Da Senna a Lauda, Brembo ripercorre gli scherzi più celebri del Campionato di Formula 1

Comunicato BREMBO

 

HALLOWEEN SI AVVICINA MENTRE LA FORMULA 1 SI CONCEDE UNA SETTIMANA DI SOSTA, PRIMA DELLE TRE GARE CONSECUTIVE IN MESSICO, BRASILE E QATAR A CUI SEGUIRANNO, DOPO UN ALTRO STOP, LE ULTIME DUE IN ARABIA SAUDITA E AD ABU DHABI.

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Dolcetto o scherzetto?

Halloween si avvicina mentre la Formula 1 si concede una settimana di sosta, prima delle tre gare consecutive in Messico, Brasile e Qatar a cui seguiranno, dopo un altro stop, le ultime due in Arabia Saudita e ad Abu Dhabi.

Berger a Senna: sempre di salti si tratta 

Gerhard Berger è il pilota che Ayrton Senna ha avuto più a lungo come compagno: insieme hanno disputato tre stagioni con la McLaren equipaggiata con freni Brembo, dal 1990 al 1992, per un totale di 48 Gran Premi. La loro sintonia era evidente anche all’osservatore superficiale, e gli aneddoti che ci hanno lasciato sono tantissimi. Una volta, durante un volo in elicottero non lontano dal circuito di Monza, l’austriaco gettò la valigetta in fibra di carbonio del brasiliano che si era vantato della sua indistruttibilità. Memorabile anche una trasferta in Australia in cui gli riempì la camera d’albergo con una dozzina di rane. ​

​Perez ai suoi ingegneri: quando rientri facciamo i conti 

Nel 2011 Sergio Perez esordì in Formula 1 con la Sauber motorizzata Ferrari. Nei primi 14 GP conquistò punti solo in 3 occasioni. In Giappone, il 17° posto in qualifica zavorrò subito la sua domenica. Eppure, grazie alle due soste e a un uso accorto delle gomme, il messicano riuscì a risalire al 42° giro in ottava posizione. All’ultimo giro però via radio iniziò a gridare: «Non ho potenza, non ho potenza» sconcertando tutti. Tagliato il traguardo all’8° posto esplose in una risata: «Ah ah ah stavo scherzando». ​

Lauda ad una giornalista: non guardarmi non ci sento 

Malgrado le sofferenze patite per l’incidente sul vecchio Nurburgring, il compianto Niki Lauda era un uomo di spirito, nonché il primo a vincere un mondiale con freni Brembo. In occasione dell’uscita del film Rush, tornò sul luogo dell’incidente, alla curva Bergwerk, con una troupe televisiva statunitense. Quando la giornalista gli chiese cosa provasse, lui iniziò a parlare poi guardò nell’erba e raccolse qualcosa: «Guarda cosa c’è qui? Il mio orecchio». Il cameraman e la donna rimasero basiti. In realtà aveva in mano un biscotto che aveva nascosto poco prima. ​

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Piquet a Mansell: il più bravo sulla carta 

Nelson Piquet e Nigel Mansell sono stati compagni di squadra nel 1986 e 1987 alla Williams Honda che all’epoca era la monoposto migliore del lotto. La terzultima gara della loro convivenza fu il GP Messico. Nelle sessioni di prova il brasiliano si accorse che il britannico si fermava troppo spesso, essendo vittima di problemi intestinali. Ad un certo punto fece sparire la carta igienica da tutti i bagni ma il collega lo scoprì solo una volta seduto. Pare abbia reagito con un ruggito da leone, il suo soprannome. ​

Alesi e Berger a Todt: un’inversione a U anzi a Y 

Dopo Senna, Berger è diventato compagno di Jean Alesi, dal 1993 al 1995 in Ferrari. Il francese ha raccontato che un giorno erano a Maranello e l’austriaco gli chiese un passaggio per Fiorano. Alesi però non aveva l’auto e così presero in prestito la Y10 di Jean Todt, ai tempi Direttore della Scuderia Ferrari. Per sfida Jean Alesi guidò a tutta ma Berger rispondeva tirando il freno a mano. Andò tutto bene fino all’ingresso della pista quando si cappottarono. In un attimo i meccanici riportarono l’auto sulle quattro ruote e la ricoprirono con un telo.

Alla fine, i due ferraristi se la cavarono con una lavata di capo da parte di Todt, dovuto non certo al valore della sua Lancia. Usando in maniera inappropriata il freno avrebbero potuto farsi male. Con la sicurezza non si scherza, nemmeno se si impiega un impianto frenante Brembo. ​

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