NASCAR EUROSERIES, QUATTRO GIORNI DI SPETTACOLO A VALLELUNGA

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Il lungo fine settimana dell’autodromo “Piero Taruffi” di Vallelunga, dove si è svolta la prima tappa della Nascar Whelen Euro Series, la versione europea della serie automobilistica più seguita d’America, una doppia gara che ha segnato l’apertura del campionato, ha segnato il ritorno del motorismo d’elite sul tracciato romano ed ha mandato in scena tre giorni di spettacolo automobilistico.

Un programma ricchissimo per quantità e per qualità, uno sforzo organizzativo quasi titanico che tutto lo staff operante nel comprensorio del circuito e l’organizzazione del “main event” hanno gestito con grande professionalità, gestendo e portando a termine con successo tutta la “scaletta” che era stata approntata per l’occasione.

Sul tracciato non solo quanto relativo all’evento delle supercars americane, una “prima” assoluta di questo campionato a Vallelunga, ma si sono svolti anche gli eventi relativi alla Coppa Italia Turismo, organizzata dal Gruppo Peroni, alle gare della serie FX Open, categoria riservata a F3 e monoposto Open, della FX2, presenti le Formula Renault, Formula Abarth, Formula 4 e altre monoposto fino a 2000 cc di cilindrata, della FX3, categoria nella quale si misurano le velocissime Predator’s Pc015, del Campionato Italiano Smart fortwo e-cup, del Challenge Ford MPM, che vede il lizza le Ford KA, e del ATCC, serie per vetture Turismo.

Sempre in tema di qualità, impossibile non citare quella lato piloti dove, solo per citare quelli più famosi, spiccavano i nomi di Loris Hezemans, figlio di quel Toine che gli appassionati con qualche capello bianco in più ricorderanno come pilota della squadra ufficiale Alfa Romeo nel Campionato del Mondo dei prototipi e campione della scorsa stagione, di Alon Day, due volte campione Nascar Euroseries, di Arianna Casoli, unica ma agguerrita rappresentante femminile italiana nella serie, e di Jacques Villeneuve, campione del Mondo di Formula 1 nel 1997 e vincitore della 500 Miglia di Indianapolis nel 1995. Il tutto senza dimenticare la presenza della squadra di Alex Caffi, ex pilota di Formula 1 ed ormai un veterano della serie.

Non meno significativo anche sotto l’aspetto della quantità il programma approntato per l’evento, denominato “American Festival of Rome”; quattro intense giornate di motori, iniziate il giovedì con un turno di sei ore, dalle 10,00 alle 16,00, di prove per le vetture impegnate nelle gare della Nascar Euroseries, cui sono seguite fino quasi a sera, sin dal primo mattino, le prove libere e le qualificazioni di tutte le categorie nella giornata di venerdì.

Giornate di sabato e domenica, ovviamente, dedicate alle ultime prove di qualificazioni ed alle gare, due per ogni categoria, che si sono successe in modo praticamente incessante e con pause tra una sessione e l’altra estremamente ridotte, alternando ovviamente le varie categorie al fine di consentire ai team di porre rimedio ad eventuali problemi od inconvenienti sulle vetture.

Peccato solo che l’evento, causa i postumi dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia di COVID-19 abbia costretto gli organizzatori alla dolorosa ma ragionevole decisione di svolgere l’intero programma “a porte chiuse” senza la presenza del pubblico sulle tribune dell’autodromo romano; sicuramente, e come è occorso le altre annate, lo spettacolo sarebbe stato anche “fuori” dalla pista, e gli appassionati avrebbero goduto di quanto il tracciato romano ha espresso.

Un plauso anche al tracciato di Vallelunga, dove tutti gli addetti ai lavori hanno lavorato alacremente per consentire all’evento I realizzarsi al meglio, un tracciato che certamente ben si presta a questo tipo di vetture e che, percorrendolo a piedi, ha ricordato un po’ il Mugello, con I suoi saliscendi, le curve del Cimini che ricordano le “Arrabbiate”, I suoi curvoni veloci e le staccate violente prima delle curve.

A questo punto non resta che dare l’arrivederci al prossimo anno allo sport automobilistico “made in U.S.A.”, che sta conquistando anche l’Europa, per tornare ad entusiasmarci per questo tipo di gare.

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