PELO E CONTROPELO: GP di AZZERABAGGIANO

HERIBERT STOHR

 

Baggiano è una persona tarda a capire, babbeo, grullo sciocco.

Baggianata è una sciocchezza o la falsità infondata.

Vorrei azzerare i baggiani o quelli che dicono baggianate, sia nel circus di F1, sia sui social.

Azzerati i punti del team Ferrari in questo weekend. Leclerc ha visto andare in fumo l’ennesima vittoria limpida, o almeno le premesse c’erano tutte dopo la veloce sosta ai box per l’unico cambio gomme; Sainz si è ritirato per un problema e poi , ai microfoni, ha detto la sua baggianata, che procedeva di conserva per risparmiare le gomme (perché quelli davanti a lui cosa stavano facendo?!?!?!). E veniamo ora all’idraulica che non è la moglie dell’idraulico. Dato che deriva dal latino e dal greco (idro=acqua), è qualcosa che richiama al liquido, pompe e varie diavolerie, e per me sembra un problema al cambio anche dai rumoracci prima dello stop.

Russell è anche il presidente della GPDA, l’associazione dei piloti di F1, ed ha fatto una dichiarazione allarmistica a proposito del fenomeno di porpoising (saltellamento in rettilineo) che colpisce in modo esagerato la Mercedes e la Ferrari, in modo minore altre monoposto. George lo ha definito pericoloso a tal punto che potrebbero esserci gravi incidenti a causa dell’alta velocità in cui si manifesta il problema; di riflesso questi eccessivi scuotimenti si manifestano sul fisico del pilota facendo vibrare lo sguardo in modo fastidioso. La FIA ha risposto picche, minimizzando il problema ed invitando le squadre a risolverlo proprio perché non colpisce tutti i team e pochi piloti si lamentano. L’unità dei piloti è sempre stata solida e proverbiale.

Toto Wolff finalmente, dopo 7 gare, ha ammesso che la W13 resterà così e penseranno solo al 2023. Se non c’era il budget cap avremmo visto una nuova versione della Mercedes invece ci dovremo accontentare di un duello fra due soli team che sta prendendo una piega verso solo uno di questi.

Prima del via assistiamo ad una colossale baggianata di un meccanico Williams che, dopo la sirena del fuori tutti, spinge l’auto di Latifi esattamente nella  sua piazzola della griglia (non era un problema perché tanto c’era il giro di allineamento e la sua posizione imperfetta non sarebbe stata sanzionata). Invece la toccatina manuale costa carissima a Latifi : 10 secondi di penalità da scontare in una inutile sosta ai box.

 

 

Pronti via e avviene quello che mi aspettavo. La pole ha una posizione svantaggiata perché chi parte secondo è all’interno della curva e se stacca lungo passa. Perez supera Leclerc che deve pigiare di più sui freni bloccando un po’ le gomme perché non può chiudere la traiettoria e deve difendersi stando largo per non uscire troppo lento dalla curva e farsi infilare anche da Verstappen. Un altro che perde due o tre posti è Tsunoda per il resto tutto regolare. I primi quattro : Perez, Leclerc, Verstappen, Sainz. Il messicano si prende un po’ di margine per controllare la situazione mentre Max riesce ad usare il DRS aperto su Charles che non si fa intimidire per niente. 5 piloti sono partiti con gomme dure : Stroll, Ricciardo, Ocon, Bottas, Schumacher. Tutti gli altri con gomme medie. Magnussen passa Albon. 9° giro e Sainz è in una via di fuga, sembra un lungo ma poi resta lì e si ritira per un problema meccanico. Virtual Safety Car. Leclerc va ai box per il cambio gomme dure (decisione rapida in Ferrari) imitato da Russell, Hamilton, Gasly, Tsunoda, Magnussen, Albon, Zhou, Latifi, mentre gli altri restano fuori. Pit stop orribile per Lewis che riparte 11°. Ripartenza con Leclerc 3° e i piloti taurinici davanti ma non di molto. 13° giro errore di Vettel che supera agilmente Ocon ma sbaglia da pirla la frenata e perde tre posizioni. Zhou passa Stroll. 15° giro Perez viene rallentato per consentire a Verstappen di superarlo. Era scritto nel contratto. Zhou passa Bottas. 17° giro ai box Perez per montare gomme dure, viene tenuto fermo un po’ di più del solito (strategia). Magnussen passa Bottas. Mick monta gomme medie e Albon dure. 18° giro Hamilton passa Ocon con fatica. Verstappen fa il suo pit per gomme dure e riparte 2° perché Leclerc ora è in testa con un bel vantaggio. Alonso pit il giro dopo e riparte con gomme dure. Strana strategia suicida in McLaren. Nonostante le gomme dure fin dal via, Ricciardo è più veloce di Norris ma non viene deciso lo scambio di posizioni. In questo modo si rovina la gara di entrambi. Quando Norris decide per il pit stop vediamo del fumo in rettilineo; non è di un barbecue ma della Ferrari di Charles col motore rotto. Alla Ferrari non resta che smontare in anticipo tutto il materiale del muretto box. Gara regalata ai bibitari. Gasly passa Ricciardo. Tsunoda passa Ocon. 24° giro si ritira il cinese dell’Alfa Romeo motorizzata Ferrari, guarda un po’. Vettel passa Ocon (stavolta giusto per un pelo) mentre Mick fa un secondo pit come se si trovasse male con gomme medie. Lewis passa Ricciardo, Alonso passa Magnussen, Norris passa Albon e poi Stroll e anche Bottas; Alonso passa Ocon. 33° giro c’è il ritiro di Magnussen e la sua Haas è motorizzata Ferrari, brutta storia. Virtual Safety Car che “salva” quelli partiti con gomme dure che invece erano stati penalizzati da quella del 9° giro grazie al ritiro di Sainz. In tanti si tuffano ai box per il timore di non arrivare in fondo alla gara con gomme ancora performanti. I piloti dell’Alpha Tauri restano fuori ma non sarà una buona idea. Tsunoda poi ha la disavventura che il DRS gli si apre solo a metà : sparisce Tauri e rimane la scritta Alpha. Quando poi si richiude non combacia bene e viene richiamato ai box per l’intervento più artigianale del mondo : tre pezzi di scotch. Già che ci sono (39°giro su 51) gli montano gomme morbide. Hamilton passa Gasly con determinazione ma ha faticato anche perché il francese non è proprio un tenerone. 48° giro si ritira Stroll che era davanti a Latifi che era 16°, ricordate 16°. Non ci sono altri colpi di scena o altre scene di colpo. Latifi, ci tiene a ricordarmelo, è stato penalizzato di 5 secondi per non aver osservato le bandiere blu. Lui si difende, come fece a Montecarlo, perché la Williams è di colore blu e quando vede sventolare bandiere di quel colore crede che siano dei fans che lo incitano agitando le loro bandiere da appassionati del team. Ora la FIA è indecisa, per le prossime volte, se mostrargli il cartello SC (Sei Cretino e non Safety Car) o LP (Lascia Passare!!!).

 

 

 

1° Verstappen, fortunato e il team ha spudoratamente rallentato il suo compagno di squadra. 2° Perez, Monaco resterà un caro ricordo e Baku lo ha riportato sulla Terra facendogli fare gecchicamente lo scudiero fedele. 3° Russel, divino, perfetto, difficile trovare altri aggettivi, più efficace di Lewis che incomincia a meditare; gode dei ritiri Ferrari. 4° Hamilton, si riscatta con una gara d’attacco e si merita il piazzamento anche se dovuto ai ritiri Ferrari; la scenetta finale del mal di schiena se la poteva risparmiare davanti alle telecamere, un po’ gli credo ma così era eccessivo; usare gommapiuma please. 5° Gasly, qui era in palla e si vede che la pista gli piace particolarmente, poteva far meglio con un altro pit stop. 6° Vettel, molto bene ma un errore grave lo ha fatto; ha rimediato perché poteva arrivare solo sesto. 7° Alonso, buona gara, buona strategia, ma è il massimo a cui poteva aspirare. 8° Ricciardo, poteva fare meglio ma il team lo ha bloccato dietro a Norris, ridicoli i team radio degli ultimi giri. 9° Norris, non capisce che ha ostacolato il suo compagno di team, a fine gara si fa bighellonare anche lui da team radio fantasiosi, baggianate appunto. 10° Ocon, la strategia delle gomme dure ha pagato al 40% ma era troppo rischiosa perché a Baku o virtual o safety car prima o poi capitano e potrebbero mandare all’aria tutto il programma. 11° Bottas, non particolarmente a suo agio, prende la paga dal compagno, rimasto in ombra nonostante il sole, doppiato. 12° Albon, sempre positivo, non può fare di più e lo sa. 13° Tsunoda, parte male, non si innervosisce e corre bene, strategia non buona del team e poi il problema all’ala lo relega fuori dai punti. 14° Schumacher, si è visto più ai box che in pista, il team lo sta catechizzando su come evitare danni alla monoposto e forse fanno bene a rallentarlo ma poi non giudichiamo i suoi piazzamenti. 15° Latifi, poteva finire 16° ma anche 20° se non si ritirava nessuno; gli farei fare il terzo pilota e darei il suo sedile ad un giovane tipo De Vries.

Neanche il tempo di fare le valigie che si va in Canada la settimana prossima. A Montreal qualche bel ricordo la Ferrari ce l’ha, ma anche episodi sfortunati.

Consiglierei a Leclerc di non fare la pole position.

Condividi su: