FORMULA E AI NASTRI DI PARTENZA

Testi e foto MARCO FERRERO

 

Formula E, settimo anno, una stagione, quella che sta per avviarsi, particolare; particolare perché al termine della stagione il vincitore del campionato, per la prima volta, verrà proclamato Campione del Mondo, particolare per via delle incognite legate alla pandemia di COVID-19 che al momento pongono dubbi sull’andamento di tutto il campionato, particolare perché, dopo tutto quello che è successo lo scorso anno, ci si attende di comprendere quale sarà il futuro della serie.

Per il momento tutto (o forse solo qualcosa) va avanti come se nulla fosse; proprio oggi hanno inizio i rituali test pre campionato di Valencia, sede confermata dopo che sembrava che gli stessi potessero aver luogo a Donington Park (non che fosse un’idea proprio geniale stante il meteo del periodo), il momento nel quale i team verificano lo “stato di salute” proprio e di quello degli avversari.

Tre giorni di prove intense, intervallati da uno di pausa, al termine delle quali ciascun team potrà tirare le somme sul lavoro eseguito con la verifica dei riscontri cronometrici, propri e degli avversari; ci sarebbe per la verità ancora un po’ di tempo prima del primo evento, ma logico che tutti vorrebbero essere competitivi sin d’ora e dover operare solo sui dettagli.

Non mancano gli spunti di interesse: Audi presenta la nuova powertrain sviluppata internamente, mentre DS utilizzerà fino ad aprile quella attuale, Mercedes pare porterà un’evoluzione della sua, il comportamento dei nuovi piloti nella serie, i “senatori” attesi alla conferma od alla rivincita, il tutto che rientra come da copione nel rituale dei test pre campionato; anche per quanto relativo alla presenza ai test non è peraltro che si possa dire che tutto sia nella normalità, stante il persistere del regime di “porte chiuse” e di vincoli ai movimenti che non hanno consentito la presenza ai media sul circuito.

Si diceva dei dubbi: al momento il calendario vede solo i due doppi appuntamenti di Santiago del Cile e Al Diryiah, sui quali sempre di più si addensano nubi nerissime circa la possibilità che “saltino”, e tutto il resto, comprensibilmente, in un limbo quasi irreale in attesa dell’evoluzione della situazione sanitaria; d’altro canto, stante che lo spirito ed il concept della serie sono di correre nelle città, impossibile pensare ad un protocollo sanitario compatibile con l’evento sportivo “on site”, od a correre senza la presenza del pubblico, come desolatamente vistosi a Berlino.

Per quanto relativo all’aspetto agonistico, difficile pensare, almeno sulla carta, che la coppia della DS Techeetah composta da Antonio Felix Da Costa e Jean Eric Vergne possa non risultare ancora protagonista e favorita per la conquista dei titoli; dando uno sguardo alle squadre la sensazione è che ancor di più vi sarà un divario tra i top team e quelli, chiamali così, di seconda fascia, dato che i piloti che hanno raggiunto la serie appaiono meno “competitivi” di coloro che l’hanno lasciata.

Le squadre che appaiono meglio assortite e strutturate, oltre a quella francese già citata, sono, l’Audi, se la nuova powertrain sarà efficiente, con Lucas Di Grassi e René Rast, l’attesa alla conferma Porsche, con André Lotterer e Pascal Wehrlein, la Mercedes, con grande potenziale ma a cui manca una vera prima guida, con Stoffel Vandoorne e Nyck De Vries, la Jaguar, se sarà più consistente e costante, con Mitch Evans e Sam Bird, la Nissan, con i confermati Sebastien Buemi e Oliver Rowland.

Due “singoli” da tenere in considerazione, Maximilian Gunther e Robin Frijns, che potrebbero puntare al titolo piloti ma le cui squadre ben difficilmente potranno aspirare a quello per team, stanti due “seconde guide” non proprio di rango, piloti debuttanti e con nessuna esperienza.

Da sperare che almeno in pista lo spettacolo sia più “scoppiettante” e di buon auspicio per una stagione che dovrebbe essere quella della consacrazione della serie nel panorama motoristico mondiale; l’anno che sta per venire potrebbe essere trionfale, la speranza è che tutto riprenda da dove si è dovuto abbandonare lo scorso anno.

Condividi su: