L'INVIATO SUL DIVANO Montreal, Ferrari provincia di Monza!

10 giugno 2018. Doveva essere una di quelle Date segnate, di quelle che dovevano andare in un certo modo, fin dall’inizio. E così è stato. Si è iniziato al mattino, dove il Divano si è ribellato immediatamente alla presenza dell’inviato. E così, da vera catapulta, la suppellettile (rossa) ci ha proiettato dall’alba direttamente nel cuore dell’Autodromo di Monza, dove è aperta la Mostra dedicata a Gilles Villeneuve. Sì, proprio Lui, quello che vinse il Gran Premio del Canada 40 anni fa e che, nel tardo pomeriggio europeo doveva venire celebrato dal suo “bocia” Jacques, sulla sua 312 T3…

 

Coincidenze? Mah… Fatto sta che il Maestro Ercole Colombo, presente dal primo mattino, si è ancora una volta superato nel raccontare le sue Meravigliose Opere, con tanto di aneddoti e testimonianze dirette. Chi c’era sa. Ricorda. Ed è inevitabile che il magone prenda la gola, lo stomaco, la pancia, il cuore… E non poteva, non può non scappare più di qualche lacrima nel rivedere le sue vecchie tute, compresa la primissima, il suo Elmo, la sua Meravigliosa 312 T4. Sì, proprio Lei, lì, esposta a Monza, dove il 9 settembre 1979 il suo Cavaliere sublimò la conquista del Campionato del Mondo del suo coequipier, con una condotta insolitamente docile, soprattutto leale, anche nei confronti del Signore di Maranello… Coincidenze? Mah…

 

 

Usciamo in preda a commozione irrefrenabile e, giusto per calmarci un po’, ci appropinquiamo alla Pista, al Sacro Suolo del Tempio. Calmarci? Come fai a calmarti quando in Pista, proprio in quel preciso momento, stanno iniziando le celebrazioni del 5° TRIBUTO A MICHAEL SCHUMACHER? La Scuderia Ferrari Club Caprino Bergamasco, il Club Ferrari l’Unico di Varese e la Scuderia Ferrari Club Vedano al Lambro hanno ricordato Jules Bianchi e il Più Grande Campione di sempre, che lotta ancora e che speriamo tutti di riavere presto con noi. Sì, proprio Lui, l’ultimo a vincere il Gran Premio del Canada con la Ferrari, in quel 2004 che fu la sublimazione della Grandezza Irraggiungibile del Campione di Kerpen. Coincidenze? Mah… E giunge il tardo pomeriggio europeo. Finalmente il divano ci accoglie, stavolta senza riottosità. E possiamo di nuovo commuoverci.

 

Non si può fare altro quando vedi Jacques Villeneuve sfilare per il Circuito sulla isola di Notre Dame con la Ferrari 312 T3 del Babbo. Come non ricordare quell’8 settembre 1978 in cui vedemmo a Monza, dal vivo questa Meraviglia Rossa, dal suono altissimo e dolcissimo, condotta da un ossesso, un posseduto, che la faceva letteralmente volare? E’ uno di quei Giorni che deve andare in un certo modo, non c’è più alcun dubbio…

 

Parte la Gara, il Gran Premio del Canada. In pole position c’è Sebastian Vettel, un tedesco, un altro, che guida la Ferrari, la SF71H. Si è messo a parlare italiano. Abbiamo cominciato a volergli più bene. Se lo merita. Parte bene. Dietro un Ragazzo Olandese, uno forte, fortissimo, tenta di sorprendere un altro Ragazzo, un Finlandese, che però è forte pure lui. E resiste. E vanno via così come sono partiti. Qualche curva dopo un botto terribile, ma quello lo abbiamo visto e rivisto tutti. Finisce così. Doveva finire così. Non succede praticamente più nulla. E’ uno di quei Giorni che doveva andare in un certo modo. E così è andato. Con quel tedesco che sventola la Bandiera, la Nostra, e quegli Inni, sì, proprio quegli Inni lì, sul Podio, che tanto e sempre ci fanno piangere e sognare… GRAZIE. GRAZIE a Chi, da qualche parte, ha voluto che andasse così. Grazie al divano, che non ci ha voluto lì dal mattino. Grazie agli Amici che erano a Montreal, che ci hanno fatto vivere in diretta l’Evento. Grazie agli Aficionados, sempre presenti a vedere il Gran Premio in TV.

Grazie a tutti. Soprattutto a quell’Uomo Piccolo, che abbiamo rivisto al mattino, in quelle tute, in quelle Foto in quella Macchina, in quell’Abbraccio dove c’era tutto, ma proprio tutto il cuore di un tifoso.

 

 

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