WEC CONTRO F1 Di là le Case di qua i piloti (e pochi motoristi) ma il BOP non rischia di uccidere l’endurance?

DI RODOLFO INTELISANO foto GIUSEPPE MAGNI

Il successo Ferrari a Le Mans fa da catalizzatore alla categoria

Nel mondiale endurance arrivano sempre più Case mentre in F.1 sono scomparsi alcuni team importanti. Sembra meglio il primo poi scopri che il Balance of Performance (BOP) rischia di mettere una livella artificiale a chi spende soldi per mostrare di essere più bravo. E allora che succede?

P.o.P. di qui P.O.P. di là, e se il P.o.P. andasse da qui a la? Negli anni 60 e primi 70 c’erano due grandi campionati: il mondiale marche per i costruttori, dove si sfidavano auto rimaste mitiche come le Ferrari 330 P3 e P4 contro le Ford GT40 e le Lola T70, le Porsche 917 e le Ferrari 512S e 512M e le Alfa Romeo 33 e poi le Ferrari 312PB e le Matra e un mondiale conduttori Formula Uno, un mondiale dedicato quindi ad eleggere il miglior pilota, tanto che al costruttore della vettura era dedicata unicamente una coppa.

Poi si cominciarono ad imbrogliare le carte tra silhouette e Gr. 6, fino ad arrivare ai gruppi C con la formula del consumo e la scissione con i prototipi americani nell’IMSA contraria a questa formula. Sono proprio questi gli anni in cui Bernie Ecclestone spinge il mondiale di Formula Uno e cominciano ad affacciarsi sul finire degli anni 70 le grandi case automobilistiche, Renault in testa.

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La premiata ditta Ecclestone-Mosley, farà il resto: affossare definitivamente il mondiale marche, che nel frattempo ha cambiato diverse denominazioni, a favore della Formula Uno, protagonista unica ed assoluta del palcoscenico dell’automobilismo sportivo ai massimi livelli. Le case automobilistiche che vogliono un ritorno di immagine dalla partecipazione alle competizioni non hanno altra scelta che quella di entrare in Formula Uno e così quello che era il “mondiale conduttori F.1” diventa il mondiale Formula Uno e al mondiale piloti si affianca ben presto il mondiale costruttori.

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Negli anni spariscono marchi storici e vincenti: Lotus, Brabham, Tyrrell, sostituiti dalle grandi case. Oggi sopravvivono la Ferrari e qualche altro vecchio dinosauro come McLaren e Williams, il resto del parco partenti, a parte l’eccezione della macchina-lattina, è costituito da vetture di case automobilistiche dedite alla produzione di serie. In sintesi, il mondiale piloti non esiste più e il mondiale di Formula Uno è un mondiale per le case automobilistiche ben più che un mondiale piloti.

Negli anni dell’assassinio del mondiale marche solo Le Mans ha saputo tenere alta la bandiera dei prototipi con regolamenti intelligenti e sfruttando la propria leggenda. Adesso però le cose stanno cambiando: la formula hypercar sta attirando sempre più nomi di case automobilistiche importanti che vedono nel WEC, più che in una Formula Uno blindata e quasi monomarca, un esercizio tecnologico interessante con ricadute più immediate sulla produzione di serie. Dopo 50 anni è tornata la Ferrari, ma ci sono Toyota, a cui va l’indubbio merito di aver creduto per prima in questa categoria, Porsche, Peugeot, Cadillac, Vanwall e arriveranno anche BMW, Alpine, Lamborghini e Isotta Fraschini e altri marchi sono attesi.

Tutto bellissimo, tutto perfetto ma…ma c’è un ma: questo “ma” si chiama B.o.P., “Balance of Performance” pensato per allineare le prestazioni delle vetture e rendere le gare più combattute. Così la Ferrari vincente a Le Mans, ha pagato quella vittoria con una penalizzazione delle prestazioni fra peso ed energia del motore elettrico utilizzabile, sulla pista di casa di Monza. Ma il B.o.P. in un campionato dove si sfidano le più grandi case automobilistiche del mondo, dove dovrebbe emergere chi sa meglio interpretare la complessa tecnologia richiesta dal regolamento è a mio parere un errore.

La Ferrari vincerebbe col BoP del WEC anche in F.1?

Invece in Formula Uno, sì, ve la ricordate, quella del mondiale piloti (almeno così era una volta) il B.o.P. non c’è. Ecco quindi il controsenso: dove dovrebbe vincere il costruttore più bravo il B.o.P. livella le prestazione, annichilendo il lavoro di grandi case automobilistiche, in Formula Uno, dove dovrebbe vincere il miglior pilota, il B.o.P. non c’è e vince la macchina migliore anziché il miglior pilota e dopo dieci gare abbiamo 10 vittorie della stessa vettura.

E allora la butto lì: mondiale WEC con le Hypercar dedicato ai costruttori senza influenza del B.o.P. e Formula Uno che torni ad essere il mondiale conduttori con il B.o.P. che metta i piloti tutti sullo stesso piano indipendentemente dalla vettura guidata e che alla fine elegga davvero il miglior pilota di modo che tanti talenti, da Alonso a Leclerc, a Hamiton a Norris, a Russel possano giocarsela alla pari con chi al momento, indipendentemente dall’indiscutibile talento, gode adesso della vettura migliore, come nel recente passato era toccato ad Hamilton. Che mondiale Formula Uno sarebbe? Che cosa ne pensate?

Rodolfo Intelisano

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