F.1 ritorno al Paul Ricard 28 anni dopo, cosa è cambiato

Il ritorno al circuito Paul Ricard riporta il GP di Francia su una delle piste storiche della F.1. Nei primi anni 70 ha ospitato le corse su un tracciato che quello attuale ricalca in massima parte, quindi una sorta di ritorno al passato dopo che fino al 1990 la gara si era disputata su un tracciato più corto. A quel tempo, parliamo anni 70, la pista fu indicata da Jackie Stewart come un esempio degli autodromi moderni per le ampie vie di fuga, le varie opzioni consentivano addirittura di ospitare due gare contemporaneamente su tracciati diversi e separati.

 

Questa caratteristica è rimasta intatta anche oggi, ma dopo l’abbandono della F.1 nel 90 e il passaggio a Magny Cours, generato da scelte politiche col governo di Mitterand (era originario della zona di Nevers) per il Paul Ricard (era una bevanda alcolica dal gusto anice…) fu la fine. Nonostante le misure di sicurezza, su questo circuito, che ospitava le prove invernali della F.1 e quelle pre e post GP Montecarlo, morì nel 1986 Elio De Angelis per il distacco dell’ala posteriore alla esse della Verreries, che viene usata in questa edizione come prima curva del tracciato. I servizi di sicurezza insufficienti, la crisi economica e gli appoggi politici sfacciati per Magny Cours misero in secondo piano il tracciato.

 

Fu solo nel 2008, grazie al lavoro di Philippe Gurdjian, che aveva organizzato il GP di Francia al Ricard dal 1985 al 90 e poi a Magny Cours dal 1991 fino al 98, che accadde la rivoluzione. Fu infatti Gurdjian (che dal 98 in poi era stato spostato da Ecclestone a organizzare il GP di Spagna a Barcellona…) che iniziarono i lavori di ristrutturazione e nel 2008 il nuovo lay out della pista (erano state abbattute tutte le tribune) presentò la novità delle strisce colorate sull’asfalto delle vie di fuga. Era solo una idea grafica per dare colore a un tracciato immerso nel nulla, poi questa soluzione, abbinata a vie di fuga con asfalto altamente abrasivo e quindi di rallentamento, è stato ripreso da Tilke nei vari autodromi costruiti nell’ultimo decennio (vedi Austin). Per rifare l’impianto, che nel frattempo era stato acquistato da Bernie Ecclestone (che ci ha aperto anche il resort davanti all’ingresso principale con tanto di campo da golf) sono state ricostruite le tribune con tubolari (quindi sono tutte provvisorie) e con capienza limitata a 65 mila posti. Il massimo cui ambivano gli organizzatori. Poi il divorzio di Bernie e l’impianto che è finito nelle mani della ex moglie Slavica che ora si ritrova in casa un GP di F.1 pagato da altri e gestito da Liberty Media. Il successore di suo marito. E Bernie? Gongola lo stesso, ha venduto tutte le stanze del resort a 1500 euro a notte per 6 notti obbligatorie. Oltre a vari servizi extra… Come dire, alla fine vissero tutti felici e contenti…

 

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