MINA GOFFREDO Dal Kart la risposta per l'eterna gioventù

 

Ci sono passioni che non muoiono mai, al massimo vengono sopite per esplodere poi prepotenti col passare degli anni. E’ il caso di Mina Goffredo, figlia d’arte se vogliamo, visto che il padre Francesco era il titolare della scuderia con cui ha mosso i primi passi Antonio Giovinazzi, il terzo pilota della Ferrari. Mina oggi ha 44 anni, è madre di due figli, Andrea e Martino, e dopo 28 anni si è fatta riprendere dalla voglia di rimettersi in gioco. Ha rispolverato le nozioni di guida apprese da quando aveva 9 anni, ha ripreso gli allenamenti ed è tornata in pista.

 

A rimettersi in gioco, a confrontarsi dapprima con se stessa e poi con gli altri. Vincendo. Perché la pilota di Monopoli, Bari, è tornata a correre e ha vinto la gara sulla pista di Torricella nella categoria Rock. Un bell’esempio di donna e motori, un esempio da seguire per le tante che mollano dopo le prime difficoltà, che dopo averci provato da giovani, rinunciano in nome del lavoro, della famiglia. Mina è un esempio di cosa può fare la passione, di come si è sempre giovani quando si segue la propria voglia in pista. Ed è un piacere mostrarla senza inibizioni, senza la paura dei 40 anni, una volta limite invalicabile per chi si vergognava di dire la propria età.

 

A fianco con Antonio Giovinazzi, terzo pilota Ferrari F.1 che ha mosso i primi passi col team del papà di Mina

 

Oggi Mina dà un bell’esempio per tutti, perché se vuoi, puoi. Anche a quarant’anni suonati, anche con una famiglia alle spalle. Con quella sana passione per le competizioni che ti lascia sempre giovane, dentro e fuori. Che poi sia bella e attraente, passa in secondo piano. Quello va bene per le analisi superficiali. Quello che conta sta tutto nella testa e nel piede, destro, quando si abbassa la visiera e ci si lancia verso la prima curva. Vada come vada.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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