AUTOMOTORETRO’, EDIZIONE 2022 CON ANCORA TANTI DUBBI

Testo e foto MARCO FERRERO

La stagione delle rassegne automobilistiche vede in programma, dopo lo spostamento dal 28 al 31 gennaio, la 39^ edizione di Automotoretrò e la 12^ di Automotoracing programmata nel weekend dal 28 aprile al 1 maggio, una kermesse che è ormai un classico nel panorama di questo tipo di manifestazioni, una kermesse che data la sua prima edizione nel 1983 e che raccoglie tutti gli anni nei padiglioni dell’ex stabilimento del Lingotto di Torino, ora riconvertito a centro mostre e congressi e centro commerciale, decine di migliaia di appassionati e spettatori.

Una kermesse piacevole, che nei quattro giorni di rassegna sa presentare, contrariamente ad una sua brutta scimmiottatura meneghina, un adeguato numero di vetture sportive e padiglioni tematici ad una parte di mercato in modo sostanzialmente equilibrato, evitando che la parte “commerciale” risulti fastidiosamente predominante sul ben altro ”concept” e spirito di questo genere di manifestazioni.

Una kermesse che si andrà ad aprire con molti dubbi, ovviamente tutti legati alla situazione sanitaria, e che potrebbe anche portare a qualche significativa variazione nei programmi delle giornate; di norma nel capoluogo torinese sono decine di migliaia le persone che attendono l’evento, una mole considerevole di presone che dovrà essere gestita con attenzione e nel rispetto delle misure sanitarie.

In particolare, il mantenimento del “green pass” per la partecipazione a questo tipo di eventi potrebbe configurare un limite per tanti appassionati, e potrebbe generare qualche “limitazione” nell’accesso e nel godimento di questa manifestazione.

A farne le spese potrebbe essere, almeno parzialmente, la parte dinamica di Automotoracing, quella che raccoglie il maggiore interesse e che vede in azione le vetture sportive nella zona antistante l’Oval del Lingotto; in merito, qualora gli organizzatori vogliano trovare una modalità corretta per averne lo svolgimento, ci si augura che, quanto meno, si eviti alcune lacune che si sono evidenziate nell’ultima edizione, e che hanno fatto storcere il naso di buona parte di coloro che vi hanno assistito.

A monte di un “percorso” breve, stretto, per nulla selettivo, oggettivamente incapace di consentire a piloti e mezzi di esprimersi, si aggiungeva il fatto che non fossero state predisposte zone utili a chi vi doveva lavorare per documentare quanto accadeva, venendo peraltro rimbalzato, da chi sarebbe stato preposto a gestire logisticamente questi aspetti, a destra e manca senza poter ricevere indicazioni precise in merito, una situazione francamente non affrontata preventivamente con il giusto equilibrio.

Un appunto che si spera venga letto positivamente; tutti hanno ancora nella memoria l’edizione del 2018, dove un “parterre de rois” di piloti di livello assoluto aveva entusiasmato e divertito, una delle edizioni più belle, che tutti vorrebbero rivedere; onestamente, da parte degli appassionati ci si attende qualcosa di più di otto piloti semisconosciuti e otto ragazze volenterose su un “tracciato” (chiamiamolo eufemisticamente così) di poca attrattiva.

Al massimo dei voti invece usciva la parte “statica” di Automotoracing, con lo stand BRC ed i suoi campioni Tarquini e Michelisz come punta di diamante della kermesse e, ovviamente, il principale punto di interesse della rassegna; un plus che ci si augura venga ripetuto presentando qualche nome “importante”, un elemento che non può che far del bene alla rassegna.

Sicuramente Beppe Gianoglio ed il suo staff, avendo avuto tutto l’anno a disposizione in merito, e magari prendendo spunto da quanto fatto da altri in altri eventi, avranno già eseguito tutte le debite valutazioni in merito a come gestire il flusso di persone ed avranno definito il programma della manifestazione; tutti gli appassionati, il sottoscritto compreso, non attendono che l’apertura dei cancelli per potersi immergere in una rassegna che regala da un lato un ritorno al passato e dall’altro un flash sul mondo sportivo.

 

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