MAGGIORA, LA CARICA DEI 102

 

Solo per sgombrare il campo da eventuali malintesi, il riferimento che riporta alla mente uno dei celebri cartoni animati della Disney che ha fatto sognare più di una generazione non è errato, in quanto tanti erano i piloti svizzeri, suddivisi nelle cinque classi in gara, che si sono presentati sul circuito Pragiarolo di Maggiora per dare vita alla prima prova del Campionato Svizzero di Autocross.

 

Una presenza, la loro, che definire ormai costante e consolidata è riduttivo, che di anno in anno raccoglie sempre più adesioni e partecipanti, e che impreziosisce il weekend Pasquale di casa nostra, che vede come main event la prima prova del Campionato Italiano Rallycross; oltre 100 iscritti per una gara che si svolge al di fuori dei confini nazionali è elemento che la dice lunga sulla passione degli elvetici per questo genere di manifestazioni.

 

In gara, senza entrare nel merito di come sono divise le classi del loro campionato, si sono potute ammirare, in particolar modo tra i mezzi a ruote scoperte (i loro ”prototipi”) alcune buone vetture, e per la verità anche qualche buon pilota, in un contesto generale certamente di carattere più “amatoriale” di quello che si può rilevare in altri campionati continentali, a partire dal nostro.

 

 

Elemento di interesse, e non solo per il fatto che risultava iscritto ad entrambi gli eventi, la presenza di un Kart Cross, il TN5, condotto in gara da belga Jan Keller, progettato e costruito niente meno che dal rallysta Thierry Neuville e dal di lui fratello; a tal fine va ricordato che il pilota del Campionato Mondiale Rally non è nuovo a questa categoria, avendo un paio d’anni fa partecipato proprio a Maggiora ad un evento, nel quale aveva mostrato tutta la sua bravura anche alla guida di questo tipo di mezzi.

 

Guardando alcune delle “vetture” in azione sul tracciato di gara molto probabilmente qualcuno potrebbe, per certi versi legittimamente, storcere il naso; in effetti certi veicoli di alcune classi (quelli più assimilabili a quelli delle vetture “Turismo”) appaiono decisamente raffazzonati e non danno, almeno visivamente, l’impressione di rispondere a canoni standard di sicurezza in pista.

 

Certamente il campionato elvetico risulta gestito da regolamenti, di cui si dovrebbe eseguire una disamina più approfondita ai fini di un’adeguata valutazione e di un commento, più permissivi di quelli che vigono qui da noi, e consente in tal modo di partecipare ad un elevato numero di appassionati, magari con costi di gestione decisamente più contenuti di quelli che si avrebbero con l’applicazione di fiches regolamentari più restrittive.

 

 

Si è trattato, in ogni caso, di un bel weekend di gare anche per quanto relativo al Campionato Svizzero di Autocross, qualcosa che non ha svolto solo una funzione di contorno ma che, non solo numericamente ma anche agonisticamente, ha appassionato tutti coloro si sono assiepati a bordo pista; un’annotazione positiva doverosa per il pubblico, per buona parte dei presenti venuto dalla Svizzera sobbarcandosi una trasferta al minimo di alcune ore, che ha sostenuto ed acclamato i propri beniamini con un entusiasmo veramente ammirevole.

 

Per quanto visto non si può che tributare di un sentito ringraziamento gli appassionati rossocrociati, sia che fossero in pista piuttosto che ad assistere, per una partecipazione che merita di essere evidenziata e per un campionato che, nello spirito con cui viene realizzato, ha una sua dignità.

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