FERRARI CHALLENGE, UNO SGUARDO SULLE FINALI MONDIALI

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Il Ferrari Challenge edizione 2021, la ventinovesima del Trofeo monomarca più longevo del panorama automobilistico sportivo, giunge al suo atto finale, la gara che assegna il titolo iridato, un appuntamento atteso da tutti i protagonisti, un appuntamento cui tutti, nonostante le dichiarazioni e gli atteggiamenti di facciata, tengono, un appuntamento che non è fine a se stesso ma che può aprire la strada a prospettive sportive anche importanti.

Ne sa a tal fine qualcosa, solo per citare un esempio, quel Nicklas Nielsen, classe 1997, campione del mondo nel 2018, che dopo quella vittoria è entrato a far stabilmente parte della scuderia Ferrari nel World Endurance Championship alla guida della 488 della classe LMGTE e che se la gioca alla pari con piloti quali James Calado ed Alessandro Pier Guidi, solo per citare i campioni del mondo 2021 della categoria Gran Turismo di quel campionato.

Una gara insidiosa, in quanto “secca”, nella quale un minimo errore, un inconveniente, un incidente o qualche altro fattore imponderabile può vanificare gli sforzi di una intera stagione, ma proprio per questo una gara affascinante, ed in fondo anche “giusta”, in quanto negli ultimi anni nelle varie categorie hanno sempre trionfato alcuni di quelli che erano alla vigilia dati tra i favoriti.

Volendo analizzare quanto potrebbe accadere e provare ad azzardare qualche pronostico si possono eseguire le seguenti valutazioni:

Trofeo Pirelli:

sicuramente la più incerta, quella dove qualunque pronostico è possibile, “solo” 10 piloti ma tutti di grande livello e con almeno 8 di essi in grado di vincere; Niccolò Schirò, Thomas Neubauer, John Wartique, Matus Vyboh, Luka Nurmi, Michelle Gatting, Frederik Paulsen e Cooper McNeil i loro nomi. Alla roulette del Mugello, se proprio si deve, si può puntare su Michelle Gatting, campionessa europea, o sul nostro Niccolò Schirò che sul tracciato toscano ha sempre fatto bene.

Trofeo Pirelli AM:

pronostico d’obbligo a favore di Sergio Paulet, che arriva al Mugello da capofila nell’europeo, che troverà in Christian Brunsborg e Roger Grouwels gli avversari più agguerriti ed in grado di soffiargli il titolo più prestigioso; curiosità per vedere in azione, ma molto probabilmente non per la vittoria, Faisal Al-Faisal, che molto bene si è comportato nel GT Open di questa stagione.

Coppa Shell:

Ernst Kirchmayr e James Weiland, protagonisti assoluti del campionato continentale, certamente si ritroveranno in lotta anche per il titolo iridato, forti di una supremazia quest’anno a tratti apparsa di tutta evidenza; se, scaramanticamente, ci si volesse rifare al detto “tra i due litiganti il terzo gode”, uno tra “Alex Fox” o Fons Scheltema potrebbe rappresentare il terzo incomodo, soprattutto in caso di lotta fratricida tra i due super favoriti.

Coppa Shell AM:

Willem Van der Vorm è il favorito principale, stante la superiorità attestata quest’anno in Europa, ma in questa classe vi sono alcuni piloti, che magari non eccellono in regolarità ma che in una gara singola potrebbero fare il “colpaccio”, quali Miroslav Vyboh, Tommy Lindroth, Alexander Nussbaumer, senza dimenticare Giuseppe Ramelli, che non presenzia a tutto il campionato ma che quando lo fa è sempre protagonista assoluto

La grande incognita, e non potrebbe essere diversamente stante il periodo, saranno le condizioni meteo, una variabile impazzita che potrebbe regalare risultati a sorpresa.

In ultimo, da ricordare con la prossima sarà la 30^ edizione del Challenge, una ricorrenza che, si può esserne certi, Ferrari vorrà festeggiare ed onorare al meglio, e dalla quale ci si attende qualche iniziativa di “hrande effetto”, soprattutto in occasione delle Finali Mondiali che, come si vocifera da più parti, potrebbero essere svolte ad Imola.

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