SBK 2021, CACCIA AL CAMPIONE REA

Testo e foto MARCO FERRERO

 

 

Il tema dominante della stagione 2021 del World SBK Championship, il campionato del mondo della Superbike, sarà, manco a dirlo, la caccia al campione Jonathan Rea, ancora una volta trionfatore nella serie, che con la vittoria di quest’anno ha portato a sei i titoli iridati, peraltro consecutivi, conquistati nelle “derivate dalla serie”, un “filotto” che rappresenta un record e che conferma la supremazia del centauro britannico.

E visto che si è In tema di risultati, da ricordare come Rea detenga, nel World SBK Campionship, tutti i record ottenibili; nelle 304 gare che ha disputato nella categoria, oltre alle 27 pole position ottenute, il britannico, che per meriti sportivi nel 2017 è divenuto Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico per meriti sportivi, detiene il primato per titoli conquistati (6), gare vinte (99), podi (185), giri veloci in gara (78) e punti in campionato (4.346,5), numeri che da soli ne delineano la grandezza.

Una vittoria, giusto dirlo, che è sembrata più semplice di quella dello scorso anno, dove il campione aveva trovato in Alvaro Bautista un rivale capace di metterlo alla frusta, nella quale Rea ha controllato gli avversari, lasciandoli sfogare quando era il caso, piazzando la zampata del campione quando serviva e gestendo un vantaggio che è andato via via incrementandosi sino a divenire incolmabile nel momento decisivo della stagione, chiusa matematicamente con una manche di anticipo.

Non appare peraltro chiaro, in una serie che ha fatto e dovrebbe fare dell’equilibrio la sua caratteristica saliente, quanto il britannico, che ha sicuramente la moto migliore, sia più bravo degli altri o quanto il lotto degli avversari sia di livello inferiore, stante che, in tantissime occasioni, la sensazione è che Rea giochi “come il gatto col topo”, certo di poter piazzare la stoccata decisiva quando lo ritenga opportuno.

In ogni caso, per carità, si tratta di un pilota straordinario dotato di un talento cristallino, che merita di entrare nell’olimpo di una categoria che in passato ha visto laurearsi campioni centauri quali Carl Fogarty (4 titoli), Troy Bayliss (3 titoli), Colin Edwards, Max Biaggi, Fred Merkel, Doug Polen, Troy Corser, John Kocinski, James Toseland, ciascuno con 2 titoli, solo per citarne qualcuno dei più famosi o dei più vittoriosi.

In vista della prossima stagione alcuni piloti hanno già cambiato squadra, e presumibilmente ci sarà qualche altro cambio di “sellino”, il tutto nella speranza, agonisticamente parlando, che si riesca a trovare qualcuno in grado di rompere l’egemonia sportiva del campione britannico; il leit motiv della stagione 2021, e la sua parola d’ordine, sarà la caccia a Jonathan Rea ed alla sua supremazia.

Stanti le premesse sopra esposte appare difficile, pur se non impossibile, pensare che nella prossima stagione qualcuno possa insidiare un Rea lanciato verso il suo settimo sigillo iridato e l’ulteriore miglioramento del suo già straordinario palmarés, anche considerato come la sua Kawasaki al momento appare la moto più performante in circolazione, e come tale difficilmente battibile.

In ogni caso, i conti si fanno sempre alla fine; per gli appassionati si aprirà un’altra stagione entusiasmante, nella quale le voci (il calendario non è ancora stato ufficializzato) indicano una serie incentrata su un numero di round compreso tra 11 e 13, dei quali 9 / 10 che verranno disputati in Europa e gli altri 2 / 3 in circuiti extraeuropei, con la possibilità che, se non vi saranno intoppi, tre circuiti possano risultare delle “new entries”… vedremo!

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