NASCAR EUROSERIES A VALLELUNGA: UN’AMERICANA A ROMA

Testo e foto MARCO FERRERO

 

La parafrasi, riferita al titolo del famosissimo film del 1954 interpretato da Alberto Sordi (quello, per intenderci, della celeberrima forchettata di pasta!), che lanciò definitivamente l’Albertone nazionale nell’olimpo del cinema, serve ad introdurre l’evento della Nascar (la serie automobilistica più seguita negli USA) Euroseries in quel dell’autodromo di Vallelunga, sito a Campagnano di Roma, che ha il piacere di portare ancora una volta in Italia lo spettacolo dei motori a stelle e strisce.

Anche questa serie, come tutti gli altri campionati motoristici a due e quattro ruote, ha sofferto le problematiche legate alla pandemia del COVID-19, che a un certo punto ha messo in forse lo svolgimento del campionato, costringendo poi gli organizzatori a variazioni nel calendario delle gare ed anche al format del campionato stesso.

L’ultima versione del calendario, che è stata diramata a fine agosto prevede lo svolgimento, tra metà settembre ed inizio dicembre, di quattro appuntamenti ciascuno di due gare, cui seguirà una doppia finale per l’aggiudicazione del titolo 2020; per quest’anno quindi niente “playoff” ma si passerà direttamente alla finale, il tutto secondo lo schema che segue:

12-13 Settembre | Vallelunga, Roma | NASCAR GP Italy | Round 1&2

3-4 Ottobre | Circuit Zolder | NASCAR GP Belgium | Round 3&4

14-15 Novembre | Autodrom Most | NASCAR GP Czech Republic | Round 5&6

3-4 Dicembre | Circuit Ricardo Tormo | NASCAR GP de la Comunitat Valenciana | Round 7&8

5-6 Dicembre | Circuit Ricardo Tormo | EuroNASCAR Finals Spain | Final 1&2

Sarà quindi l’appuntamento italiano ad aprile la serie ed a dare l’ormai tradizionale saluto ““Ladies and Gentlemen, start your engines!” ai piloti schierati in pista per la gara, magari ribadendo anche la tradizione, che ormai affonda nella storia, stante come le premiazioni degli eventi motoristici sinora corsi siano state alquanto “sobrie” in tema di festa sul podio, per la quale al vincitore della 500 Miglia di Indianapolis, invece dello champagne, venga consegnata una bottiglia di latte.

Appare decisamente “stuzzicante” l’idea di vedere questo tipo di vetture correre su un tracciato dal layout misto – veloce, per certi versi assimilabile a quello del circuito USA di Watkins Glen, l’unico di tipo non “ovale” sul quale la serie oltre oceano corre, e come si comporteranno allo stretto “tornantino” che riporta verdo la linea del traguardo, di certo non molto congegnale a questo tipo di vetture.

Da ricordare altresì come la serie non sia una banale scopiazzatura del campionato americano ma che ne sia sua diretta emanazione e venga gestito sotto la supervisione dell’organizzazione “madre”, tant’è che al vincitore della serie europea viene concessa una “wild card” per potersi misurare contro i “mostri” d’oltre oceano nella competizione che più di ogni altra attrae il pubblico amante dello sport automobilistico a stelle e strisce.

Sarà, nonostante tutto, una stagione interessante e per certi versi ancor più “tirata”, considerando come, causa la brevità della stessa, per tutti i piloti sarà fondamentale evitare errori e battute a vuoto, che potrebbero risultare non recuperabili, anche se il format di questa stagione consentirà a coloro i quali giocheranno le finali di potersi giocare le loro possibilità ai fini dell’attribuzione del titolo.

Con il ritorno alla normalità, che ci si auspica possa avvenire già dal prossimo anno, il campionato riprenderà il suo svolgimento su un numero di appuntamenti più consistente e sul suo format che, con la serie dei “playoff”, lascerà come sempre aperto il risultato finale ad ogni esito sino all’ultima prova della serie.

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