F.1 GP AUSTRIA: CONTROMANO C’erano una volta gli appassionati veri, oggi tutti pontificano senza sapere

DI RODOLFO INTELISANO

C’erano una volta gli appassionati di corse. Erano pochi, veramente esperti ed equilibrati nei loro giudizi. Oggi, grazie al web e ai social, gli appassionati non ci sono più. Abbiamo quelli che io chiamo “espertoni da tastiera” che hanno trasformato i social in un grande bar, con la differenza che un tempo le loro “sparate” se le dovevano sorbire solo i soliti famosi quattro amici al bar, oggi migliaia di persone, il che da questi “esperti” l’arroganza di sentirsi opinion leader e di lanciarsi in giudizi a dir poco avventati e del tutto fuori luogo.

GLI ESPERTI DA BAR CONTRO I CAMPIONI: MA CHE NE SANNO?

E così dal 2014, aprendo questi commenti, ci siamo dovuti sorbire la litania di un Hamilton che non è un grande pilota e che vince solo perché ha il missile Mercedes sotto il sedere. E allora, per par condicio, dirò la mia su Vertappen che vince a raffica solo oggi perché guida una super Red Bull tornata ai livelli dei tempi di Sebastian Vettel, quindi dirò che a me questo Verstappen non sembra proprio questo gran fenomeno. Tutte le stagioni disputate dal 2016 in qui, mi dicono che senza un missile sotto al sedere non va da nessuna parte.

HAMILTON VINCE CON LA MACCHINA. VERSTAPPEN NO? E SENNA?

Sì, qualche vittoria ogni tanto, massimo due / tre a stagione quando la pista era favorevole alla sua macchina ma niente di più. La verità è che con questa super Red Bull-Honda, metà e forse più dei piloti in griglia sarebbe capace di vincere e chissà cosa sarebbe capace di fare con quella macchina gente come Leclerc, Norris, Russel, Sainz e, perché no, persino qualche vecchio dinosauro come Alonso, Vettel o Raikonnen. In realtà penso che nemmeno Vettel e Schumacher siano stati in realtà poi questi grandi piloti. Vettel ha vinto solo quando aveva un super Red Bull e Schumacher ha dovuto aspettare 5 anni e di avere una Ferrari dominante per vincere a ripetizione, altrimenti veniva battuto da altrettanto bravi piloti come Hill e Hakkinen. E allora mi sovviene un pensiero: per fortuna che ai tempi di Senna e Prost i social non esistevano.

SENNA E PROST, FORTUNATI SENZA I SOCIAL

Altrimenti avremmo dovuto sorbirci il parere di qualche “esperto”, che avrebbe potuto dire impunemente che Prost e Senna non erano poi questi grandi campioni e che vincevano solo perché dotati di un missile McLaren-Honda. E del resto cos’era la MP4/4, se non un missile, capace di vincere 15 Gran Premi su 16? E quindi? Fatti una domanda e datti una risposta diceva quello….

Rodolfo Intelisano

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