IL FANATEC GT WORLD CHALLENGE EUROPE POWERED BY AWS DOPO LE CASTELLET

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Anche la quarta tappa del Fanatec GT World Challenge Europe powered by AWS, disputatasi sul circuito francese del Paul Ricard a Le Castellet, è andata in archivio, lasciando una situazione di classifica che, ad una gara dal suo giro di boa, quella che si disputerà nel weekend del 17-19 giugno sul tracciato olandese di Zandvoort, non può certamente fornire sentenze ma altrettanto si presta ad alcune considerazioni.

Scorrendo la classifica assoluta piloti, almeno per le prime posizioni, rileviamo il seguente ordine provvisorio:

1^ Raffaele Marciello  —  pt. 93,5,

2^ Dries Vanthoor – Charled Weerts  —  pt. 71,

3^ Timur Boguslavskiy  —  pt. 56,5,

4^ Jules Gounon  —  pt. 54.

Come facilmente rilevabile da tutti gli appassionati della serie, si tratta di nomi di piloti di grande spessore o che da anni partecipano al campionato e del quale pertanto ben conoscono le dinamiche  (ed anche qualche piccola “malizia” o “segreto”), e nel quale l’esperienza diventa elemento fondamentale per poter correre per le posizioni di vertice.

Raffaele Marciello si sta confermando, ormai da un paio di stagioni, come uno dei piloti migliori della serie, e potrebbe per lui essere questo l’anno buono; l’italiano di passaporto svizzero ha sinora sempre ottenuto risultati a podio e gareggia con intelligenza e senza strafare, come si addice ad un pilota intelligente e veloce; il campionato è ancora lungo, ma le premesse per il successo finale ci sono tutte.

In quest’ottica e come facilmente era agevolmente pronosticabile sin dalla vigilia, non facile l’apprendistato di Valentino Rossi in una serie dove, a monte dell’esperienza che è mantra fondamentale, ci si trova ad aver a che fare con rivali che dipongono di vetture pari, se non magari un tantino superiori, alla propria, pur se supportati da due compagni di squadra quali Nico Muller e Frederic Vervisch che dalla loro possono vantare un palmarés già invidiabile, ed il quinto posto al Paul Ricard è una bella iniezione di fiducia.

Se la gara francese ha evidenziato come le vetture più dotate in termini di prestazioni si siano trovate meglio a loro agio, per quanto riguarda il tracciato olandese, più lento e “guidato”, si potrebbe assistere ad un riscatto da parte di quelle vetture (Audi) più maneggevoli e di quei piloti che sanno esprimere la propria tecnica e le proprie capacità di guida.

Posto che, con oltre cinquanta vetture allo start, il discorso sia universalmente valido, a maggior ragione a Zandvoort, in una gara “sprint” e su un circuito dove il sorpassare un avversario non è certo impresa agevole, sarà importante partire il più avanti possibile ed evitare di restare nelle retrovie, laddove una rimonta apparirebbe impresa quasi titanica.

Altrettanto importanti ai fini del risultato finale, se non basilari, saranno le strategie di gara che ciascun team deciderà di adottare, e che potrebbero risultare determinanti nei momenti topici della gara, quelli in cui basta poco per fare la differenza; anche in questo caso sarà una bella partita a scacchi, considerato come a bordo pista vi siano tutti “top team” dotati di strateghi di esperienza e tattica comprovate.

Tra due settimane, un lasso di tempo breve che non consentirà di “inventarsi” nuove soluzioni,  il responso della pista, di un tracciato che, questo sì, potrebbe già delineare, soprattutto in negativo, qualche situazione di classifica.

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