F.1 GP ITALIA Alex Caffi la sua Dallara e la passione della F1 del tempo che fu

TESTO E FOTO DI GIUSEPPE MAGNI

Alex Caffi nell’abitacolo della Dallara Scuderia Italia col fido Claudio Bersini meccanico dell’epoca

La storia si ripete. Sono parole che si odono spesso, proferite dalla saggezza di coloro che hanno qualche primavera in più alle spalle. A volte capita anche che le lancette dell’orologio inizino a girare vorticosamente all’indietro, riavvolgendo un nastro che sembrava trascorso, appartenente ormai solo ad un glorioso passato.  E’ il caso di un trio che è tornato in questi giorni a calcare il leggendario asfalto dell’Autodromo di Monza: loro sono Alessandro Caffi, campione bresciano di cristallino talento, Claudio Bersini, il suo fido tecnico e lei è la BMS Dallara F189 della Scuderia Italia che ha partecipato alla 60esima edizione del Gran Premio d’Italia, disputatosi qui il 10 settembre 1989.

Siamo andati sullo “schieramento di partenza” di questa avventura riportata magicamente ai giorni nostri. Ho trovato il pilota già in macchina, concentrato al punto giusto, e Claudio Bersini al suo fianco, come quella volta che si trovavano qui sullo schieramento vero. E’ proprio in Claudio che ho ritrovato gli occhi aggressivi della tigre, quella specie di trance agonistica in cui tutti, piloti, manager, tecnici e meccanici riversavano la loro irrefrenabile voglia di vittoria.

Vittoria che Claudio conosce bene, perché, dopo l’avventura con la Scuderia Italia, dal 1989 al 1995, approdò alla corte di Maranello, entrando a far parte della Scuderia degli invincibili, quegli Angeli meravigliosi scelti da Michael Schumacher per dominare il mondo in lungo e in largo, all’avvento del nuovo millennio. Ed stato veramente un tuffo al cuore, attraverso gli occhi di Claudio, tornare a respirare quell’aria, quella atmosfera magica che ci ha mandati dritti in paradiso per tutti quegli anni di dominio rosso, permettendoci di far festa tutte le domeniche che la Formula 1 scendeva in pista.

Ecco, forse l’indizio che oggi non è tornato tutto esattamente come nel 1989 è stato proprio lo sguardo di Claudio, allora un brillante ragazzo che veniva dall’Alfa Romeo, oggi un valoroso guerriero che ha vinto e stravinto tutto, ripetutamente, al fianco di uno dei più grandi fuoriclasse di tutti i tempi, se non il più grande. E’ stato comunque un brivido senza pari, quando Claudio ha acceso il motore, risentire quel suono alto e potente del Ford V8 di allora, corroborato da quell’intenso, inebriante profumo di benzina frammista a olio bruciato, che subito si è impadronito totalmente delle narici dei presenti, riempiendole di delizia, fin qui assopita nel ricordo.

Qualche minuto di vera goduria, cogliendo la bellezza dell’inconfondibile disegno del casco di Alex Caffi, lasciandoci andare all’ascolto della musica delle accelerate prima della partenza. Poi tocca alla Dallara, che scatta in avanti, sembra fermarsi, poi riparte decisa, verso quel cancello là in fondo, che porta lei e il suo pilota verso la felicità

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