F1 GP Italia: Tutto quello che sarebbe stato meglio sapere prima

ROBERTO BIANCHI

 

La straordinaria marea umana che circonda il Circuito oggi è la conferma che il Gran Premio è un fenomeno collettivo di massa che è riuscito a cogliere l’interesse di generazioni trasversali.
Il calore e l’affetto del pubblico per i propri idoli si sta dimostrando elemento cardine per un riposizionamento del circuito nel mercato globale.

E’ innegabile che l’hardware Autodromo soffra dei suoi 100 anni di costruzione e per tale ragione è necessario un adeguamento che lo proietti a infrastruttura moderna e polifunzionale, ma anche il software operativo deve saper cogliere le esigenze di un pubblico differenziato che va dal prato all’ospite corporate che viaggia in elicottero guardando oltre il recinto del Parco in cui il circuito vive e realizzando quei servizi che sono necessari alla corretta fruizione dell’evento con minor impatto sul territorio.

Per fare ciò è necessario che il planning delle grandi manifestazioni sia condiviso tra i vari attori, difficile pensare di aver Jova Beach e anticipo delle partite del Milan in contemporanea con il Gran Premio.
Nel resto del mondo il Gran Premio è considerato una straordinaria opportunità commerciale per l’intero territorio e l’aria di festa si respira già a 50km di distanza.

Dobbiamo saper cogliere l’attimo perché potrebbe crescere ulteriormente o non durare a causa delle politiche globali che mettono l’endotermico in secondo piano.
Ma qualsiasi sia la strada che intraprenderà Stefano Domenicali, l’impianto rimarrà ed è un Patrimonio comune da salvaguardare.
Buon compleanno Autodromo Nazionale Monza!

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