DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT
Crash Gate di Singapore 2008 e quel mondiale sfumato, la nuova carriera in pista in Brasile, la Formula 1 tornata competitiva con Verstappen e la McLaren di Norris, la Ferrari non ancora alla perfezione per lottare al titolo, in attesa di Hamilton: questo e molto altro nell’intervista esclusiva a Felipe Massa
A volte ritornano sul luogo del… delitto e rivedere Felipe Massa nei box di F.1 proprio a Singapore, là dove si scrisse una delle pagine più buie della storia del mondiale, fa pensare. Ma lui è allegro, la cosa gli brucia ancora ma la prende bene, vuole solo giustizia: “Ho scelto un bel posto, no? Eh beh sì, è un bel posto per venire a fare il turista, ma sono venuto anche per lavoro come testimonial per la Richard Mille”.
Crash gate Singapore 2008: un capitolo doloroso ancora da chiudere
Parlando con Stefano Domenicali, che a quel tempo era il team principal della Ferrari, ha detto che senza il problema del bocchettone al rifornimento, adesso eri campione del mondo, quindi la colpa fu dell’errore del box Ferrari di cui ancora oggi non si capacita… “No, non ci penso, guarda, perché il problema del bocchettone è successo dopo la manipolazione della gara, quindi alla fine, penso che il crash gate è stato più importante, più determinante nel risultato finale perché se non usciva Piquet, non saremmo rientrati di corsa a fare rifornimento con quello che è successo poi”.
Quindi, nella tua visione, è stato quello il problema più importante? A che punto sono i ricorsi presentati per annullare quella gara? “Se ne sta occupando la Corte inglese e la cosa sta andando avanti. Aspettiamo una sentenza”. Però non c’è un po’ di amaro in bocca, a distanza di 16 anni, che ancora non è stato definito tutto e siamo ancora in attesa di una sentenza? “C’è molto amaro in bocca per questa storia. Non abbiamo definito il tutto per una ragione sola: peccato che abbiamo scoperto le cose dopo 15 anni, quando Bernie Ecclestone ha detto che lo sapeva fin dal 2008 e non hanno fatto niente. Nel momento giusto non è stato fatto niente, quindi è questo che non è stato bello”.
Quando lo hai saputo che reazione hai avuto? “Non è stato proprio bello, sono rimasto molto avvilito. Lo sport è stato stravolto, mi sono incazzato davvero, ho picchiato i pugni sul tavolo. Lo sport non può avere questo tipo di ingiustizia e se ci penso sono ancora più incazzato. Quindi alla fine abbiamo deciso di proseguire con un ricorso davanti alla corte con una squadra di avvocati molto grande che hanno studiato il caso nei dettagli”. Hai una idea di quando verrà presa una decisione? “Questo non lo so davvero, non dipende da noi”. Speriamo non 16 anni ancora… “Meno, forse ci vorrà ancora un po’ di tempo ancora, ma vediamo”.
Massa: “La F1 è tornata ad essere competitiva”
Torniamo allora al discorso sportivo, come vedi questo campionato, ti piace? “Adesso lo vedo molto bene, c’è molta competizione. Adesso ci sono tanti piloti che stanno vincendo delle gare, quattro squadre in lotta. Questo è quello che vogliamo vedere, no? È una Formula Uno competitiva. E sono sicuro che sarà una bella battaglia da guardare con un bel finale di campionato anche”.
Cosa ne pensi delle polemiche per le parolacce di Verstappen multate dalla federazione? Ai tuoi tempi eri fortunato perché non si trasmetteva tutto… “E garantisco che dicevamo di peggio. Onestamente non è bello l’intervento della federazione, certo molto dipende dalle parolacce che uno dice e il contesto, quello che ha detto Max non era proprio il caso di multarlo, si rischia che i piloti non possono avere la propria personalità, ognuno deve essere libero di dire quello che pensa, certo nel limite dell’educazione e del rispetto, però così non va bene. Pensate a due giocatori con uno che picchia la caviglia all’altro, la parolaccia minimo la dirà, cosa fanno: lo multano? Poi andiamo a 300 all’ora, abbiamo adrenalina a mille, è normale parlare di istinto e accettabile dal punto di vista del pubblico”.
Massa di nuovo in pista in Brasile, ma l’Italia resta nel cuore
Sei tornato a vivere in Brasile e continui a correre, per giunta nella stock car contro Barrichello e famiglia, direi, visto che corre anche il figlio Eduardo… “Vero, corro ancora con le stock car e sto andando anche forte, quindi alla fine, quando hai la passione di continuare a correre, in macchina ci sali lo stesso, quello che mi manca è la competizione, per questo corro ancora. Il lavoro in Formula Uno era così intenso e stressante che non mi manca più, però la competizione sì e mi trovo molto bene lì, in una categoria vivace e divertente e anche tornare a vivere in Brasile, ci sono tornato tre anni fa, mi piace molto, sto vicino ai miei, sono tornato a casa e sono felice”.
Ma non ti manca l’Italia? I tifosi e il nostro clima? “Sì, mi manca l’Italia, mi manca sempre, però quando mi manca tanto, prendo l’aereo e torno lì e faccio qualche giorno in Italia perché è sempre molto bello. Ho amici, ricordi, sensazioni che non posso dimenticare”.
“Verstappen vince il mondiale. McLaren molto forte, alla Ferrari manca la perfezione”
Chi vince il mondiale? “Come squadra o come pilota? Secondo me Max vince il titolo perché non sarà facile da battere con il vantaggio dei punti che ha. Inoltre ci saranno anche delle piste dove lui è forte. Quindi io penso che vince Max. Come titolo pilota, però, non come squadra, penso che la McLaren vincerà sicuramente il costruttori, hanno una gran macchina”. Come vedi la Ferrari visto che la conosci bene da vicino? “Hanno migliorato negli ultimi tempi, hanno fatto delle buone gare. Peccato anche quello che è successo nelle qualifiche a Singapore con Leclerc e Sainz, hanno perso una buona occasione per stare davanti”
Ma a livello di gestione, tu che hai lavorato con Todt, cioè con uno che era bello tosto, come li vedi? “Eh sì, era bello tosto davvero. Abbiamo anche avuto dei problemi no? Dopo quel momento d’oro della Ferrari, abbiamo avuto da rivedere qualcosa. Però sono sicuro che adesso un po’di buone cose le stanno facendo. Quest’anno hanno migliorato anche la macchina, durante il campionato manca ancora qualcosina per essere perfetti. Hanno una buona squadra però manca quello che serve per essere nella direzione perfetta per vincere un campionato. Questo non è ancora arrivato. Manca la situazione perfetta. Vediamo l’anno prossimo cosa succederà con Hamilton e una squadra con più esperienza”.
Abbiamo chiesto chi vince in F.1, ma in Brasile nella stock car chi vince? Tu o Barrichello? “Spero che vinco io per la prima volta. Farò il mio massimo di sicuro”.