EUROPEAN LE MANS SERIES, E’ L’ORA DEL PAUL RICARD

Testo e foto MARCO FERRERO

 

In una stagione sportiva certamente più “normale” di quella dello scorso anno, e nella quale si iniziano ad intravedere alcuni elementi che fanno ben sperare in un ritorno ad una vita, sportiva e non, che ci riporti a quella quotidianità, magari stressante e talora noiosa, che in questo anno e mezzo ci siamo trovati a rimpiangere, tutti i campionati motoristici stanno avendo il loro svolgimento senza, tutto sommato, troppi intoppi.

Sembra, fortunatamente, un ricordo lontano quanto avvenuto lo scorso anno, dove da marzo a giugno (e non è un eufemismo) tutto si era fermato al cospetto di una minaccia sconosciuta che ci aveva costretto all’immobilità totale in attesa di comprendere quali modalità avrebbero potuto essere intraprese per fronteggiare la situazione.

Sotto questo punto di vista, la European Le Mans Series, più affettuosamente e comunemente chiamata ELMS, una delle serie automobilistiche più prestigiose del vecchio continente, rispetto allo scorso anno è prepotentemente ritornata ai suoi allori, e giunge questo fine settimana sul circuito francese del Paul Ricard a Le Castellet per la sua terza tappa, una “4 ore” di grande blasone e di grande attesa.

Una tappa che appare già importante, anche se non determinante, ai fini delle classifiche, in quanto si configura come lo spartiacque del campionato, una gara dove, spesso e volentieri, chi ha trionfato ha posto poi il suo sigillo sul successo finale, una gara entusiasmante che non ha mai mancato nelle sue precedenti edizioni di regalare colpi di scena ed emozioni, una gara che si svolge su un circuito unico, ambientalmente parlando, sotto l’aspetto coreografico, con quel suo layout contornato da strisce blu e rosse.

Sotto l’aspetto più strettamente tecnico, un tracciato che, pur se non particolarmente spettacolare durante le fasi di gara, tuttavia rappresenta uno dei circuiti più “gettonati” per lo svolgimento dei test (ed un motivo ci sarà!) pre campionato, stante il suo andamento caratterizzato da curve di ogni raggio e velocità e da quel suo lunghissimo rettilineo, quello del Mistral, che permettono di testare le vetture praticamente in quasi tutte le condizioni possibili che si possono poi incontrare durante il campionato.

Una gara, quella sul tracciato francese, che lo scorso anno aveva visto le vetture più veloci della classe LMP2 sfrecciare ad oltre 315 km/h ed a circa 290 km/h quelle della classe LMP3, velocità di assoluto rilievo che rappresentano per i piloti sempre sfide emozionanti; per quanto riguarda questa stagione, con il nuovo regolamento che ha ridotto le potenze delle vetture di categoria LMP3 per avvicinale un po’ di più alle Gran Turismo della LMGTE, perlomeno questa categoria dovrebbe apparire un po’ penalizzata, anche se questo potrebbe garantire un maggiore equilibrio in gara.

Rispetto alla stagione 2020, dove la United Autosport aveva dominato in entrambe le categorie con i suoi piloti e le sue vetture, peraltro conquistando il titolo nella classe “regina” con una tappa di anticipo rispetto alla fine, le classifiche ad oggi presentano situazioni più equilibrate ed incerte, che quasi sicuramente la tappa francese non andrà a delineare in modo definitivo.

Tutto è ormai pronto per la gara transalpina, tutti i team sono focalizzati sulla luce verde di domenica che darà il via alle ostilità, quattro ore di gara emozionanti nelle quali accadrà sicuramente di tutto ed alla fine delle quali, qualunque sarà stato il risultato finale, sarà comunque stato uno spettacolo.

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