F1, Gp Giappone 2016: Ferrari incisiva in gara

SUZUKA – Non tiriamo in ballo la sfortuna, quando qualcosa si rompe su una macchina (nel caso il cambio di Raikkonen) e lo si sostituisce vuol dire che non si è lavorato bene. Punto. Per cui l’affidabilità continua ad essere un tasto dolente per la Ferrari e il 4 e 5 posto finale di Vettel e Raikkonen non è che cambi molto le cose. Come non sarebbe cambiato un terzo posto di Sebastian se si fosse adottato una strategia diversa. Al solito, dopo la gara, le discussioni nascono su un cambio gomme più o meno anticipato che avrebbe portato un podio in più. Le accuse al muretto Ferrari ci stanno, sia chiaro, perché nel momento critico della scelta spesso si prende quella che poi si rivela sbagliata. Dalla sua pagina Facebook l’ex ingegner Luca Baldisserri ci va giù pesante anche stavolta. A parte che sarebbe bello capire da dove nasce tutto l’astio e capire se il rapporto si sia interrotto in modo sereno, resta la certezza che quando hai la macchina giusta, tutte le strategie sono giuste (vedi Hamilton in rimonta da 8 a 3).

Quando hai la macchina inferiore, vedi Ferrari, qualsiasi cosa tu faccia per ribaltare la situazione, alla fine cambia poco. Non è un terzo posto in più che cambia la stagione, i punti di distacco dalla Red Bull aumentano e la marcatura a uomo serve a poco. Piuttosto in gara si è vista una Ferrari incisiva come in qualifica, la speranza è che abbiano capito in che direzione andare, non solo per questa stagione, soprattutto per la prossima. Il cambio di regolamenti privilegia l’aerodinamica, settore dove la Ferrari ha sempre patito. Aver accettato il cambio è da folli, anche se forse l’unico modo per scompigliare le carte in tavola e ripartire da zero. Anche se il rischio che da zero ci finisca la Ferrari, come insegna la storia.

 

 

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