F.1 FIA e Liberty Media è guerra sotterranea

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

Nonostante le apparenze, tra Mohammed Ben Sulayem e Stefano Domenicali è in atto una guerra di posizione. Ecco i retroscena

Non fatevi ingannare dai modi cortesi e gentili che Stefano Domenicali, CEO di Liberty Media, e Mohamed Ben Sulayem, presidente della FIA, esternano nelle loro apparizioni ufficiali. Fra i due è in atto una guerra di posizione che nasce dalla volontà della FIA di avere un ruolo diverso, e più incisivo, rispetto al passato. Finora la gestione FIA-FOM era sempre avvenuta su due piani distinti ma con interlocutori che venivano dallo stesso mondo. Mosley ed Ecclestone, entrambi inglesi e soci in affari, Todt e Domenicali, uno a capo della GES Ferrari e l’altro DS della rossa. Gente che aveva lavorato insieme e si conosceva. Adesso no: con la nomina del nuovo presidente, nativo degli Emirati, è in atto un cambiamento che ha visto due pedine importanti irrompere nell’ambito FIA.

La prima riguarda la moglie di Bernie Ecclestone, l’avvocato Fabiana Flosi, voluto al fianco da Bin Sulayem, la seconda la nomina di un CEO, Natalie Robyn. La FIA per statuto è un ente no profit e non può gestire i proventi dei campionati, affidati a un promotore esterno. Lo ha deciso una sentenza della Corte Europea che ha diviso il ruolo della federazione da quello della società che vende i diritti commerciali. In pratica, con una F.1 che macina utili e cresce col fatturato, alla FIA non arriva niente. La presenza della moglie di Ecclestone, che non fa mistero di voler riprendersi il controllo della F.1 e di un amministratore delegato, con che scopo e che ruolo preciso non si sa, fanno supporre che altri cambiamenti siano in corso.

E su questo punto, con vari nodi da risolvere, il nuovo presidente vuole chiarire alcuni aspetti e garantire un gettito alla federazione. Il fondo per la sicurezza, cui partecipano le Case automobilistiche e le varie fondazioni, finisce in un conto gestito separatamente e quindi la federazione non ha accesso a questi soldi.

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