EUROPEAN LE MANS SERIES, A MONZA IL QUARTO ROUND DELLA SERIE

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Analogamente a quanto verificatosi lo scorso anno (ma in quel caso l’esecuzione dell’evento aveva rispettato la programmazione del calendario, mentre nel caso del 2021 si tratta dell’effetto di una variazione al programma delle gare inizialmente previsto, che vedeva l’appuntamento francese seguente a quello italiano), la gara di Monza della European Le Mans Series va a seguire quella francese di Le Castellet.

Si tratta della quarta tappa, sulle sei previste a calendario, il format ormai consolidato della serie, di una manifestazione che porta in pista i prototipi delle gare Endurance di classe LMP2 e LMP3 e le vetture Gran Turismo, per una gara di quattro ore ad alto tasso di adrenalina e le cui aspettative, in termini di spettacolarità e di colpi di scena, sono altissime.

Confermata dagli organizzatori, stante le iscrizioni ricevute, la presenza di un totale di ben 44 vetture, la maggior parte delle quali prototipi, un’entità che si va ad allineare alle “starting” list del 2019 ante COVID, un bel segnale di come anche il motorsport vada verso quel ritorno alla normalità da tempo tanto auspicato.

Non solo quantità (da ricordare, a livello statistico, come dal 2014 non accadeva che tutte le classi in gara presentassero presenze “in doppia cifra”, cioè superiori a dieci), ma anche, come sempre, qualità; senza andarsi a perdere in un’eccessiva elencazione di nomi, e tal fine ricordando solo piloti come Nyck De Vries, Philip Hanson, Giorgio Sernagiotto, Job Van Uitert, senza voler con ciò sminuire il valore degli altri, la serie presenta, e lo ha sempre fatto, punta di diamante di questa manifestazione una “starting list” di assoluta importanza.

Una tappa, quella monzese, che al contrario di quanto accadeva lo scorso anno, dove la United Autosport vestiva i panni del “cannibale”, dominando in entrambe le classi dei prototipi, giungendo addirittura al titolo assoluto nella classe regina LMP2 con un round di anticipo, vede, nelle classifiche di tutte le classi, un equilibrio assoluto, dove appare impresa quasi utopica l’arrivare ad identificare piloti e team in grado di assicurarsi il successo finale.

La gara di Monza, molto probabilmente, per non dire quasi sicuramente, non andrà a dipanare questa matassa emettendo qualche verdetto; con ancora due gare da disputare ed un equilibrio che è sinora regnato sovrano impossibile pensare che qualcuno riesca a porsi in una condizione di classifica tale da sentirsi significativamente avvantaggiato, e forse potrebbe solo accadere che la sfortuna possa tagliare “fuori dai giochi” per il titolo qualcuno dei favoriti alla vigilia.

Un circuito, quello brianzolo, decisamente diverso da quello francese che lo ha preceduto, di certo più veloce, più “selettivo”, e dove le strategie ai box possono fare la differenza, un tracciato dove le vetture più performanti e più tecnicamente “dotate” dovrebbero risultare avvantaggiate e favorite, un circuito dove la sensibilità e la tecnica di guida dei piloti sa ancora, in questo tipo di competizioni, “fare la differenza”.

Un’annotazione tanto dovuta quanto spiacevole: ancora una volta, e dovrebbe essere l’ultima, l’evento sarà precluso agli appassionati, che nelle edizioni “in presenza” sono sempre stati numericamente consistenti, una mancanza che certamente si sentirà e della quale i protagonisti non potranno non accorgersi.

La buona notizia è che, in occasione della tappa del World Endurance Championship che si svolgerà la prossima settimana, sempre sul tracciato di Monza, e nella quale gran parte dei partecipanti alla serie ELMS sarà in pista, il pubblico (ad oggi questa è la notizia) sarà ammesso, con le attenzioni alle disposizioni vigenti, sulle tribune dell’autodromo, così potendosi gustare lo spettacolo che queste gare sanno dare.

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