Gp Francia, una pista che lascia il…Signes!

Ho avuto la fortuna di poter tornare al Paul Ricard dopo ventinove anni dall’ultima volta che ci andai per il Gran Premio di Francia. Non avevo idea dell’impatto che avrebbero potuto avere le nuove vie di fuga, quelle che abbiamo visto tutti in tv, a strisce multicolori. Appena arrivato, ho salutato e ringraziato gli amici per il prezioso passaggio e mi sono recato di buon passo laddove volevo andare, laddove volevo vedere, laddove il mio cuore voleva sapere: Signes. C’è un nuovo terrapieno, si paga prato, c’è tanta gente… Guardo La Curva: è lì, un po’ più lontana, ma è sempre Lei, destrorsa velocissima, maestosa, portentosa, mi guarda quasi sfacciata… sembra dirmi: ”Ciao vecchio Beppe, quanto tempo!...”. “La trovo in forma, Madame…” replico a bassa voce. E un magone inarrestabile mi prende forte e improvviso. Scoppio in lacrime. La gente vicina mi guarda, sorride, capisce… Siamo tutti lì per Lei…

Arrivano i Ragazzi della GP3, entrano in pieno, qualcuno affiancato ad un altro, in piena velocità, si scompongono, brividi lungo la schiena… Spettacolo puro! È solo un po’ più lontana, dicevo, come si conviene ad una Donna bellissima, inarrivabile…
Pausa, in attesa dei prim’attori, i Ragazzi della Formula 1. In lontananza nubi, per ora lontane… Guardo i Commissari che scherzano tra loro, Eroi Veri, Angeli fortunati, questi, custodi di un Luogo di culto devoto…
Finalmente arrivano, loro, i Cavalieri senza macchia e senza paura, sui loro Destrieri stupendi, rapidissimi, che sprigionano scintille rese più brillanti da quelle nubi ora più vicine, ora più nere… infatti eccola, l’Amica Pioggia. Amica perché una volta Pioggia era sinonimo di Spettacolo, diventava freddo e la si prendeva tutta, ma il divertimento era assicurato. Oggi non più. Infatti tutti si fermano e tutto tace. Ma nessuno, dico nessuno dei devoti si muove. Rimaniamo tutti lì, a prenderla. Ben sapendo che non vedremo nulla, che non uscirà nessuno. Soprattutto quando l’Amica Pioggia aumenta di intensità e allaga la Pista e l’umidità si comincia a sentire nelle ossa. Rimaniamo tutti lì, dicevo. Perché Signes è rimasta Signes. Ti rapisce, ti strega, ti seduce, ti ammalia, ti fa cadere con la sua logica di scintille e velocità estreme…

Solo verso la fine dell’ora si vedono due, tre temerari, salutati come trionfatori, sfidare la nube di acqua, il lago che si è formato sopra l’asfalto. Ma finisce tutto troppo presto. Poi rimaniamo solo noi, tutti noi, lì, con l’Amica Pioggia che non accenna a diminuire.
Vado a cercare qualcosa da mettere sotto i denti. Trecento metri e primo punto ristoro: colonna di cinquanta metri. Proseguo, niente altri punti ristoro fino alla Fan Zone, dietro la tribuna centrale. C’è un caos incredibile, impossibile mangiare o bere…
Ma intanto ha smesso di piovere… Bene! Passo a salutare Madame Signes e mi accomodo a Le Beausset, un tornantone dal sapore antico, rotondo, ma per niente compassato, difficilissimo interpretarlo. Vedo lì le Qualifiche. Spettacolo nello Spettacolo! Ognuno interpreta il Curvone alla sua maniera, specie in ingresso, ma anche in percorrenza. Alla fine tutti sanno che devono chiuderlo, ma non è per niente facile. Questi però sono Ragazzi eccezionali e, alla fine, tra altre innumerevoli scintille, stridii di gomme e gran lavoro di volante, riescono a domare Le Beausset, la Bête. Pelle d’oca al passaggio dei più bravi, Applausi sinceri per tutti. Soprattutto per Te, Paul Ricard. Ti ho ritrovato com’eri. Mi hai dato le stesse Emozioni, le stesse Stupende sensazioni di quella volta, tanto tempo fa. Ciao, Paul Ricard! Risolvi un po’ i problemi che abbiamo avuto per raggiungerti quassù! Ma vedrai che, in ogni caso, tutti torneranno, stai sicuro. Chi ha avuto, come me, la fortuna di ritrovarti non ti lascerà più!

 

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