LO SPETTACOLO DEL MINARDI DAY A IMOLA

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Domenica sera, si esce dalla 5^ edizione del Minardi Day con gli occhi pieni delle immagini delle meravigliose vetture che vi si sono viste, si esce con tanta gioia per essere nuovamente tornati a bordo pista, dopo un anno di assenza, che si è fatto sentire, di un evento non agonistico ma di straordinario appeal e di aggregazione di appassionati e sportivi del motorsport, si esce con il rammarico che anche questa edizione sia giunta al termine, si esce con la consolazione che tra un anno ci si potrà ritrovare per assistere ancora a questo evento.

Da evidenziare che gli organizzatori hanno lavorato sodo per riuscire a raddoppiare l’evento, in quanto lo stesso si è svolto non su una sola giornata bensì su tutto il weekend, una scelta “saggia”, che ha permesso ad un maggior numero di appassionati di poter venire all’Autodromo di Imola e che ha permesso di godere ancor di più di quanto in pista si poteva ammirare.

Tutto sommato, anche la data (28-29 agosto), a fronte di quella inizialmente prevista (24-25 aprile), è apparsa logica e “mirata”, e tale da attirare (giustamente) gli appassionati, una data che si è posta alla fine delle vacanze estive (a fine aprile magari molti ne avrebbero approfittato per una delle prime gite “fuori porta”) e che pertanto non si è andata a sovrapporre con quella di altri eventi, di vacanze o di festività, una data che poteva incontrare esigenze ed impegni di tutti gli appassionati, una data che, meteorologicamente parlando, avrebbe dovuto, e così è stato, essere tra le più favorevoli a fini di godimento della manifestazione.

Lo spettacolo in pista, perché come tale va correttamente definito, è stato come sempre di prim’ordine e non ha, e ci sarebbe mancato, lasciato deluso nessuno; è sempre un’emozione veder tornare a sfrecciare sul circuito imolese vetture che ci hanno fatto sognare quando eravamo ragazzini e che oggi, da adulti, ammiriamo con quel rispetto e quella devozione che si devono ai grandi del passato.

Novità di quest’anno, grazie all’iniziativa di Alex Caffi, indimenticato ex pilota di Formula 1, la possibilità di poter fare un giro di pista a bordo di una vettura di Formula 1 del passato adattata a “triposto” in modo da poter ospitare due passeggeri, un’opportunità che molti hanno colto per provare le emozioni e le sensazioni che i piloti vivono a bordo delle loro monoposto, un’iniziativa lodevole e che si allinea con quanto già avviene negli USA con le vetture della NASCAR, un’esperienza che permette di avere una diversa visione di quanto normalmente si ammira da bordo pista.

In ciascuna categoria si sono potuti ammirare dei veri e propri “gioielli” motoristici, vetture che, ciascuna nel proprio ambito, hanno regalato emozioni; da annotare anche la presenza della Scuderia del Portello, sempre presente in questi eventi, con alcuni dei suoi “pezzi” pregiati, un elemento in più di interesse ed un contributo fattivo all’evento.

Un evento impreziosito, come sempre, dalla presenza anche di qualcuno dei grandi piloti del passato, quel valore aggiunto che non deve mai mancare e che si configura come giusto corollario ad una manifestazione che, se pur agonistica non è, tuttavia deve configurarsi come simbolo dello sport automobilistico; nomi come, ribadiamoli, Aldo Costa, Alessandro Nannini, Alex Caffi, Bruno Giacomelli, Carlo Facetti, Davide Rigon, Emanuele Pirro, Francesco Bergami, Fulvio Ballabio, Gabriele Lancieri, Gianni Morbidelli, Giovanni Lavaggi, Jarno Trulli, Luca Badoer ed il figlio Brando, Massimo Ciccozzi, Mauro Forghieri, Nicola Larini, Paolo Barilla, Pierluigi Martini, Riccardo Patrese ed il giglio Lorenzo, Roberto Moreno, Sergio Campana, Siegfried Stohr, Tarso Marques, come sempre disponibili e carismatici, sono stati circondati di affetto e simpatia sia in pista che nei box, così come i possibili campioni del futuro, i kartisti della Minardi Management, Nicholas Pujatti (classe 2007), Mattia Bucci (2007) e Thomas Baldassarri (2008).

Per non parlare poi dei paddock, l’area nella quale gli appassionati hanno potuto addentrarsi e curiosare tra le vetture con quell’entusiasmo e quella passione che in particolare la gente di questa terra sa esprimere; veramente tante le persone accorse ad Imola, degna cornice ad un evento atteso da tanto tempo.

Ancora una volta un grazie di cuore a Giancarlo Minardi ed al suo gruppo di collaboratori che hanno ancora una volta imbastito una manifestazione ed uno spettacolo di primissimo ordine ed hanno regalato agli appassionati la possibilità di rivedere in pista vetture meravigliose e di poter passare una, anzi due, giornate quasi come in un sogno; in fondo, è vero, qualche volta i sogni si realizzano.

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