LA PIU’ SEGUITA IN U.S.A., ANCHE IN VERSIONE EUROSERIES

testo e foto MARCO FERRERO

 

Diciamolo chiaramente, la NASCAR (acronimo di National Association Stock Car Auto Racing) Euroseries non è forse più una novità assoluta, ma certamente configura nel panorama motoristico europeo una realtà sportiva che nel corso del tempo ha saputo prima conquistarsi il suo spazio per poi continuare in una sua crescita che la sta attestando come una delle serie più interessanti del vecchio continente.

Parente strettissima della serie americana, che vanta una storia sportiva dall’immediato dopoguerra, in quanto nasce nel 1948, e che ha visto campioni come Dale Earnhardt, Jimmie Johnson, Richard Petty e decine altri ancora sfidarsi e trionfare sugli ovali U.S.A., che vede ogni anno milioni di spettatori assieparsi sulle tribune dei tracciati, e di cui ricalca i punti salienti, a partire dalla formula, mirata ad un equilibrio sino all’ultima gara, sino all’ambiente che viene generato attorno all’evento.

Una serie che vive sotto la stretta supervisione della “serie madre”, e che prevede, oltre al resto, come premio per il vincitore della serie europea, la partecipazione ad eventi delle gare americane, uno stimolo ed un obbiettivo certamente probanti ed ambiti, una serie che per il 2020 prevede la presenza, a conferma della crescita della serie nel tempo, in pista di ben 33 vetture, suddivise tra Ford Mustang, Chevrolet SS e Toyota Camry.

In pista non solo quantità ma anche qualità; tra i piloti 2019 doveroso citare il nostro Alex Caffi, Jacques Villeneuve, che non hanno bisogno di presentazioni, il campione 2000 della NASCAR U.S.A. Bobby Labonte, il vincitore 2019 Loris Hezemans, figlio di quel Toine che i più “vecchi” ricorderanno alla guida dei prototipi Alfa Romeo negli anni ’70, e tanti altri ancora, garanzia di spettacolo e di gare appassionanti e ricche di colpi di scena.

L’unica differenza reale che si evidenzia rispetto alla serie “a stelle e strisce”, ma giustificata dalla diversa tradizione automobilistica che i due continenti presentano, è rappresentata dai tracciati, laddove in U.S.A. si corre quasi esclusivamente su tracciati ovali ad alta velocità mentre i circuiti europei cono caratterizzati da configurazioni “miste”, e l’unico ovale è quello olandese di Vernay.

Il calendario 2020 della serie risulta essere stato strutturato sulle 13 prove di:

– Brands Hatch, GB, (06-07/06) – rinviata per l’emergenza sanitaria del COVID-19,
– Most, Repubblica Ceca, (20-21/06),
– Vernay, Olanda, (12/07),
– Vallelunga, Italia, (12-13/09),
– Zolder, Belgio, (03-04/10),
– Hockenheim, Germania, (17-18/10),
– Valencia, Spagna, (31/10 – 01/11).

Chi non abbia mai approcciato questo evento potrebbe provare curiosità nell’immergersi nell’ambiente, di chiara estrazione americana, che si può trovare in queste gare, certamente più “festoso” e ricco di eventi collaterali, imperniati sulla spettacolarità, e certamente più “informale” e che consente un maggior avvicinamento ai ed interazione con i piloti, un’esperienza un po’ diversa da certi ambienti più “blindati” degli eventi del vecchio continente.

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