F.1, ricordando l’altro Senna: il ragazzo timido ed educato che rimorchiava con discrezione

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

Ayrton Senna, il vostro cronista da giovane e Corinne, la nostra comune amica (foto Tajima)

Imola, Senna, Ratzenberger. Il primo maggio e via di questo passo. Dopo 26 anni rischia di essere una ricorrenza stucchevole, ripresa e riciclata in tutte le salse che non aggiunge niente di nuovo a quanto già detto, scritto, visto e pubblicato. Ma non si può passare oltre senza fermarsi un attimo a riflettere. A pensare che quel giorno è stato uno spartiacque per la F.1 e anche per chi non ama il motorsport. Perché se chiedi dove eri quel giorno, tutti hanno un ricordo particolare. Anche coloro che non seguono la F.1, non la seguivano e non la seguiranno. Ma quei fatti li hanno ben impressi nella memoria.

IMOLA LO SPARTIACQUE, MA C’ERA LA VITA SEGRETA IN PRECEDENZA

E allora, come fare a sfuggire alla retorica del 1 maggio a Imola etc etc? Ricordando alcuni momenti del passato. Fermi a casa, si comincia a mettere ordine nei cassetti, saltano fuori ricordi, aneddoti e fotografie. Da un cassetto remoto ne spunta una del settembre 1992. Siamo a Monza, test estivi in vista del GP. Ayrton è nel box della McLaren, il vostro cronista gironzola nella corsia dei box e Senna mi vede che sto parlando con una amica. Lei si chiama Corinne, belga, vive in Italia vicino a Milano. Bazzica i box da un po’ di tempo. Lei conosce Prost, frequenta altri piloti quando è in pista per eventi. Ma di Senna non ha contatti.

AYRTON MI VEDE E MI DICE: CIAO FERRARISTA, COME VA?

Ayrton fa un cenno, mi dice “Allora come va ferrarista?”. “Tutto al solito, la macchina è rossa, non vanno neanche a spingerli e a settembre sarà un bagno di sangue coi tifosi”. Corinne si avvicina con fare interessato alla conversazione. Ayrton fa il serio ma mi guarda quasi implorante… E io che capisco il messaggio la butto lì: “Ah, ti presento Corinne, una mia amica”. E lui, gentilissimo: “Ah piacere, mi chiamo Ayrton (come se ce ne fosse bisogno, ndr) cosa fai qui a Monza?”. E via di questo passo. Dall’interno del box papà Milton osserva e sogghigna. Mi fa l’occhiolino e col pollice alzato mi dice complimenti. Ma c’è poco da complimentarsi. L’obiettivo non era il giovane giornalista, quanto l’affermato campione.

SENNA LANCIA L’AMO: STASERA SONO A MILANO, CENI CON ME?

Mentre sono distratto Ayrton lancia l’amo: “Stasera sono a Milano, ho un impegno al ristorante ma domani sera se vuoi un passaggio te lo dò io...”. E lei, che non è certo sprovveduta, abbozza un sorriso, mi prende sotto braccio e gli dice: “Stasera sono a cena con Paolo, domani di sicuro, grazie“. E via. Andiamo a cena davvero (purtroppo senza dopo cena…), parliamo di tutto e di più, di alcuni piloti, del loro modo di fare: “Alain mi ha preso sotto braccio, mi ha detto ciao  sono Alain, fai l’amore con me? L’ho mandato a quel paese. Ma come si permette?“.

PROST ARROGANTE, HA RISCHIATO UNA SBERLA DA CORINNE

Eh beh, povero Prost, sai che in qualche modo lo capivo? Ma se ha mandato a stendere uno come Alain, figurati se allungo una mano io. Faccio il signore, la riaccompagno a casa. Ci salutiamo. Il giorno dopo, stesso box, stessa scena. Ayrton si avvicina alla banda bicchiere in mano: “Come andata ieri? La tua amica oggi non c’è?“. E lei, d’un tratto, spunta leggiadra coi suoi occhi azzurri, i suoi capelli biondi, il suo portamento e lo sguardo di Ayrton si posa là dove di solito i maschietti osservano. Una spanna sotto al mento: “Vabbè, vado che devo finire le prove“. Ok Ayrton. Teniamo per noi questa chiacchierata e questo episodio. Che rivelo solo oggi. Perché di Senna non restino solo le immagini di quel triste week end, ma la vitalità di un ragazzo che di fronte a una ragazza diventa timido e ha bisogno dell’amico per cavarsi di impaccio. Uno per bene. Per dirla tutta. Educato, mai sopra le righe, sempre galante. L’altro Senna, quello meno conosciuto e meno celebrato.

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