L’assetto è un po’ più ruvido, ma con la leggerezza e la potenza a disposizione, vanno benissimo così anche perché la maggior gommatura (che influisce sui consumi) ci sta benissimo e fa molto sportiva. Unico appunto, il divano posteriore. Comodo per due persone, scomodo l’accesso per le portiere che hanno il montante spiovente. Una caratteristica da coupè più che da berlina. Buono il piano di carico e la forma del bagagliaio, squadrato e di buona capacità.

PREZZI A PARTIRE DA 15 MILA EURO PER LA BASE

I prezzi partono da poco oltre 15 mila euro (la elettrica è sui 33 mila, escluso incentivi). In mezzo ci sta un mondo di scelte e possibilità. Ultimo appunto: i sedili molto comodi e sportivi. Belli come tessuti e materiali, ben rifiniti ed eleganti. Mi sono piaciuti, il volante lo avrei preferito un po’ di più piccolo come diametro. Ma se andiamo sul personale, finiremmo per avere una vettura per ogni cliente e sinceramente, dopo 6 milioni di auto vendute, accontentare tutti e 6 milioni sarebbe impresa ardua. Anche se ci sono andati vicini.

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