RENAULT SCENIC Anche col 1.3 TCe benzina non sfigura e consuma poco

Il grido di battaglia delle Case ormai è uno solo: piccolo è bello. Nel senso che le cilindrate tendono a ridursi e motori di piccola cubatura hanno potenze che fino a ieri avevano cilindrate maggiori. E’ il caso del nuovo motore Renault 1.3 Tce, che è stato sviluppato in collaborazione con l’alleanza Renault Nissan e Daimler. Il risultato è un propulsore che consuma meno ma eroga potenze di tutto rispetto, a partire infatti da 116 cavalli, poi 140 e infine la più potente da 163. E’ una sfida al mercato perché dotare una vettura come la Scenic, piuttosto grande e spaziosa, con un propulsore piccolo ma vivace, è segno che l’equilibrio raggiunto da Renault è di assoluto livello tecnico, altrimenti non si corre il rischio di avere un motore…sfiatato su una vettura che di solito viaggia a pieno carico.

 

In occasione del GP d’Italia abbiamo provato la versione 140 cavalli con cambio manuale a 6 marce, proprio per verificare, nel mezzo dell’espressione tecnologica più avanzata, la F.1, gli ultimi ritrovati per la serie, quelli che poi usano gli automobilisti di tutti i giorni e che decretano il successo o meno di un prodotto. A prima vista la Scenic usata non è per niente diversa dalle sorelle, quello che è nuovo sta tutto sotto al cofano, per cui interni, sedili, allestimenti e plancia, sono praticamente la stessa cosa. La musica cambia quando metti in moto, perché il piccolo 4 cilindri sembra un poco ruvido all’accensione, quasi si fatica a capire che è un benzina invece che un diesel (complimenti a Renault per averli costruiti bene) poi la musica cambia quando parti.

 

Il cambio a 6 marce manuale è dignitoso, non è velocissimo però è molto preciso negli innesti e si tocca appena nei cambi marce. Il motore non è nemmeno rumoroso, quando è caldo si fatica a sentirne persino le vibrazioni e la cosa che stupisce, nonostante la piccola cilindrata, è che dai bassi regimi fino a tirargli il collo, è sempre pronto. Puoi essere in quarta marcia a 1200 giri o in 5 a 1500 dai di gas e riprende senza buchi. Davvero una bella progressione che per un benzina, piccolo di cilindrata, era impensabile qualche tempo fa. Il dinamismo di Scenic è quello solito, con i cerchi da 19 e 20 pollici che la rendono un cross over di dimensioni generose, ma con quella gommatura strana, cerchio grande ma battistrada stretto, che da un lato soddisfa l’occhio, dall’altro non incide nei consumi come fanno gommature di quel livello con battistrada adeguato. Quello che però si sente è il fruscio in movimento, dovuto ai grossi specchi retrovisori e al frontale molto ampio, per cui l’aerodinamica influisce sulla rumorosità di viaggio, anche se all’interno si parla tranquillamente senza alzare la voce.

 

 

C’è poi il capitolo mappature, ovvero sul touch screen scegli se usarla in Eco, Normal o Sport e cambia il profilo, coi colori di riferimento sulla strumentazione. Ecco, in Eco e in salita si fatica un po’ a farla andare, anche perché il peso c’è, ma appena tocchi gli altri tasti si rientra nei ranghi senza bisogno di tirare il collo. I prezzi per la gamma partono da 22 mila euro, per il top con cambio automatico doppia frizione, tettuccio e 160 cavalli, si sfiorano i 40 mila, volendoci mettere dentro di tutto e di più, anche se l’allestimento base è già soddisfacente.  Consumi: mediamente fra i 15 e i 17 al litro, raramente oltre questo limite. Ad andature civili, ovvero senza smanettare col cambio e tirare le marce. Se la percorrenza annuale non è di quelle elevate, diciamo attorno ai 10-12 mila km, la scelta di questo motore va benissimo. Se ne fate di più, meglio allora la solita versione Diesel: fa godere lo stesso e consuma molto ma molto poco. Una bellezza!

 

 

 

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