MAHINDRA KUV 100, Tanto spazio in poco spazio la ricetta del SUV indiano

Lo guardano, ci girano intorno. Lo osservano e poi lo toccano. Infine la domanda è scontata:” Che cosa è? Che marca è?”. Perché quando circoli con Kuv 100 di Mahindra il problema principale non è se piace o meno, ma da dove arriva, che modello è e che Casa lo produce. In Italia il nome dice poco, in India e nei mercati asiatici è una potenza e in questa ottica va visto l’ingresso nella Formula E con un proprio team (che sta dominando le classifiche), proprio per dare visibilità a un marchio poco conosciuto.

 

Siccome sono specializzati nel caotico traffico urbano indiano, proporre un piccolo SUV in Europa e in un mercato difficile come quello italiano, è stata una impresa degna di nota. E allora, visto che c’era, lo abbiamo provato traendone alcune conclusioni. Per fare una bella vettura, non importa dove la progetti. Ci sono stilemi di eleganza riconosciuti da tutti e per Kuv 100 si è giocato molto sull’armonia. Le forme per un piccolo SUV sono importanti per il mercato italiano. In Giappone, ad esempio, siamo abituati da anni a forme squadrate, vetture tagliate di netto con l’accetta, l’importante è che siano funzionali. Mahindra ha quindi pensato a una linea elegante, con una mascherina frontale che ingloba paraurti e fari (led) incorporati mentre dietro il portellone è sagomato in maniera elegante e la linea non è tagliata con il classico coltello da tonno di alcune giapponesi.

 

 

Superato l’esame visivo, bisogna superare quello su strada. Le dimensioni aiutano molto, specie nel traffico cittadino, perché per una lunghezza di 3,70 metri qui di spazio esterno se ne occupa poco, mentre la sorpresa arriva da dentro. Il fatto di avere il cambio con la leva spostata sulla consolle, quasi fosse una cloche, aiuta a migliorare lo spazio fra i due sedili, per cui ci si sta senza toccarsi di gomito o con leve fastidiose da azionare. E’ una bella soluzione davvero. Tra l’altro è anche agile da manovrare e non mostra particolari incertezze. Il cruscotto e la plancia sono gradevoli, forse un po’ complicato e poco intuitivo modificare alcune cose sul display della radio, ma la visuale è buona. Il problema nasce invece dai montanti laterali con gli specchietti belli grandi. Ottimi per la visibilità posteriore, ma quando sei all’incrocio con l’angolo sbagliato, la visuale viene limitata.

 

E’ un problema comune a molte auto, quindi non è qualcosa di errato per Kuv 100, solo da considerare specialmente per autisti di piccola taglia, magari donne, che con la seduta alzata tipica del Suv magari faticano a orientarsi agli incroci. C’è da prenderci la mano ma, ripeto, non è qualcosa di insormontabile. Se davanti si sta belli comodi, la sorpresa è che pure dietro non si scherza. La seduta è comoda e lo schienale adeguato, sorprende perché sempre 3 metri e 70 sono di spazio disponibile. Allora uno si chiede, ma dove hanno recuperato? Nel bagagliaio, ovvio. Nella categoria non è dei più capienti, però è sufficiente per l’uso che se ne fa.

 

La furbata sta in un ripiano sotto il pianale, coperto e quindi sicuro alla vista dei malintenzionati. Questa soluzione è intelligente e ovvia alla ridotta capacità del bagagliaio che però coi sedili posteriori abbattibili, aumenta la capacità a oltre 450 litri. Se una mamma utilizza Kuv 100 per portare i figli a scuola o piccole commissioni, il tutto basta e avanza. Venendo invece al motore, siamo di fronte a un piccolo 1200 cc da 82 cavalli (presto anche nella versione m-Bifuel a GPL) che non strappa e non perde colpi. E’ un motore in linea con la concorrenza, con valvole ad alzata variabile. Quindi abbastanza moderno e competitivo. La percorrenza media che abbiamo fatto nel test è stata di poco superiore ai 15 km al litro. Compreso autostrada (dove a regime alto con la 5 marcia si consuma di più) mentre in città i rapporti e la coppia sono adeguati per avere delle buone prestazioni.

 

 

Il motore si avverte quando si tirano le marce, normalmente è abbastanza isolato. L’assetto è morbido, non invita a fare gli sbruffoni con comportamento sportivo. D’altronde è una vettura nata per altri scopi. Quando poi si vede un prezzo finale, con dotazioni di serie complete di sensori e altro ancora, aggirarsi attorno ai 12 mila euro, allora si può benissimo valutare questo Kuv 100 nella lista dei modelli appetibili. La Panda, tanto per fare un riferimento, si inserisce a un prezzo maggiore e con caratteristiche diverse. Per essere il primo prodotto Mahindra in questo segmento, per l’Italia, a diffusione ampia, hanno fatto un buon lavoro. Onesto, nessuna pretesa, molto concreto, elegante e spazioso. Ecco, il punto forte forse è proprio questo oltre al prezzo e all’insieme. Con Kuv 100 si può benissimo parlare della via indiana alla mobilità cittadina.

 

 

 

Condividi su: