Sicurezza: guidare sul ghiaccio. A 50 all’ora servono 100 metri per fermarsi! I consigli utili

DI SAVERIO CASADIDIO FOTO MARCO FERRERO

Guida su ghiaccio
Non serve essere campioni di rally per guidare bene su fondi scivolosi

Asfalto viscido, pericolo da evitare

Dire che in inverno fa freddo alle nostre latitudini è come scoprire che l’acqua è bagnata e dire che le strade, col freddo, diventano una trappola a volte mortale, è altrettanto lapalissiano, per usare un termine conosciuto. Come evitare incidenti sul ghiaccio? In molti sono convinti che basti moderare la velocità (cosa vera) ma avere sempre lo stesso stile di guida che sull’asciutto e in estate (cosa sbagliata). E allora, partendo da un principio fisico in cui analizziamo cosa succede sul bagnato, ghiaccio e neve, approfondiamo la questione partendo da un principio tecnico. Lo spazio di frenata dipende dal quadrato della velocità e dell’attrito tra la gomma e la strada. Il coefficiente di attrito di una gomma sul cemento asciutto è 0,65 per quello statico e 0,5 per quello dinamico. Ovvero, in movimento diminuisce la tenuta, volendo usare un termine comprensibile. Ciò significa che a ruote bloccate mi serve uno spazio di frenata maggiore piuttosto che con ruote in movimento. È questo il principio su cui lavora l’ABS.

Non bloccare le ruote in frenata

Ovvero, se si bloccano le ruote, diminuisce il potere frenante. Lo avrete visto tutti quando sullo sterrato o in condizioni scivolose, le gomme si bloccano e voi fiondate via che è un piacere, magari contro un ostacolo non proprio benevolo da abbracciare. Il coefficiente di attrito di una gomma su ghiaccio bagnato è di 0,1 per quello statico e 0,08 per quello dinamico. Ciò significa che una vettura che incontra un alastra di ghiaccio, a parità di velocità a ruote non bloccate, avrà bisogno di uno spazio di frenata di 6,5 volte maggiore rispetto a quello di una vettura su asfalto. Generalmente a 50 km/h lo spazio di frenata su asciutto va da 13 a 25 metri, a seconda delle condizioni (asciutto o bagnato). Nel caso di ghiaccio ci vogliono circa 85 metri. In pratica la lunghezza di un campo di calcio. Nel caso che le ruote si blocchino, lo spazio di frenata diventa superiore di oltre 100 metri. Se invece di 50 km/h andiamo a 25 km/h, lo spazio di frenata su asciutto si riduce a circa 3,5 metri. Ma su ghiaccio ci vogliono oltre 20 metri con le ruote in movimento e oltre 25 metri con le ruote bloccate. Quindi va da sè che sia santificato l’ABS e chi lo ha inventato perché impedisce alle ruote di bloccarsi in frenata, garantendo non solo la rotazione ma anche la possibilità di sterzare per evitare l’eventuale ostacolo. Quando frenate e sentite un toc toc sotto al piede, non alzatelo dal pedale del freno, continuate a premere e non vi preoccupate: vuol dire che il sistema funziona e vi sta salvando da brutte esperienze.

Spargere il sale come prevenzione

Quindi non mi si venga a dire che spargere il sale, prima che si geli l’asfalto, serve a poco. E’ una operazione che impedisce o ritarda la formazione del ghiaccio e ci preserva dal perdere aderenza in modo improvviso. Detto delle condizioni di sicurezza passiva (prevenzione, leggi sale sulle strade, funzionamento dell’ABS) manca il terzo fattore sicurezza: l’uomo al volante.  Ovvero i conducenti debbono adattarsi alle condizioni dell’asfalto. Ma è anche vero che sui viadotti le condizioni dell’asfalto possono variare a distanza di pochi metri. L’automobilista deve stare attento e mettere in atto una sorta di prevenzione quando si affrontano questi tratti stradali.

Adeguarsi alle condizioni del traffico

Ovvero so che possono cambiare le condizioni di aderenza e mi adeguo, prevenendo qualsiasi imprevisto, rallentando, tenendo il volante con le due mani e senza guidare a strattoni o in modo nervoso, in modo tale da innescare degli spostamenti di peso che, in certi momenti, possono far perdere aderenza all’avantreno o al posteriore della vettura. Col risultato che spesso si finisce in panico e si fanno le manovre sbagliate. Ad esempio, se l’auto scivola col muso, non devo sterzare di più ma correggere allargando la traiettoria così correggo il sottosterzo, ho più aderenza e posso controllare la direzione della vettura. Se invece mi parte il posteriore, meglio alzare leggermente il piede dal gas e controsterzare con dolcezza nella direzione opposta. Con la regola principale che se la macchina parte di muso (sottosterzo) allargo la curva andando verso l’estero. Se mi parte dietro (sovrasterzo) tende a chiudere la curva. Facile a dirsi, un corso di guida sicura in questo aiuterebbe molto. Quindi, fa riflettere che ad appena 50 all’ora per fermarsi sul ghiaccio ci vogliono indicativamente 100 metri (ovvero a 50 orari prima di fermarvi avete già travolto due TIR e la vecchietta all’incrocio) e proprio perché la velocità sembra bassa, si tende a sottostimare la guida. Che deve essere dolce, delicata, con manovre che non siano brusche frenate e brusche accelerate. Va condotta l’auto come se fosse un bambino da prendere per mano. Altro aspetto riguarda i comuni: deve riflettere il fatto che le strade con pericolo di ghiaccio o vanno chiuse o vanno trattate con il sale. Perché la miglior cura, anche al volante, è la prevenzione.

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