Nanni Galli il suo ricordo corre in pista

(testo e foto Ludovica Demurtas)

Questa domenica di gare del Gt Open 2019 è iniziata con una tristissima notizia la morte di Nanni Galli.

Ieri sera è venuto a mancare forse uno degli ultimi piloti di un tempo, che hanno portato fino all’ultimo respiro quell’aurea di piloti di una volta, tutti eroi senza paura pronti a darsene di santa ragione su tutti i circuiti del mondo sempre ma sempre con il massimo rispetto dei propri compagni di avventura, come dei veri gentiluomini, grazie a loro oggi li definiamo gentlemen driver.
Giovanni Giuseppe Gilberto Galli come in una favola decise di cambiare il suo nome in “Nanni” per nascondersi dalla sua famiglia che mal digeriva la sua passione dei motori; passione nata molto tardi che lo ha visto iniziare nei Kart a soli 24 anni.
Successivamente passa a correre e vincere nel Campionato Turismo Italiano che grazie alla sua Mini Cooper S riesce a centrare dieci vittorie nella sua classe aggiudicandosi il titolo.
Ma è il 1966 l’anno della svolta, arriva la chiamata dell’Alfa Romeo, grazie anche all’ Ing. Chiti che lo fa correre con le sue invincibili GTA, con la casa del Biscione ottiene diversi importanti risultati, tra cui un successo al Mugello, un secondo posto alla Targa Florio nel 1968 con Ignazio Giunti e il quarto alla 24 ore di Le Mans con la T33/2.
Nel 1970 Nanni Galli arriva l’esordio i F1 con una Mc Laren motorizzata Alfa Romeo, per il Gran Premo d’Italia senza riuscire a qualificarsi. I risultati migliori però arrivano sempre con le vetture turismo come il 19 luglio 1970 alla guida di una LOLA T 210 stabilì nel circuito stradale del Mugello il record sul giro, che resterà imbattuto in 29’36” 8 alla media di 134,128 km/h.
L’annata 1971 inizia con un terzo posto a Buenos Aires e un secondo alla 12 ore di Sebring (sempre con l’Autodelta), prima di ripassare in F1 con la March 711, vettura di scarsa possibilità di mettersi in mostra in un GP
Nel 1972 lascia la March per approdare di nuovo alla Tecno. Anche in questo caso la vettura è poco competitiva; è comunque terzo nel GP della Repubblica Italiana (corsa non valida per il mondiale). In stagione però per Galli arriva l’opportunità di guidare una Ferrari F1 per l’indisponibilità temporanea di Clay Regazzoni.
In Formula Uno ancora nel 1973 con la Frank Williams RC ottenendo come miglior risultato un nono piazzamento nel GP del Brasile.
Dopo aver appeso il casco al chiodo continua nel mondo dei motori e si lega sempre con la scuderia Williams con il marchio Fruit of the Loom, la sua azienda tessile fu una delle prime a importare il marchio americano in Italia, e fu anche uno degli artefici dell’ingresso dei Benetton in F1
Negli ultimi anni lega il suo nome a un progetto con la Tecno (che ritrova dopo gli esordi in F1) Montecarlo prestando la sua esperienza nello sviluppo del prototipo monegasco con il cuore Alfa Romeo, manco a dirlo. modello con motore centrale V8 alimentato a Gpl.
Un altro eroe di quella meravigliosa epoca ci ha lasciato… Ciao Nanni.
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