Ivan Capelli e il futuro (incerto?) dell'autodromo di Monza

L’occasione per noi che amiamo anche il Motorsport è quella di parlare con Ivan Capelli, presidente ACI Milano e vicepresidente ACI ma, soprattutto, uomo di riferimento per il grande ente con l’autodromo monzese, di cui si interessa da alcuni anni ormai, non senza difficoltà.

La SIAS, che gestisce l’Autodromo Nazionale, è stata oggetto di turbolenze societarie ed economiche, noi stessi su queste pagine abbiamo dovuto dar conto di troppi aneddoti poco edificanti per uno degli impianti più storicamente importanti al mondo. Viva è la memoria di quanto sia costato e quanto è stato lungo, troppo, quasi teatrale, l’ultimo rinnovo con la Federazione al tempo identificabile con Bernie Ecclestone per avere il GP Italia a Monza, oltretutto solamente per tre anni. Ora si parla di 2020 senza un GP F1 confermato nel Bel Paese ma si parla, soprattutto, nel 2022 di un Centenario per la pista monzese senza nulla di programmato che sia di un certo peso quanto il secolo di storia per il motorismo tutto.

Ivan, cosa ci dici della situazione attuale per Monza, calendario 2018 ma soprattutto verso il centenario senza una F1 certa? “È molto difficile onestamente, Liberty Media è entrata da poco, la Ferrari sta lottando per i propri interessi, ci sono dinamiche un po’ diverse rispetto a prima e non tutti sanno bene dove si finirà, incluse le stesse squadre di F1 (vedi patto della Concordia, ndr). Noi intanto su calendario 2018 ci siamo portati avanti mantenendo non solo la presenza della F1 e alcune gare Endurance, ma anche delle finali mondiali Ferrari, che non escono da “casa propria” facilmente e hanno scelto Monza: di certo uno dei maggiori eventi per l’Autodromo quest’anno. Dispiace per non avere il WEC ovviamente, facciamo del nostro meglio per competere con le risorse che abbiamo contro gli altri autodromi nel mondo”.

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