FORMULA E, MENO TRE!

 

Dopo la gara di Berlino sono tre le prove che rimangono all’ABB FIA Formula E Championship per decretare chi sarà il campione di questa stagione 2018-2019, colui che andrà ad ascrivere il suo nome nell’albo d’oro dopo quelli di Nelson Piquet jr (2015), Sebastien Buemi (2016), Lucas di Grassi (2017) e Jean Eric Vergne (2018), una stagione, questa quinta, certamente la più avvincente, la più equilibrata, la più ricca di colpi di scena, di certo sino alla fine indecifrabile. 

La gara nella capitale tedesca ha visto la vittoria di Lucas Di Grassi su Audi, profeta in patria, davanti a Buemi, Vergne e Da Costa; tra i “big” solo Lotterer e Frijns sono rimasti fuori dalla zona punti ma, stante la classifica “corta” in essere, rimangono ancora in gioco per il titolo. Dietro i primi quattro, buone le prove di Vandoorne, Abt e Sims classificatisi rispettivamente dal quinto al settimo posto. 

A tre gare dalla fine, con ancora la bellezza di settantacinque punti (bonus esclusi) ancora in palio, la classifica vede Jean Eric Vergne al comando con 102 punti, seguito da Lucas Di Grassi al secondo posto con 96 punti, al terzo posto André Lotterer con 86 punti precede Antonio Felix Da Costa, quarto con 82 punti, e Robin Frijns, quinto con 81 punti. 

 

 
Se i primi cinque piloti sono racchiusi in venti punti, e sembrano quelli in grado di giocarsi il titolo, almeno sulla carta (e dato l’equilibrio del campionato forse non solo) chi segue, e sono ben in cinque tra i 69 punti di Mitch Evans ai 61 di Sebastien Buemi, non sembra in condizione, salvo una débacle collettiva di chi li precede, di entrare in lotta per la conquista del campionato. 

Grazie alla vittoria di Di Grassi ed al sesto posto di Abt, anche nella classifica a squadre Audi acquisisce il secondo posto e, con la ventina di punti recuperati, rientra in piena lotta per il titolo, mentre la Virgin Racing, per effetto della battuta a vuoto in terra di Germania, subisce ora un distacco di 51 punti dalla Techeetah; a questo punto, se per il titolo individuale la lotta appare più aperta per quello a squadre la questione sembrerebbe essere una questione a due tra Audi e Techeetah. 

La gara di Berna del prossimo 22 giugno appare, e potrebbe risultare, come quella forse determinante per definire il ristretto lotto di contendenti al titolo prima del doppio appuntamento d’oltre oceano a New York o per riaprire definitivamente i giochi a chi oggi appare tagliato fuori dalle zone alte della classifica; un “dentro o fuori” decisivo per molti, per tutti i primattori uno spartiacque dell’intera stagione. 

Due elementi sembrano da tenere in considerazione per le opportune valutazioni; il primo, la gara elvetica si svolgerà a quasi un mese da quella di Berlino, un lasso di tempo consistente ed utile ad affilare al meglio le armi e preparare le vetture (magari con qualche piccolo aggiornamento o miglioramento, la seconda, il tracciato di Berna appare come uno dei più veloci dell’anno, con lunghi rettilinei a precedere staccate dove i sorpassi (e magari qualche contatto) appaiono più che probabili e possibili. 

 

 
Alla luce di quanto espresso nel secondo punto ci si attende pertanto una gara combattuta e ricca di colpi di scena dove, stanti i riscontri emersi nella fase europea della serie, le vetture apparse al momento più veloci e performanti (Techeetah, Audi, BMW e Virgin) potrebbero risultare leggermente avvantaggiate rispetto alle avversarie 

Bilancio e previsioni rinviate, ammesso e non concesso si possa farle, a seguito della gara svizzera, il cui risultato potrebbe dare qualche indicazione più puntuale o rimescolare ulteriormente le carte di quello che al momento appare uno dei campionati più avvincenti dell’anno; posto che quasi certamente sarà la “grande mela” ad eleggere il nome del vincitore, comunque sia sarà stata veramente una bella annata! 

Foto di archivio di Montecarlo

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