CONTROMANO Quando ignoranza fa rima con arroganza

DI RODOLFO INTELISANO

Dopo quanto accaduto ieri a Silverstone appare evidente che la squadra Ferrari NON vuole vincere questo mondiale ma soprattutto ha deciso di non provare a vincerlo con il suo pilota più veloce. Dopo una qualifica in condizioni particolari che ha visto Sainz per la prima volta davanti a Leclerc (8 a 2 ma una delle due è la penalizzazione di Leclerc in Canada) in gara Leclerc, nonostante l’ala danneggiata che gli aveva tolto cinque punti di carico era, come d’abitudine, più veloce di Sainz.

QUEI MESSAGGI RADIO PATETICI

E qui comincia la patetica pantomima del box Ferrari: “ fai almeno 31” e 1 altrimenti fallo passare, non ci riesci? Fai almeno 31” e tre, altrimenti fallo passare” e via di questo passo mentre Hamilton, in versione hammer time, diventava sempre più grande negli specchietti di Leclerc. Senza Safety Car probabilmente avrebbe vinto Hamilton grazie alla illuminata strategia Ferrari che ha fatto perdere a Leclerc secondi su secondi.

SAFETY CAR PUNTO DEBOLE FERRARI

Non ho i dati, ma qualcuno li pubblicherà certamente. Ma la Safety Car è uscita, causa lo stop in pista di Ocon, e qui abbiamo la seconda genialata del box Ferrari. Ma genialata o strategia “alla Tafazzi” voluta? Perché oramai si fa avanti fortissimo il sospetto che si voglia favorire il pilota più lento (Sainz) in danno di quello nettamente più veloce (Leclerc): con l’uscita della Safety Car tutti vanno ai box a cambiare gomme, tutti tranne Leclerc che rallenta apposta in vista dell’entrata box ma…nessuna chiamata per lui, mentre tutti approfittano per montare gomme nuove e morbide.

LECLERC ERRORE TERRIBILE

A questo punto, per l’ennesima volta, per Charles la gara è persa: se rientra finisce in fondo al gruppo, se resta fuori dovrà combattere con gomme vecchie e dure contro avversari che gli staranno addosso con gomme nuove. Perché Leclerc non è stato chiamato quando il tempo c’era? La giustificazione di Binotto-Pinotto è puerile e fa torto all’intelligenza dell’uditorio: “non c’era abbastanza spazio fra le due macchine” !!!???

BINOTTO SCUSE PUERILI

Da quando questo rappresenta un problema? Quante volte si sono fatti due pit stop in sequenza, una vettura dietro l’altra? Perché allora a Monaco si chiamò Leclerc quando in pit lane c’era già Sainz, tranne poi dirgli di restare fuori quando aveva già imboccato la pit lane? Ma qui per secondo sarebbe rientrato Sainz ed è forte il sospetto che non si volesse danneggiarlo con una sosta leggermente più lenta (forse). Tutti indizi che fanno pensare una cosa sola: e cioè la squadra ha deciso di puntare sul cavallo perdente, azzoppando volutamente il cavallo vincente.

SAINZ E I DUBBI IN ROSSO

I primi segnali si sono avuti da subito con la bufala che Sainz aveva bisogno di tempo per adattarsi a questa macchina (non che semplicemente il suo compagno era più veloce di lui), poi con la gara di Monaco nella quale a Sainz è stato permesso di non rispettare gli ordini di scuderia, danneggiando così involontariamente la gara di Leclerc (al resto ci ha pensato il muretto box Ferrari) e poi Silverstone che ieri ha fornito la prova definitiva. A Leclerc sono state sottratte quattro vittorie, due per guasti meccanici, due per errata gestione della strategia da parte dei box con la complicità del compagno di squadra, errata strategia alla quale ha questo punto appare evidente non essere estranea la volontà di favorire Sainz o quantomeno di appoggiarlo oltre il necessario in danno del compagno di squadra più veloce di lui.

NIENTE SCUSE A LECLERC, PERCHE’?

In una squadra seria si chiede scusa al pilota anche per un guasto meccanico e Ferrari a questo punto non si può definire fra queste: nessuna scusa a Leclerc per le due vittorie perse in Spagna e a Baku ma a maggior ragione nessuna scusa per gli errori scandalosi di strategia che finiscono sempre con il danneggiarlo, anzi si ha l’arroganza di rimproverarlo e vedere in tv Binotto-Pinotto avere l’impudenza, di redarguire Leclerc con tanto di dito puntato, perché, probabilmente, aveva avuto il “coraggio” di lamentarsi per l’ennesima strategia sbagliata, fa andare il sangue alla testa per la rabbia.

LE DOMANDE SENZA RISPOSTE DI SILVERSTONE

Conclusioni: se ne possono trarre diverse. La squadra ha deciso di aiutare Sainz a tutto danno di Leclerc. Perché ? C’entra forse Santander? Non lo sappiamo e non lo sapremo mai. Una squadra che non impara dai propri errori, ma anzi continua a ripeterli imperterrita e ha pure il coraggio di redarguire un ragazzo che in pista fa miracoli (il sorpasso all’esterno alla Copse su Hamilton e per giunta con pneumatici meno performanti fa il paio con il sorpasso di Mansell su Berger all’esterno della Peraltada, quella vera, nel GP del Messico del 90 e forse è ancora meglio) è una squadra che dimostra solo ignoranza, maleducazione nei confronti di un pilota che meriterebbe ben altro rispetto, e arroganza.

RED BULL RINGRAZIA GLI STRATEGHI FERRARI

E con l’ignoranza e l’arroganza non si va da nessuna parte. Red Bull ringrazia. A proposito di Red Bull, grande gara di Perez che dimentica l’incidente (in tutti i sensi) del Canada e si produce in una fantastica rimonta da ultimo a secondo. Una vera grande rimonta, non come quella esaltata solo dalla stampa di Leclerc in Canada, in realtà rallentato da una mappatura motore molto prudente per evitare nuovi guasti, nonostante il motore nuovo.

PEREZ SALVA IL BILANCIO RED BULL

Il padre di Perez bacia il padre di Hamilton sotto lo sguardo divertito di Tom Cruise

Adesso Perez è di nuovo più vicino a Verstappen ma non facciamoci illusioni, Red Bull è una squadra seria e ha da subito chiarito i rispettivi ruoli dei piloti e se pure, come ho osato sperare in passato, Perez darà occasionalmente segnali di ribellione, Ferrari, e Leclerc in particolare, non saranno in grado di approfittarne perché la lotta a togliersi punti a vicenda si ripeterà eguale in Ferrari, come temevo e come avevo auspicato non accadesse in miei articoli precedenti. Leclerc di è dimostrato fino ad oggi un uomo-squadra, ora resta da vedere dove potrà trovare ancora motivazioni per lottare o si sarà definitivamente stancato di fare miracoli regolarmente distrutti dal suo box e cederà il testimone a Sainz. Ma con Sainz contro Verstappen, non si va anche qui da nessuna parte. Il piccolo errore di Sainz di ieri in curva, quando messo sotto pressione da Max ne è la prova evidente.

Rodolfo Intelisano

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