L'INVIATO SUL DIVANO Una paella indigesta per la rossa

 

La Formula 1 arriva in Spagna con la certezza di una Ferrari “miglior macchina”, ma la lascia con una doppietta Mercedes da far cadere la mascella a chiunque e con tutti noi appassionati confusi più dei postumi di una sbronza di sangria. Capire cosa sia accaduto in questo anomalo weekend spagnolo non è facile. La Ferrari ha dominato le prime quattro gare convincendo su ogni tracciato e nonostante la testa del mondiale fosse in mano ad Hamilton, la convinzione che la Rossa fosse la migliore in pista era forte.

 

Si arriva a Barcellona e tutto viene stravolto. E non di poco. Fin dal venerdì la Rossa non era sembrata in forma, nonostante una qualifica tutto sommato più che buona, ma aspettarsi una domenica così tragica era davvero impensabile. Vettel ha concluso la gara al quarto posto con un distacco dal Hamilton di ben trenta secondi. Un’ eternità! Raikkonen costretto al ritiro per un altro problema di affidabilità arrivato dopo quello già avuto venerdì. Il cavallino di colpo sembra essersi trasformato in un somaro! Assurdo a credersi!

 

Tralasciando la sciocca polemica del complotto Pirelli-Mercedes contro la Rossa, che dalla regia ci hanno in modo velato (e neanche troppo) ripetuto fino all’esasperazione, capire davvero cosa sia successo non è semplice. Non lo sanno e non ce lo sanno spiegare in cabina di commento, figuriamoci noi dal divano di casa. La Pirelli ha cambiato le gomme è vero, ma le ha cambiate per tutti: come mai l’unica squadra che ne ha patito così tanto è stata la Ferrari? Ammesso e non concesso che le regole non si cambiano durante la stagione, su questo siamo tutti d’accordo e credendo alla buona fede della Pirelli che ha giustificato la scelta di questa modifica per motivi di sicurezza e non perché abbiano ricevuto uno stock di Mercedes in regalo, come possono 0.4 mm trasformare una carrozza in una zucca e viceversa? Si tratta davvero solo di “colpa delle gomme” o dietro a questa rimonta incredibile della Mercedes ci sono aggiornamenti azzeccati e duro lavoro svolto?

 

Le risposte le avremo solo nelle prossime gare, quando si tornerà a correre con le vecchie gomme, quindi aspettiamo un attimo a scavare la fossa per il cavallino e ad innalzare monumenti in Germania. Resta il fatto che gomme a parte, la Ferrari ha dimostrato alcuni problemi di affidabilità ed è questo forse il campanello d’allarme più importante. La macchina di Kimi messa ko per due volte in tre giorni per problemi al motore. Non è questo che ci aspettiamo e non è così che si vincono i Mondiali. E non si vincono nemmeno con errori di strategia e con errori al pitstop. Perché se è anche vero che le gomme possono aver avvantaggiato la Mercedes, è vero anche che la Ferrari ha peggiorato la situazione facendo tutto da sola. Un weekend storto ci può stare, sciocco mettere tutto e tutti alla gogna, ma di certo Barcellona deve restare un caso isolato, se a Maranello vogliono davvero riportare il mondiale a casa. Le due Redbull, quando non si centrano a vicenda sono lì, un filo meno forti delle prime due, ma ci sono e sono pronte ad approfittare di ogni singolo errore per rubare punti. Margine per l’errore quest’anno purtroppo è concesso ancora meno degli altri anni. Sono tutti troppo vicini per concedersi il lusso di sbagliare e regalare punti. Questo è sicuro. Sono i pro ed i contro di un mondiale avvincente e combattuto.  Aumenta il pathos a partire dalla partenza disastrosa di Grojeans, autore di una manovra pericolosissima che non può e non deve essere giustificata. Per proseguire con Sirotkin che non terrebbe in pista quella macchina nemmeno se corresse su dei binari, non accelera quando vede la bandiera verde e si fa tamponare dal solito Verstappen, ancora una volta in mezzo ai guai anche se questa volta con qualche colpa meno grave del solito. Uniche due gioie di questa domenica anomala arrivano da Leclerc, bravissimo ancora una volta nella gestione della gara con una macchina che non è di certo un bolide e dal samurai Alonso, autore del più bel sorpasso della gara ai danni di Ocon. La McLaren come sempre delude, ma lui dimostra di essere sempre un guerriero che non perde occasione per combattere e portare a casa qualche punto. Nel frattempo ci auguriamo che in regia smettano di alimentare polemiche inutili, perché a poco serve intervistare di continuo il responsabile della Pirelli, se poi velatamente si mette in discussione la sua correttezza.

La Mercedes ha fatto una gara strepitosa, ma questo, per il momento, non cambia il grosso valore espresso della Ferrari nelle prime quattro gare. È stata una paella indigesta per i ferraristi, questo senza dubbio, ma bisogna imparare dagli errori e fare in modo che non capiti più. Più che sprecare tempo a lamentarsi di presunte ingiustizie e presunti complotti.

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