IL FERRARI CHALLENGE VISTO CON GLI OCCHI DEL PASSATO

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Volendosi addentrare per un attimo, prendendo a prestito uno degli elementi più frequentemente citati da “Doc” Emmett Bronw nella celeberrima serie “Ritorno al futuro”, in un paradosso spazio / temporale, viene da chiedersi come si sarebbe potuto ammirare il Ferrari Challenge con gli occhi di uno spettatore televisivo di cinquanta anni fa.

Un ”giochino” ed un esperimento fotografico, appena giustificabili con il fatto che la casa del “Cavallino Rampante”, con i suoi 70 anni ed i suoi successi, rappresenta di fatto una parte della storia dell’automobilismo sportivo, sulla cui bontà o sul cui risultato si lascia il giudizio a chi, incuriosito da immagini certamente non proprio “convenzionali” dell’evento, si sia addentrato nella lettura di queste righe.

Una “licenza fotografica” magari un po’ azzardata (le “licenze poetiche” sono certamente più sensate e pertinenti) e probabilmente neppure troppo realizzabile, stante la differenza delle vetture di oggi da quelle di cinquanta anni fa, un accostamento che si può solo sostenere pensando che le Ferrari 488 EVO siano riuscite a viaggiare nel tempo, magari ed ovviamente trovando una De Lorean di dimensioni tali da poterle contenere.

Dissacrando per un attimo lo splendido weekend di gare di un mese fa del Mugello, scelto come teatro di questo esperimento in quanto, questo almeno sì sostenibile, per certi versi assimilabile ad un altro glorioso circuito del passato, il “vecchio” Nurburgring, il Nordschleife, anche lui caratterizzato da una morfologia a saliscendi sulle colline vicine al castello di Adenau, si è provato ad immaginare come un viaggio nel tempo avrebbe riportato il Ferrari Challenge indietro di una cinquantina d’anni.

Per quanto discutibile, il risultato quanto meno può essere giudicato suggestivo; viene quasi da chiedersi come gli spettatori di un tempo avrebbero guardato le gare del Ferrari Challenge ed avrebbero giudicato queste vetture, certamente per quei tempi avveniristiche e non solo (un po’ come lo fu la Lancia Stratos quando fu presentata), di certo non potendo immaginare che da lì a qualche decennio l’evoluzione avrebbe portato a generare questo tipo di vetture da competizione.

Certamente più facile provare a tornare idealmente indietro nel tempo, a ricostruire in un tempo passato un’immagine virtuale di un qualcosa che sia reale oggi; certamente non ne perdono le gare, belle oggi come lo sarebbero state allora, circondate da quella passione e quell’entusiasmo uguale oggi come nel passato, elementi che hanno consentito agli appassionati con qualche anno in più di attraversare, e non solo virtualmente anche se solo in un senso, il tempo.

Sotto un aspetto strettamente logico, probabilmente sarebbe meglio lasciare le cose al loro posto e nel loro tempo ma, fortunatamente, la fantasia consente di immaginare realtà diverse in momenti diversi, e consente di viaggiare idealmente nel tempo traslandone gli elementi, anche se questo, come diceva qualcuno, va a configurare un paradosso spazio / temporale…

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