ICE CHALLENGE: PRONTI AD INIZIARE

 

Con l’arrivo della stagione invernale uno degli eventi attesi dagli appassionati delle gare automobilistiche su ghiaccio è l’Ice Challenge, serie italiana cugina del più famoso criterium francese Trofeo Andros, e figlia di quelle gare, tipo la 24 ore di Chamonix, che in passato calamitavano il pubblico anche grazie la presenza di case ufficiali quali Lancia o Alpine Renault e di piloti come Munari o Andruet, solo per citare un paio di nomi.

 

In attesa che il calendario venga ufficializzato, ipotizzabile al momento un format analogo a quello del 2018,

strutturato, oltre che su almeno un paio di prove sull’immancabile pista di Pragelato, anche sui tracciati di Livigno, Riva Valdobbia e Serre Chevalier (le ultime due lo scorso anno “saltate” causa problemi meteo).

 

Altresì auspicabile che la partecipazione di piloti risulti ancora crescente rispetto allo scorso anno, dove circa 40 drivers, numero rilevante considerata la poca notorietà dell’evento, suddivisi nelle varie categorie, si sono esibiti in derapate e controsterzi entusiasmanti, con la vittoria finale assoluta di Sergio Durante con la sua Citroen DS3.

 

 

Una manifestazione che ha negli ultimi anni visto, e che quasi di certo vedrà ancora, come evento di contorno, le evoluzioni sulla pista del Daba Drift Team di Davide Bannò, con come sempre Graziano Rossi, ciliegina sulla torta su una delle vetture del team, a deliziare gli spettatori con le sue evoluzioni. Non da escludersi, come occorso lo scorso anno quando in una tappa condivise la Subaru di Alessandro Pregnolato, di vederlo anche in gara.

 

Una serie che seppur poco nota al grande pubblico, due / tre anni fa venne impreziosita, alla prima gara della stagione, dalla più che apprezzata presenza di Armin Schwarz, ex pilota ufficiale Toyota e Mitsubishi del Mondiale Rally anni ’90, come sempre funambolico e spettacolare nella sua guida e come tale applauditissimo dal pubblico.

 

Gli unici problemi che potrebbero sorgere saranno legati, come facilmente intuibile, alle condizioni meteo, fattore talora non facilmente gestibile e comunque non prevedibile, che come sempre potrebbero mettere i bastoni tra le ruote agli organizzatori; per questa ragione d’obbligo per gli stessi sin d’ora incrociare le dita e munirsi di tutti gli amuleti e i riti del caso.

 

Nota dolente, di un evento assolutamente piacevole, la sua notorietà; al contrario del Trofeo Andros, manifestazione a questa la più similare, ed a cui in Francia è dato ampio spazio da parte dei media, anche televisivi, questa serie non risulta adeguatamente pubblicizzata, con il risultato che a bordo pista la presenza di pubblico risulta circoscritta agli appassionati “puri” che si attivano per conoscere le date delle gare.

 

 

 

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