F.1 Gare sprint, gli organizzatori non vogliono pagare e i team vogliono più soldi

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

Gare sprint sì o no? A dare seguito ai sondaggi (LEGGI QUI I RISULTATI) i tifosi si sono detti contrari in massima parte. Con percentuali che variano dal 75 al 67 per cento, a seconda di chi lo ha effettuato, la risposta è stata negativa. Liberty Media, invece, le ha dichiarate come un grande successo e ha rilanciato a 6 gare previste nel 2022, solo che sono intervenuti problemi fra i team e per ora si è tornati alle 3 della passata stagione (proposta Liberty) mentre i team non ne vogliono sapere.

FRA I TEAM E I PROMOTER, QUESTIONE DI SOLDI

Si tratta essenzialmente della divisione dei soldi relativi a questi mini GP, ma un altro fronte aperto riguarda anche gli organizzatori. Infatti, da quanto abbiamo appreso, per ogni gara sprint, ci sarebbe da pagare un supplemento di 5 milioni per il promoter, da aggiungere alla quota già prevista dal contratto originale. Di questi 5 milioni, una parte (300 mila euro) sarebbero destinati alle 10 squadre mentre il restante va ad aumentare gli introiti di Liberty Media. Ovvero, 6 gare sprint, avrebbero garantito 30 milioni di introiti in più dagli organizzatori, ai quali vanno aggiunti poi quelli delle TV (le vere interessate alle gare del sabato) che avrebbero dato risalto al prodotto televisivo.

I TOP TEAM LE VOGLIONO FUORI BUDGET

L’obiezione dei team (non tutti) riguarda proprio la modalità di spartizione dei soldi e relativi rimborsi in caso di incidente. I top team vogliono più budget a disposizione (leggi Mercedes Red Bull e Ferrari) perché ci sono più spese relative alla vettura, senza contare che in caso di incidente, i 300 mila euro previsti verrebbero presto dilapidati nelle riparazioni che vorrebbero escluse dal conteggio generale del budget cap. Quindi, non solo le squadre contrarie, ma anche gli organizzatori che dovendo spendere 5 milioni in più sanno che questi soldi non vengono compensati da un maggior afflusso di spettatori.

UN COSTO CHE NON VIENE COMPENSATO

Parlando solo di Imola, ad esempio, la biglietteria viene valutata attorno ai 3 milioni di euro. Perché pagarne ancora 5 in più visto che non si riuscirebbe a spostare il totale incassato? Sarebbe solo una spesa inutile che non viene compensata. E questo fa capire come i team (non tutti) siano spalleggiati anche dagli organizzatori che devono mettere mano al portafoglio…

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