F.1 GP GIAPPONE Pelo e contropelo il GP del Sol Calante

DI HERIBERT STOHR

Tramonta il sole in Giappone verso la fine della gara ma tramonta anche definitivamente la credibilità della FIA per quanto riguarda le decisioni della FIA , dei loro giudici, dei loro commissari, dei loro direttori di gara, dei loro regolamenti che vengono interpretati peggio di come interpreta le leggi (anche quelle che non ci sono) la nostra Magistratura Democratica.

La FIA , quando sceglie il calendario delle gare, non osserva un proverbio cinese : “十月在亚洲跑步是一个糟糕的选择。” (correre in Asia nel mese di ottobre è una pessima scelta). Ma vado con ordine.

Venerdì prove bagnate con i piloti che girano con gomme intermedie a una dozzina di secondi da un buon giro sull’asciutto. Sabato in Q3 c’è l’episodio che vede protagonisti Norris e Verstappen. L’inglese si lancia prima della curva 130 R ma trova l’olandese che scalda le gomme zigzagando; ottimi riflessi di Lando che va nell’erba senza indugi. In conferenza stampa Norris è furioso ma poi minimizza coi commissari.

Intanto nel giro di lancio non ci sono bandiere bianche salvo non sopraggiunga un pilota che è nel suo giro veloce (infatti non c’erano sul cruscotto di Lando), Max va piano perché non ha fretta di scaldare le gomme per caratteristiche della sua monoposto. Ridicola la giustificazione che fanno gli stewards scrivendo che Verstappen ha perso il controllo dell’auto ed è per questo che gli assegnano una reprimenda. Incompetenti. Max non ha perso il controllo, egli sbanda apposta per scaldare bene le gomme posteriori per cui lo fa apposta; certo doveva guardare gli specchietti prima della manovra o essere aiutato dal muretto box per aspettare un secondo a farla.

Domenica piove forte. Una buona idea sarebbe di mandare la safety car in pista per verificare le condizioni e, se occorre, rimandare la partenza, come capita spesso nel motomondiale dove due ex campioni del mondo (Uncini e Capirossi) guidano personalmente la SC in uno o più giri di pista prima di prendere una decisione. A Suzuka è prevalso un ottimismo esagerato, partenza in griglia e non dietro la SC e piloti con le stesse intermedie del venerdì ma con pista molto più bagnata.

Pronti via e Leclerc sembra sgusciare meglio di Max ma poi ha la traiettoria sfavorevole e si mette secondo. C’è chi parte male tipo Norris e chi parte bene tipo Stroll ma anche chi si becca una ruotata (Vettel) che lo fa roteare su sé stesso e ripartire ultimo. Al tornantino testacoda di Zhou mentre rumori di attriti metallici nel motore di Albon ci ricordano che l’artigianato tedesco/inglese non sempre sforna gioiellini “ดีกว่าที่จะถอดภาคผนวกของฉันเมื่อวานนี้!” (era meglio togliermi l’appendicite ieri!).

Visibilità pessima nonostante le tre luci potenti nella parte posteriore delle monoposto. Ma ci pensa Sainz a dimostrare che le intermedie non stanno scaricando bene l’acqua presente a terra e va in testacoda nel curvone dopo il tornantino, “El aquaplaning no es una opinión” ; picchia duro, sradica un cartellone che rovescia in pista che viene raccolto da Gasly abbruttendo non poco la livrea anteriore della sua monoposto.

GUARDA IL VIDEO DELL’INCIDENTE DI SAINZ

Fortuna vuole che nessun pilota colpisca la Ferrari dello spagnolo che si ritira. Safety Car in fretta. Latifi e Gasly erano partiti dalla pit lane ma avevano subito preso il gruppo. Il francese è costretto al box, gli tolgono la pubblicità indesiderata goffa e ingombrante, cambiano il musetto e gli montano le gomme full wet. Pierre rientra in pista un po’ allegrotto e giunto nella zona del crash Sainz e poi del recupero auto di Albon ha dei segnali evidenti di bandiera rossa (in pista con i display luminosi e il led Fia sul suo cruscotto bello acceso di colore rosso) e si trova un paio di gru in pista.

Tutti ai box. Pausa. Mentre i piloti si riposano con volti quasi divertiti ma uno incavolatissimo è Gasly che sbraita pesantemente, davanti alle telecamere, per la pericolosità di aver trovato gru sul suo percorso “Deux mètres plus loin et je pourrais mourir !” (due metri più in là e potevo morire!). Anche a Sky dormono e si avvedono tardi della bandiera rossa ignorata dal francese; indica che la gara è sospesa e non solo devi andare a passo di lumaca ma devi essere pronto anche a fermarti in pista. Ci tornerò sull’argomento.

Passa quasi un’oretta nella quale vediamo immagini di giri della Mercedes della Medical Car e del pubblico della tribuna centrale che fa aerobica suggerita da un meccanico Aston Martin. Ma perché non mettono 4 piloti rappresentativi a guidare la Medical Car dato che chi meglio di loro può valutare la situazione? (come scrive Hamilton). Due ore e 16 minuti dopo il primo via si riparte dietro alla SC e tutti sono obbligati a montare gomme full wet.

Dopo un paio di giri la gara riparte quando la SC si fa da parte. Mancano 40 minuti al termine del tempo regolamentare. 6° giro. Rientrano subito in pit Vettel e Latifi per montare gomme intermedie, grazie ad una valutazione generale delle migliori condizioni del circuito. 7° giro al pit Norris e Bottas passano alle intermedie mentre Max conduce con Charles vicino. Magnussen passa bene e di forza Stroll. 8° giro (-36 minuti) tutti in pit lane a montare gomme intermedie tranne Alonso, Mick, Zhou e Ricciardo. Ma non sembra una buona strategia. Infatti poco dopo Alonso e Ricciardo si pentono e montano le intermedie, Schumacher su consiglio-speranza del suo team resta in pista imperterrito mentre tutti lo sfronbolano da ogni lato; anche Zhou si convince al cambio gomme a -31 minuti. 13° giro Leclerc perde di vista Verstappen supponendo un degrado gomme.

Mancano 28 minuti alla fine e Schumacher va ai box per ultimo e rientra in pista ultimo grazie alla strategia del team. Russell, reduce da un team radio lamentoso, passa Tsunoda, poi passa Norris e infine passa Latifi che col bagnato non è proprio fermo. Assistiamo fin dai primi giri al duello Ocon Hamilton per il 4° posto; l’inglese è decisamente più veloce del francese ma non ha la soluzione per superarlo anche grazie ad una velocità sul dritto che lo penalizza rispetto all’Alpine. Rimarranno incollati così fino alla fine. Tsunoda si sacrifica per tutti montando un nuovo set di gomme intermedie anche se a 12 minuti dal termine sembra una decisione ritardata. Perez raggiunge Leclerc ma il duello ha tutta l’aria di finire come quello tra Esteban e Lewis.

Mancano 8 minuti e Alonso imita Tsunoda provando l’azzardo (comunque tardi) di un nuovo cambio gomme e ci prova anche Gasly. L’asturiano è svelto nella sua azione e passa presto Norris che non sembra in giornata splendida. Tsunoda passa Magnussen. Alonso passa Latifi e addirittura Russell per cui torna nella posizione uguale a quella che aveva prima del secondo pit stop. Il tempo è scaduto.

Max è nel suo ultimo giro trionfale. Leclerc controlla Perez che non ha proprio lo sbuzzo buono per insidiare il monegasco che, all’ultima curva, pur non essendo attaccato dal messicano, arriva lunghissimo ed è costretto a tagliare la chicane. Rientra in pista davanti a Perez che ha un abbrivio più veloce di 40 Km all’ora rispetto a Charles il quale, ehm ehm, “giustamente”, spinge Checo (che ci vede benissimo) verso il prato pieno di ranocchi infreddoliti.

Sergio toglie il gas e non toglie il secondo posto a Leclerc. Decisioni rapide provengono a sorpresa dai giudici : 5 secondi di penalità al monegasco per aver tagliato la chicane ed aver ottenuto con ciò un vantaggio. Certo è che anziché fare destra e sinistra procedere dritto nell’erba non è malvagia come manovra, il vantaggio c’è perché ha comunque commesso un errore di guida (che non mi sarei mai aspettato dato che era tranquillo di mantenere a distanza il messicano) mantenendo la posizione e la penalità non è ridicola come Binotto ha affermato.

1° Verstappen, gran bella gara e finalmente vince il suo primo titolo mondiale. 2° Perlerc, metà Perez e metà Leclerc, con quella macchina puoi guidare come vuoi anche se nevica. 3° Lecrez, metà Leclerc e metà Perez, dispiace l’errore finale ma è comunque un neo nella sua guida insieme al degrado gomme da scoprirne il motivo (Guida? Assetto? Macchina? Aerodinamica? Pressione?). 4° Ocon, bravissimo a chiudere tutti i varchi di un ostinato e forse conservativo Sir Lewis. 5° Hamilton, nuova illusione che sul bagnato possa fare sfracelli; si dimentica di guidare ancora un velocissimo Vito.

6° Vettel, scelta azzeccata del cambio gomme ma ottima la sua guida e la gestione delle stesse, per 11 centesimi tiene dietro Alonso, abbiamo visto un Sebastian ex campione del mondo. 7° Alonso, con la pioggia è sempre un grande ma l’idea del secondo pit è stata fatta in ritardo. 8° Russell, rimasto penalizzato dal primo giro e dal caos in pit lane, rimonta da par suo ma poi anche lui degrada un po’ troppo gli pneumatici. 9° Latifi, bravo, a punti in gare rocambolesche come questa. 10° Norris, primo giro da dimenticare, perde 6 posizioni; non ha il ritmo giusto e sembra impacciato. 11° Ricciardo, ritarda troppo il pit stop e non riesce a tornare davanti. 12° Stroll, anche lui tenta la carta Alonso del secondo pit  ma rimane dov’era. 13° Tsunoda, stessa cosa per lui, non gli giova l’ulteriore sosta. 14° Magnussen, assapora la zona punti ma poi perde di vista la pietanza e il sapore scema.

15° Bottas, non è mai stato il mago della pioggia, magrissima consolazione finisce davanti al compagno. 16° Zhou, anche lui tenta il secondo pit stop ma non guida come Alonso e non ha un’Alpine. 17° Gasly, reduce da varie soste, una penalità di 20 secondi gli fa perdere una posizione e per gradire 2 punti in meno sulla patente. 18° Schumacher, è stato in testa alla gara ed avrà goduto come non mai; contenti anche gli sponsor ma la favola non ha avuto lieto fine; ultimo. Da non dimenticare l’errore del venerdì mattina che picchia in barriera nel giro di rientro ai box.

Le urla di Gasly non sono piaciute alla FIA che l’ha sanzionato dopo la gara. Mentre gli altri erano dietro alla SC lui era al box a cambiare il musetto. Si sarà innervosito, okay, ma ciò non giustifica il suo comportamento di arrivare a 251 km all’ora in un punto della pista e giungere nella zona della bandiera rossa a 200 Km all’ora di velocità. Il regolamento lo sa ma se lo dimentica deve pagare l’errore. Per quanto riguarda la gru in pista torno a ribadire di andare a copiare e meglio i commissari americani dell’Indy Car. 50 o 100 metri prima della gru/carro attrezzi posizionare una fila di birilloni grandi e un paio di commissari dietro con giubbotti fluorescenti e un paio di cartelli a freccia che indicano di stare dal lato opposto.

Avete presente il triangolo da mettere 100 metri prima della vettura stradale in panne? Un segnale inequivocabile che alcuni dimenticano e altri lo mettono a mezzo metro dall’auto. Ora vi parlerò del budget cap. Intanto il cap di Milton Keynes è MK1-15, mentre il budget del team austro-inglese è stato determinato da un equivoco : erano convinti che fosse 145 milioni di sterline e non di dollari. Per cui nel 2021 spesero 144,5 milioni di sterline che corrispondono a 158,95 milioni di dollari. Ridete per favore.

Turpe est FIA celare.

 

 

Heribert Stohr

 

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